Differenza di coppia
Salve, scrivo perché mi piacerebbe avere un confronto da esperti del settore.
Ho 25 anni, sono fidanzata da 7 anni con un ragazzo che attualmente ha 28 anni.
Scrivo perché nell'ultimo periodo noto, sempre più spesso, differenze tra noi e mi pongo tante domande...
Siamo sempre andati d'accordo condividendo momenti di divertimento, c'è stato supporto nei momenti di difficoltà ma noto, soprattutto nell'ultimo periodo, che abbiamo una maniera diversa di percepire la vita e ciò che ci circonda.
L'ho sempre saputo perché tendenzialmente lui è più "leggero" rispetto a me che tendo ad analizzare me stessa e le mie emozioni per capirle.
Da 4 anni a questa parte, dal periodo Covid, ho iniziato un percorso di crescita più consapevole, sono stata in terapia perché ho avuto una grossa delusione lavorativa e non riuscivo a trovare gli strumenti per imparare ad ordinare i miei pensieri e continuo a leggere molto, a ricercare la mia versione migliore.
Ho introdotto nuovi elementi nella mia vita come la meditazione che ritengo essere una mia grande alleata nel rimanere ancorata al presente (dato che ho sempre avuto la tendenza a proiettarmi nel futuro) e la cura di un diario di gratitudine per allenare la capacità di osservare in maniera più consapevole quanto ci sia di positivo.
Nell'ultimo periodo mi sto trovando più spesso a prendere consapevolezza di ciò che inconsciamente può farmi agire in determinati modi (facendo un esempio: la rabbia, non esplosiva, nei confronti di eventi piccoli, non così gravi) e a comprendere maggiormente le mie emozioni, sento che sia un percorso necessario per me.
Data questa premessa, ciò che mi fa rimanere male nel rapporto di coppia è il non interesse verso questo mio percorso.
Io comprendo che non tutti siano interessati o pronti ad affrontare sé stessi, ma mi dispiaccio di non poter condividere argomenti profondi con il mio compagno perché, in parte non compresi, in parte poco interessanti e lo noto dal fatto che ogni qual volta cerco di parlare di questi argomenti lui cambia e parla di altro, di argomenti più leggeri come serie tv o videogiochi.
Lo stesso atteggiamento si riversa anche rispetto a conversazioni in cui esprimere il proprio pensiero critico.
Spesso mi trovo a chiudermi per timore di ricevere la risposta disinteressata o vedere lo sguardo di noia nei confronti dei miei pensieri.
Io credo che questo sia anche parte di un'educazione famigliare in cui è stato ed è poco portato alla riflessione, mentre mia madre ci ha sempre tenuto a riflettere su di noi e sugli altri.
Spesso, mi trovo a pensare che, io accetto sia diverso da me, ma che non so quanto sia possibile in una coppia avere livelli di profondità emotiva così diversi.
Cosa potrei fare?
Mi piacerebbe avere un parere, un'occasione per vederla da un'altra prospettiva.
Grazie mille.
Ho 25 anni, sono fidanzata da 7 anni con un ragazzo che attualmente ha 28 anni.
Scrivo perché nell'ultimo periodo noto, sempre più spesso, differenze tra noi e mi pongo tante domande...
Siamo sempre andati d'accordo condividendo momenti di divertimento, c'è stato supporto nei momenti di difficoltà ma noto, soprattutto nell'ultimo periodo, che abbiamo una maniera diversa di percepire la vita e ciò che ci circonda.
L'ho sempre saputo perché tendenzialmente lui è più "leggero" rispetto a me che tendo ad analizzare me stessa e le mie emozioni per capirle.
Da 4 anni a questa parte, dal periodo Covid, ho iniziato un percorso di crescita più consapevole, sono stata in terapia perché ho avuto una grossa delusione lavorativa e non riuscivo a trovare gli strumenti per imparare ad ordinare i miei pensieri e continuo a leggere molto, a ricercare la mia versione migliore.
Ho introdotto nuovi elementi nella mia vita come la meditazione che ritengo essere una mia grande alleata nel rimanere ancorata al presente (dato che ho sempre avuto la tendenza a proiettarmi nel futuro) e la cura di un diario di gratitudine per allenare la capacità di osservare in maniera più consapevole quanto ci sia di positivo.
Nell'ultimo periodo mi sto trovando più spesso a prendere consapevolezza di ciò che inconsciamente può farmi agire in determinati modi (facendo un esempio: la rabbia, non esplosiva, nei confronti di eventi piccoli, non così gravi) e a comprendere maggiormente le mie emozioni, sento che sia un percorso necessario per me.
Data questa premessa, ciò che mi fa rimanere male nel rapporto di coppia è il non interesse verso questo mio percorso.
