Tanta rabbia e tristezza per la cattiveria di mia madre

Mia madre è riuscita a mandarmi in depressione e non sto riuscendo a reagire.
Io non voglio accettare che una madre umilia, critica e parla male della propria figlia, distorcendo la realtà.
Lei mi ha picchiato fino a 18 anni, fino all' ultimo giorno vissuto a casa loro ma se riprendo il discorso lei nega e dice che sono pazza e che la odio.
Io ho dei ricordi ben precisi di tutto ma lei nega facendomi sentire una pazza.
Tutt' ora.
Amo i bambini ma ho avuto sempre paura di farne e sono single da una vita.
Non lo so.
Forse ho qualcosa che non va
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Dr.ssa Antonella Petrella Psicologo, Psicoterapeuta 11
Gentile utente, innanzitutto, vorrei esprimerle la mia più profonda comprensione per il dolore che sta vivendo. Quello che descrive è un vissuto estremamente complesso e doloroso, che può avere un impatto profondo sulla sua autostima e sulla sua percezione della realtà. È importante riconoscere che ciò che sta attraversando non è qualcosa che "non va" in lei, ma piuttosto una risposta naturale a un'esperienza di profonda sofferenza e abuso ripetuto nel tempo.
Il comportamento di sua madre, come lei lo descrive, sembra riflettere dinamiche di attaccamento disfunzionale, in cui la figura materna, anziché fornire protezione e sicurezza, diventa fonte di dolore e confusione. L'abuso fisico e la negazione delle sue esperienze, con l'accusa di "pazzia", sono purtroppo strategie comuni in situazioni di abuso emotivo e manipolazione. Questo tipo di dinamiche può far sì che una persona dubiti di sé stessa, delle proprie percezioni e dei propri ricordi, portando a sentimenti di depressione e insicurezza.
È assolutamente comprensibile che, con un passato così difficile, lei possa avere paura di avere figli o di intraprendere relazioni intime. La paura che descrive è una reazione naturale a un'infanzia in cui l'amore e la cura sono stati associati al dolore e al rifiuto. Tuttavia, è importante sapere che questi schemi non devono necessariamente definire il suo futuro.
Vorrei incoraggiarla a considerare la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia, preferibilmente con un professionista esperto in teoria dell'attaccamento e traumi. Questo percorso può offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare e rielaborare le sue esperienze, comprendere meglio le dinamiche che hanno caratterizzato la sua relazione con sua madre e, soprattutto, iniziare a costruire un nuovo rapporto con sé stessa basato su amore e accettazione. La psicoterapia, anche online, può aiutarla a ritrovare uno stato di benessere e a riscoprire la forza e il valore che risiedono in lei, indipendentemente da ciò che ha subito.
Lei non è "pazza" come insinua sua madre e neppure è "sbagliata". Sta semplicemente cercando di sopravvivere a una storia di dolore che merita di essere ascoltata e compresa. Riconoscere il bisogno di aiuto e aprirsi a un percorso di guarigione è il primo passo verso una vita più serena e appagante. Resto a sua disposizione,

Dr.ssa Antonella Petrella Psicologa Psicoterapeuta