Prendersela per il comportamento di qualcuno, di chi è la colpa?
Salve, il titolo del consulto è un ovviamente scritto così per sintetizzare, non voglio parlare di colpe, ma vorrei capire come bisogna ragionare di fronte a situazioni dove una persona sta male per il comportamento di un altro.
Recentemente ci sono rimasta male per dei messaggi ricevuti da un'amica, molto apatici, quasi menefreghisti, in un momento in cui ero triste.
Non mi aspettavo supporto, ma qualche distrazione, una battuta, qualsiasi cosa, invece lei inaspettatamente è risultata molto apatica.
Dico inaspettatamente perché prima non era così, è cambiata nel giro di un mese, non mi vuole spiegare il perché ma io ho continuato a contattarla e a parlarle.
Dopo l'ennesima risposta apatica mi sono arrabbiata, ci sono rimasta male perché poco prima di un mese fa era totalmente diversa.
Al mio rimanerci male lei si è offesa, non si è scusata, anzi ha detto che non me la dovevo prendere.
Solitamente quando, senza accorgermene, rispondo male a qualcuno o non nel modo in cui quella persona voleva, dico "scusa non era mia intenzione farti stare male" "non pensavo te la prendessi, scusami", perché anche se quella persona ci è rimasta male io comunque ho delle responsabilità, e di conseguenza mi scuso.
Lei invece non solo non si è scusata, ma ha smesso anche di scrivermi.
Nonostante la discussione le ho scritto 2 giorni dopo ma anche in quel caso ha risposto in modo freddo, e adesso non si fa sentire da una settimana mentre prima parlavamo tutti giorni.
Sbaglio a scusarmi?
non ricade alcuna responsabilità sulla persona che "offende" involontariamente?
o la reazione e la causa della reazione deve ricadere solo sulla persona offesa perché dipende da lei come reagire?
Recentemente ci sono rimasta male per dei messaggi ricevuti da un'amica, molto apatici, quasi menefreghisti, in un momento in cui ero triste.
Non mi aspettavo supporto, ma qualche distrazione, una battuta, qualsiasi cosa, invece lei inaspettatamente è risultata molto apatica.
Dico inaspettatamente perché prima non era così, è cambiata nel giro di un mese, non mi vuole spiegare il perché ma io ho continuato a contattarla e a parlarle.
Dopo l'ennesima risposta apatica mi sono arrabbiata, ci sono rimasta male perché poco prima di un mese fa era totalmente diversa.
Al mio rimanerci male lei si è offesa, non si è scusata, anzi ha detto che non me la dovevo prendere.
Solitamente quando, senza accorgermene, rispondo male a qualcuno o non nel modo in cui quella persona voleva, dico "scusa non era mia intenzione farti stare male" "non pensavo te la prendessi, scusami", perché anche se quella persona ci è rimasta male io comunque ho delle responsabilità, e di conseguenza mi scuso.
Lei invece non solo non si è scusata, ma ha smesso anche di scrivermi.
Nonostante la discussione le ho scritto 2 giorni dopo ma anche in quel caso ha risposto in modo freddo, e adesso non si fa sentire da una settimana mentre prima parlavamo tutti giorni.
Sbaglio a scusarmi?
non ricade alcuna responsabilità sulla persona che "offende" involontariamente?
o la reazione e la causa della reazione deve ricadere solo sulla persona offesa perché dipende da lei come reagire?
[#1]
Gentile utente,
sta cercando un giudice? E come potrebbe (anche se volesse, cosa di cui dubito) un estraneo dirle se ha fatto bene o male, se ha torto o ragione..come mai, invece, ha bisogno di comprendere da una terza parte dove sia la colpa? Non mi fraintenda, comprendo la delusione o lo stato d'animo che si genera quando ci sono incomprensioni nelle relazioni per noi più importanti, ma non so se si stia facendo le domande "giuste", ossai che le possano essere di maggiore aiuto per la sua vita emotiva presente e futura.
In ogni caso, per sviscerare tali dinamiche relazionali servirebbe uno spazio adeguato, pertanto la invito (se le può interessare) a cercare un professionista con cui interfacciarsi rispetto alle sue emozioni e le sue relazioni, a partire da quella con se stessa.
Saluti
sta cercando un giudice? E come potrebbe (anche se volesse, cosa di cui dubito) un estraneo dirle se ha fatto bene o male, se ha torto o ragione..come mai, invece, ha bisogno di comprendere da una terza parte dove sia la colpa? Non mi fraintenda, comprendo la delusione o lo stato d'animo che si genera quando ci sono incomprensioni nelle relazioni per noi più importanti, ma non so se si stia facendo le domande "giuste", ossai che le possano essere di maggiore aiuto per la sua vita emotiva presente e futura.
In ogni caso, per sviscerare tali dinamiche relazionali servirebbe uno spazio adeguato, pertanto la invito (se le può interessare) a cercare un professionista con cui interfacciarsi rispetto alle sue emozioni e le sue relazioni, a partire da quella con se stessa.
Saluti
Dr.ssa Caterina Zanusso - Psicologa Psicoterapeuta Padova e Skype
Cell: 347.1173841 Mail: zanusso.caterina@gmail.com
www.caterinazanusso.com
[#2]
Utente
"non voglio parlare di colpe" è la prima cosa che ho sottolineato. Non sto cercando giudici, non sto cercando di avere ragione, ho solo chiesto come sarebbe il caso di reagire in questi casi dove una persona è offesa e l'altra non voleva offendere. Se la persona offesa è legittimata a prendersela e a ricevere scuse e se l'altra persona dovrebbe mettersi nei panni dell'altra o se l'offendersi è solo una responsabilità propria.
Grazie lo stesso.
Grazie lo stesso.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 289 visite dal 22/08/2024.
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