Io comprendo che non tutti siano interessati o pronti ad affrontare sé stessi, ma mi dispiaccio di non poter condividere argomenti profondi con il mio compagno perché, in parte non compresi, in parte poco interessanti e lo noto dal fatto che ogni qual volta cerco di parlare di questi argomenti lui cambia e parla di altro, di argomenti più leggeri come serie tv o videogiochi.
Lo stesso atteggiamento si riversa anche rispetto a conversazioni in cui esprimere il proprio pensiero critico.
Spesso mi trovo a chiudermi per timore di ricevere la risposta disinteressata o vedere lo sguardo di noia nei confronti dei miei pensieri.
Io credo che questo sia anche parte di un'educazione famigliare in cui è stato ed è poco portato alla riflessione, mentre mia madre ci ha sempre tenuto a riflettere su di noi e sugli altri.
Spesso, mi trovo a pensare che, io accetto sia diverso da me, ma che non so quanto sia possibile in una coppia avere livelli di profondità emotiva così diversi.
Cosa potrei fare?
Mi piacerebbe avere un parere, un'occasione per vederla da un'altra prospettiva.
Grazie mille.
[#1]
Gentile utente,
Nel corso di relazioni lunghe iniziate quando si era ancora adolescenti, accade che uno o l'altro si trovino ad avviarsi lungo percorsi individuali strettamente personali. Ad esempio,
-Lei ci scrive di questo suo approfondimento riflessivo attuale;
-la settimana scorsa una ragazza si lamentava perché, con le stesse premesse, il proprio ragazzo recentemente si era molto appassionato alla boxe di cui a lei non interessava nulla; e per questo motivo si sentiva messa in secondo piano e trascurata;
-una donna si sentiva messa da parte perchè il proprio compagno aveva iniziato a frequentare troppo assiduamente (secondo lei) un movimento religioso.
Ed altri.
Talvolta le coppie ce la fanno, talaltra a fronte di questi cambiamenti le coppie si sfasciano.
Lei parla di "livelli di profondità emotiva" molto differenti. Ma questo si riscontra quasi sempre nelle coppie, talvolta fortunatamente:
uno dei due ci mette la profondità emotiva, l'altro ci mette la propria apparente leggerezza che stempera l'ipotetica pesantezza dell'altra persona.
Occorre inoltre tener conto che non tutte le proprie dimensioni personali, quelle che via via affioreranno nel corso di una lunga vita di coppia, possono riscuotere nell'altro interesse o partecipazione; e che dunque vanno considerate aree personali. Del resto è psicologicamente sano non avere l'esigenza di condividere *tutto* nella coppia, evitando la patologica coppia simbiotica.
In questa fase di modifica della vostra relazione vi suggerirei di farvi aiutare; è un vero peccato lasciare che i dubbi abbiano il sopravvento senza aver sperimentato altri e differenti punti di vista; quelli che l* Specialista vi può fornire.
Saluti cordiali.
Dottor Brunialti
Nel corso di relazioni lunghe iniziate quando si era ancora adolescenti, accade che uno o l'altro si trovino ad avviarsi lungo percorsi individuali strettamente personali. Ad esempio,
-Lei ci scrive di questo suo approfondimento riflessivo attuale;
-la settimana scorsa una ragazza si lamentava perché, con le stesse premesse, il proprio ragazzo recentemente si era molto appassionato alla boxe di cui a lei non interessava nulla; e per questo motivo si sentiva messa in secondo piano e trascurata;
-una donna si sentiva messa da parte perchè il proprio compagno aveva iniziato a frequentare troppo assiduamente (secondo lei) un movimento religioso.
Ed altri.
Talvolta le coppie ce la fanno, talaltra a fronte di questi cambiamenti le coppie si sfasciano.
Lei parla di "livelli di profondità emotiva" molto differenti. Ma questo si riscontra quasi sempre nelle coppie, talvolta fortunatamente:
uno dei due ci mette la profondità emotiva, l'altro ci mette la propria apparente leggerezza che stempera l'ipotetica pesantezza dell'altra persona.
Occorre inoltre tener conto che non tutte le proprie dimensioni personali, quelle che via via affioreranno nel corso di una lunga vita di coppia, possono riscuotere nell'altro interesse o partecipazione; e che dunque vanno considerate aree personali. Del resto è psicologicamente sano non avere l'esigenza di condividere *tutto* nella coppia, evitando la patologica coppia simbiotica.
In questa fase di modifica della vostra relazione vi suggerirei di farvi aiutare; è un vero peccato lasciare che i dubbi abbiano il sopravvento senza aver sperimentato altri e differenti punti di vista; quelli che l* Specialista vi può fornire.
Saluti cordiali.
Dottor Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 454 visite dal 28/08/2024.
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