Depressione a causa disagio familiare
Vi scrivo a causa di mia madre, disabile, che non da pace a tutta la famiglia, formata ma papà me e mia sorella.
Mia madre ha una malattia ormai da quasi a tutta la vita che è degenerativa, ciò la porta ad essere in carrozzina e non autosufficiente, per questo mio papà è praticamente il suo badante.
Ciò che è frustrante e che nonostante sia lucida mentalmente (non credo al 100% perché un disturbo io credo che ce l’abbia ma rifiuta lo psicologo e quindi non si scoprirà mai) pretende, urla e grida.
Anche se le stai parlando in modo calmo e non accusante lei griderà e farà scenate assolutamente per nulla.
pretende inoltre che Papà e mia sorella le dedichino il mille per mille delle attenzioni dopo essere tornati dal lavoro e aver lavorato a volte più di 10 ore.
Io da piccola invece le stavo dietro, e me ne pento oggi, perché la mia salute mentale non mi ringrazia
Mi ritrovo a 22 anni, con ansia sociale certificata (non riesco a costruire un rapporto amoroso perché influenzata dalla situazione familiare) e depressa
Sono costretta a stare a casa perché purtroppo un lavoro non lo trovo, nonostante le mie mille candidature date dalla disperazione.
Vorrei specificare che anni fa, nonostante mia madre fosse già malata, era più sana a livello fisico, e nonostante ciò spesso io e mia sorella vivevamo terrorismo psicologico e fisico, ma lei si giustifica dicendo è la mia malattia, intanto le sberle e le urla le abbiamo sentite io e mia sorella da quando abbiamo pochi anni.
Ho anche ovviamente tentato due volte di scappare di casa, ma andavo alle elementari ed ero una bambina troppo spaventata per riuscirci.
Mio papà invece dona la vita per noi, gli ho chiesto più volte di dare un taglio al matrimonio (anche prima che mia madre diventasse non autosufficiente) ma nonostante sia stufo marcio non riesce a chiedere divorzio sia per il problema della casa e delle divisione dei beni sia perché pensa a mia madre che non avrebbe alcun aiuto.
Io vorrei il prima possibile trovarmi una casa mia e cancellare questa storia dalla mia vita ma per le ragione scritte prima non posso.
Mia madre ha una malattia ormai da quasi a tutta la vita che è degenerativa, ciò la porta ad essere in carrozzina e non autosufficiente, per questo mio papà è praticamente il suo badante.
Ciò che è frustrante e che nonostante sia lucida mentalmente (non credo al 100% perché un disturbo io credo che ce l’abbia ma rifiuta lo psicologo e quindi non si scoprirà mai) pretende, urla e grida.
Anche se le stai parlando in modo calmo e non accusante lei griderà e farà scenate assolutamente per nulla.
pretende inoltre che Papà e mia sorella le dedichino il mille per mille delle attenzioni dopo essere tornati dal lavoro e aver lavorato a volte più di 10 ore.
Io da piccola invece le stavo dietro, e me ne pento oggi, perché la mia salute mentale non mi ringrazia
Mi ritrovo a 22 anni, con ansia sociale certificata (non riesco a costruire un rapporto amoroso perché influenzata dalla situazione familiare) e depressa
Sono costretta a stare a casa perché purtroppo un lavoro non lo trovo, nonostante le mie mille candidature date dalla disperazione.
Vorrei specificare che anni fa, nonostante mia madre fosse già malata, era più sana a livello fisico, e nonostante ciò spesso io e mia sorella vivevamo terrorismo psicologico e fisico, ma lei si giustifica dicendo è la mia malattia, intanto le sberle e le urla le abbiamo sentite io e mia sorella da quando abbiamo pochi anni.
Ho anche ovviamente tentato due volte di scappare di casa, ma andavo alle elementari ed ero una bambina troppo spaventata per riuscirci.
Mio papà invece dona la vita per noi, gli ho chiesto più volte di dare un taglio al matrimonio (anche prima che mia madre diventasse non autosufficiente) ma nonostante sia stufo marcio non riesce a chiedere divorzio sia per il problema della casa e delle divisione dei beni sia perché pensa a mia madre che non avrebbe alcun aiuto.
Io vorrei il prima possibile trovarmi una casa mia e cancellare questa storia dalla mia vita ma per le ragione scritte prima non posso.
[#1]
Gentile utente,
Purtroppo i genitori non si possono scegliere.
E neppure sua madre ha potuto scegliere la propria vita da malata e poi da disabile dipendente in tutto dagli altri.
Nel suo doloroso racconto ci parla, con la vividezza dell'esperienza e della sofferenza centuplicata chi produce l'incontro/ scontro tra reciproche infelicità.
Non è raro che un/a genitore infelice a causa della propria salute fisica sia insofferente, nervoso, manesco anche con i propri figli; e lo dico come dato di fatto.
in questi casi più che "colpa" genitoriale parlerei di "responsabilità".
Qual è la differenza?
Nel primo caso si intende la volontà precisa di danneggiare, di fare del male; nel secondo caso, gli autori o le autrici di malcomportamenti non hanno la volontà esplicita di infliggere il male, esso scaturisce come conseguenza.
Un passo importante per Lei sarà il poter avere una casa sua, magari a debita distanza da quella dei suoi.
Ma anche allora dovrà fare i conti con i sensi di colpa per aver lasciato padre e sorella nella situazione.
Per riuscire a perdonare la sua mamma delle fatiche di vivere che Le ha involontariamente inflitto,
per riuscire a riassorbire certe difficoltà del crescere Le occorrerà molto temo di vita, immagino.
E forse un percorso psicologico.
Saluti carissimi.
Dott. Brunialti
Purtroppo i genitori non si possono scegliere.
E neppure sua madre ha potuto scegliere la propria vita da malata e poi da disabile dipendente in tutto dagli altri.
Nel suo doloroso racconto ci parla, con la vividezza dell'esperienza e della sofferenza centuplicata chi produce l'incontro/ scontro tra reciproche infelicità.
Non è raro che un/a genitore infelice a causa della propria salute fisica sia insofferente, nervoso, manesco anche con i propri figli; e lo dico come dato di fatto.
in questi casi più che "colpa" genitoriale parlerei di "responsabilità".
Qual è la differenza?
Nel primo caso si intende la volontà precisa di danneggiare, di fare del male; nel secondo caso, gli autori o le autrici di malcomportamenti non hanno la volontà esplicita di infliggere il male, esso scaturisce come conseguenza.
Un passo importante per Lei sarà il poter avere una casa sua, magari a debita distanza da quella dei suoi.
Ma anche allora dovrà fare i conti con i sensi di colpa per aver lasciato padre e sorella nella situazione.
Per riuscire a perdonare la sua mamma delle fatiche di vivere che Le ha involontariamente inflitto,
per riuscire a riassorbire certe difficoltà del crescere Le occorrerà molto temo di vita, immagino.
E forse un percorso psicologico.
Saluti carissimi.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 288 visite dal 28/08/2024.
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