Vorrei capire i miei sentimenti

Sono divorziato da 3 anni e ad oggi continuiamo ad essere in tribunale perché la mia ex moglie mi fa guerra su tutti i fronti e non mi fa parlare con mia figlia da due anni.
Pretende che mi devo fare da parte e lasciare respirare mia figlia che non mi vuole parlare ancora e dal CTU fatto dal tribunale è venuto fuori che lei include la nostra figlia in tutte le faccende giudiziarie.
Ad oggi ne soffro tanto perché non riesco trovare un modo per parlare con lei.
Ma essendo quasi maggiorenne non possono costringerla a vedermi se non vuole.
Lunga e dolorosa storia ma la domanda che vorrei farvi è fino a poco tempo fa quando parlo per mia figlia la chiamavo bambina, dopo che tutti me lo facevano nottare ho iniziato a chiamarla ragazzina e quando parlo della sua mamma e di lei dico la grande e la piccola e lo spesso mi sembra siccome non riesco a dividerle.
Dopo tutto ciò che mi ha fatto mia ex moglie praticamente mi ha preso tutto casa, figlia ect sono solo la persona che devo pagare tutto ciò che decide lei se no si va di nuovo in tribunale.
Però anche dopo tutto ciò mi fa quando mi chiedono cosa è lei (la ex moglie dico) per me rispondere in automatico è la mamma di mia figlia.
Cosa provo in realtà per la mia ex moglie e mia figlia?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

"Cosa provo in realtà per la mia ex moglie e mia figlia?", ci chiede.

Prova i sentimenti di cui ci ha parlato: rabbia, delusione, amarezza, impotenza ..
La situazione è i ingarbugliata,
non tanto perchè Sua moglie "..non mi fa parlare con mia figlia da due anni": se la ragazza (non ragazzINA) quasi 18enne lo avesse desiderato avrebbe puntato i piedi;
quanto piuttosto perchè in molte di queste situazioni il genitore convivente riesce a far passare come vero il proprio punto di vista distorto e di parte.

".. quando parlo della sua mamma e di lei, dico la grande e la piccola e lo spesso mi sembra, siccome non riesco a dividerle."
Il fatto che Lei non riesca "a dividerle" mentalmente, tanto da denominare madre e figlia "la grande e la piccola" fa pensare che anche Lei abbia delle responsabilità nel percepirle e nel considerarle una unità. Ciò può giocare a suo sfavore: quale mai figlia vorrebbe incontrare il proprio padre, se percepisce che lui ha considera un tutt'uno con la madre ex-moglie, da cui lui ha divorziato a causa di grosse difficoltà evidentemente?

In questi anni di difficoltà si è fatto aiutare psicologicamente in ambito psico-relazionale?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Dottoressa la ringrazio per la risposta.Si sono stato in psicoterapia perché mi e venuto la depressione.Dopo tre anni di cure ho deciso di prendere la vita mia in mano speravo che il rapporto con mia figlia migliorava allontanandosi da casa io ma non è stato così anzi ha peggiorato .Provo davvero tutto ciò che ha descritto avvero tutto ciò che descritto . Ho fatto questa domanda perché il CTP che mi ha rappresentato in tribunale mi ha detto di riflettere perché quando parlo di loro dico la grande e la piccola di solito si riferisce ai figli ,anche le persone vicino a me mi chiedono speso perché dico la grande e la piccola. Quando si parla tra i amici e mi chiedono cosa è per me la mia ex rispondo in modo automatico dico è la mamma di mia figlia nonostante provo tutto ciò che lei ha descritto. Come mai non riesco a rispondere come rispondono maggior parte dei miei amici con rabbia o nominativo ?
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
".. la mamma di mia figlia .."
Risposta corretta, è un dato di fatto

".. la grande e la piccola .."
non è un dato di fatto. Bensì una sua percezione distorta della realtà, che Lei -parlando- rivela agli altri impietosamente e a proprio svantaggio, senza accorgersene.
Tale percezione distorta probabilmente disturba anche la relazione con la figlia, come Le ho scritto nella precedente.

Faccio anche presente che sono cose ben differenti:
- "capire i propri sentimenti", come da titolo:
afferisce alla sfera della consapevolezza di sè con se stessi,
e
- 'rivelarsi agli altri', tanto più senza consapevolezza:
l'ambito psico-relazionale è quello che può essere valutato (e giudicato) anche dalle altre persone, compresi gli esperti del CTP.

Riprendere contatti con la Sua Psy non sarebbe male.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Ringrazio di cuore per le risposte! Credo debba lavorare ancora tanto come me stesso e poi con mia figlia con la speranza che in futuro riuscirò ad costruire un rapporto sano con lei !
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Concordo con Lei nel coltivare la speranza, a fronte di un serio lavoro psicologico.
Buoni giorni!

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/