Rapporti di amicizia

Buonasera.

Mi sento abbattuta in quanto negli ultimi anni ho perso tutti i rapporti di amicizia che avevo e a 54 anni mi sento molto sola.

Le amiche con le quali uscivo fino a 3/4 anni fa si dedicano alla casa e ai mariti e non escono praticamente più.

Con i vecchi compagni di scuola, coi quali c'era un bel rapporto di amicizia, mi dicono sempre organizza ma poi inventano mille scuse per non vederci.

Chiamo un sacco di persone, ex colleghi di lavoro, amiche d'infanzia, tutti mi dicono che organizzeranno un'uscita ma poi non si fanno più vedere.

Sono sempre disponibile, ho un buon carattere, amo cose semplici e non capisco quale sia il problema.
Sono sempre io che chiamo, che mi interesso, ma puntualmente nessuno richiama più.
Non sono assillante, mi basterebbe uscire a bere un aperitivo una volta al mese e fare due chiacchiere.

I figli sono cresciuti e sono indipendenti, perfino mia madre ultrasettantenne ha una comitiva di amiche e l'unica sempre sola sono io.
Sono molto triste, a dispetto del nome.

Gioia
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
noto che non ci parla di un marito, pur avendo figli. E dice che le amiche con cui usciva fino a tre o quattro anni fa ora "non escono praticamente più".
A parte la chiusura sociale indotta dalla pandemia proprio in questi anni, se lei è una donna single forse appare interessata ad altre cose: nuove conoscenze maschili, interessi più ampi di chi si dedica solo "alla casa e al marito", insomma forse le amiche non trovano più argomenti di conversazione comuni.
Quanto ai vecchi compagni di scuola, è esperienza comune che un incontro ogni cinque anni sia sufficiente e talvolta sovrabbondante, se non si ripristinano consuetudini di amicizia, incontri costanti, etc. Stessa cosa gli ex colleghi di lavoro. Tutte persone che hanno il lavoro e gli impegni familiari, oltre a relazioni amichevoli fisse.
Anche per questo non è difficile credere che sua madre abbia delle attività costanti, mancando di un lavoro e forse di un partner.
Lei perché non inizia piuttosto delle amicizie con gli attuali colleghi, visto che alla sua età non può essere in pensione? E soprattutto, perché non si impegna nelle attività culturali (mostre, concerti, Unitre) di svago (escursionismo, attività sportive) e di volontariato (ospedali, canili, etc.) così idonee a creare nuovi legami?
La sua descrizione di sé delinea una persona rinunciataria, un po' spenta: "Sono sempre disponibile, ho un buon carattere, amo cose semplici e non capisco quale sia il problema.
Sono sempre io che chiamo, che mi interesso, ma puntualmente nessuno richiama più.
Non sono assillante, mi basterebbe uscire a bere un aperitivo una volta al mese e fare due chiacchiere".
Chiede troppo poco? Non ha abbastanza argomenti di conversazione? O addirittura fa o dice o mostra qualche caratteristica che scoraggia la creazione di legami amichevoli?
Frequentare un corso sulla comunicazione potrebbe giovarle.
Auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dottoressa, La ringrazio per la risposta.
In realtà io lavoro nella comunicazione, crivo articoli, redigo comunicati stampa e faccio traduzioni da casa, a detta di chi mi conosce non sono a corto di argomenti. Fino a qualche anno fa avevo un secondo lavoro nel turismo che mi portava a essere a contatto con tante persone, contatti che ho mantenuto ma che appunto non hanno mai tempo, non si riesce mai a organizzare per via dei loro impegni.
Sono separata da una decina di anni, dopo aver avuto alcune storie ora sono single, ma sto bene così. Non mi manca una relazione sentimentale ma rapporti di amicizia, confrontarmi con altre donne.
Ho fatto volontariato con i rifugiati in passato ma era diventato troppo impegnativo, mi portava via tutto il tempo libero che avevo. Sicuramente con l'età non ho più tutta quell'energia di un tempo, ma non sono disposta a chiudermi in casa e non frequentare più nessuno.
Esco in bici, vado a leggere al parco, vado in piscina, ogni tanto al cinema o a teatro, ma non è semplice fare amicizia con gli estranei, forse sono io che non so più come si fa.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
come scrivevo in #1 forse lei "fa o dice o mostra qualche caratteristica che scoraggia la creazione di legami amichevoli".
L'empatia stessa può mutare con l'età: per fare un esempio, lei dice di non essere interessata a relazioni sentimentali, ma io non avevo parlato di un suo interesse, bensì di una percezione delle sue amiche nei suoi confronti. Forse temono di annoiarla o addirittura di offenderla, parlando del marito e della loro situazione familiare?
Capire in quale punto lei viene meno alle aspettative di eventuali amici è compito di un/a psicolog* a lei dedicat*.
Di quale ambito della comunicazione si occupa precisamente? Lei sa che la comunicazione tramite mass media o internet nulla ha a che vedere con la comunicazione interpersonale.
Un corso che è stato pubblicizzato anche qui su Medicitalia è quello sulla Seduzione Gentile, che esercita alle varie modalità di rapporto con gli altri, dallo sconosciuto al parente, dal collega al figlio, fino all'innamorato.
Un altro corso che potrebbe interessarla è quello sulla Comunicazione Non Violenta di Rosenberg.
Se conosce questi corsi per averli tradotti o avere scritto articoli su di essi, ancor meglio capirà che esercitarsi ad applicarli è cosa differente.
I corsi di gruppo permettono fra l'altro di fare molte conoscenze e spesso amicizie.
In ogni caso, un colloquio con uno psicologo esperto nelle relazioni potrebbe aprirle la strada per comprendere meglio sé stessa e gli eventuali "blocchi" invisibili alla frequentazione di amici.
Auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Ci rifletterò! Grazie mille per i consigli
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Prego, gentile utente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Dr.ssa Antonella Petrella Psicologo, Psicoterapeuta 11 1
Gentile Gioia,

La ringrazio per aver condiviso con noi una parte così intima della sua vita. Spero che la mia risposta unitamente a quelle dei miei colleghi possano esserle utile, dandole nuove chiavi di lettura della sua situazione e quella giusta per aprire la porta della soluzione che le serve. Comprendo profondamente il dolore e la solitudine che sta vivendo, e mi dispiace sapere che, nonostante i suoi sforzi sinceri, non riesce a trovare quella connessione umana che tanto desidera e merita.
La situazione che descrive, in cui i rapporti di amicizia sembrano sfumare nel tempo, è purtroppo un’esperienza comune, soprattutto in fasi della vita in cui le persone attorno a noi assumono nuove priorità e impegni. Questo però non diminuisce in alcun modo il suo valore o la sua capacità di stringere e mantenere relazioni significative.
Dal punto di vista della teoria dell’attaccamento, la mia teoria di riferimento, le nostre relazioni adulte riflettono spesso le modalità con cui abbiamo appreso a connetterci con gli altri sin dalla prima infanzia. È possibile che la sua sensibilità e disponibilità verso gli altri, sebbene siano tratti estremamente positivi, La portino a investire più energia del necessario nei rapporti, senza ottenere la reciprocità che meriterebbe. Questo può generare un profondo senso di frustrazione e solitudine, facendola sentire come se fosse l’unica a prendersi cura delle relazioni.
Mi permetto di suggerirle di intraprendere un percorso di psicoterapia, anche online se lo preferisce. Questo percorso potrebbe offrirle uno spazio sicuro in cui esplorare le dinamiche relazionali che ha vissuto e continua a vivere, permettendole di acquisire una maggiore consapevolezza di sé e del suo modo di relazionarsi con gli altri. Inoltre, potrebbe aiutarla a trovare nuove modalità per costruire relazioni più equilibrate e soddisfacenti, favorendo un maggiore benessere emotivo e psicologico.
Sono certa che con il giusto supporto riuscirà a superare questa fase di sofferenza e a ritrovare quella gioia che, di certo, risiede dentro di lei oltre ad essere il suo bellissimo nome.
Resto a sua disposizione per qualsiasi ulteriore domanda o chiarimento.

Dr.ssa Antonella Petrella Psicologa Psicoterapeuta