Alcool e cambio di personalità

Salve.
Mi rivolgo a voi in quanto ho un problema che mi affligge e del quale non mi sento in grado di parlarne con nessuno.
Sono circa sei mesi che mi trovo in una relazione con un partner che man mano scopro egli sia dipendente dall’alcool, anche se non lo vuole riconoscere neppure per sé stesso.
Mi sembra di vivere un film horror in quanto a seconda della quantità di alcool che assume, mi sembra cambi personalità, passando da momenti di aggressività, a momenti di depressione, a momenti di euforia, a momenti di normalità e così via.
Mi sembra abbia mille personalità e mi sta portando alla pazzia, essendo il primo caso alcolico che incontro nella mia vita, non solo non so gestirlo, ma proprio non lo riesco a capire.
Esempio: ieri sera sicuramente aveva bevuto perché mi sono ritrovata ad essere insultata per un episodio di gelosia che ha avuto a giugno.
Dalla furia è passato al pianto dicendomi di averlo ferito enormemente (avevo parlato con un amico per aiutare proprio lui, il mio partner, a sponsorizzare la sua musica e lui si era sentito ferito nell’orgoglio dando ad un altro uomo potere di aiutarlo).
Ultimamente non cado più nella tentazione di pianti e disperazione, solamente ignoro, e cerco di dormire.
Mi sveglio al mattino buongiorno amore mi dice, come se niente fosse successo.
Ricorda quello che ha detto o fatto ma era solo un mood, passaci sopra, nemmeno riconosce di essersi ubriacato.
Ieri sera voleva chiudere con me per quel episodio, oggi mi vuole sposare.
Io non capisco, può essere alcol?
È bipolare?
Devo rivolgermi ad uno specialista?
Ogni sera per me è una tortura, ho iniziato ad avere nuovamente attacchi di panico perché non so che cosa mi aspetta, ed è il fatto è che lo amo e lo vorrei aiutare.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 592 67
Gentile utente,

Dopo aversi accuratamente descritto la situazione lei si pone tre domande:
1".. può essere alcol?
2.. È bipolare?
3. Devo rivolgermi ad uno specialista?"
La riposta valida afferisce alla terza opzione:
Sì, sembra opportuno rivolgersi ad un* Psicolog* che sia anche psicoterapeuta; solo così sarete in grado di sciogliere il dubbio contenuto nelle prime due attraverso un consulenza in presenza.

Però Lei aggiunge:
"..lo amo e lo vorrei aiutare."
E' naturale, è lodevole. Ma ...
Spesso si ritiene inconsciamente che l'amore renda onnipotenti.
lo ritiene chi fa sesso senza protezione pensando che l'amore protegga dalle gravidanze indesiderate dalle malattie;
ritiene che l'amore renda onnipotenti la persona che si mette in situazioni estremamente ingarbugliate, convinta che l'amore scioglierà tutti i nodi.
Ma non è così.
Nel Vostro caso il Suo amore non è in grado di fornirle quella serie di competenze professionali necessaria in queste circostanze. Al riguardo potrà leggere e ascoltare questo:
https://www.medicitalia.it/video/37-la-sindrome-della-crocerossina-io-ti-salvero-e-tu-mi-amerai.html .

Ritengo molto apprezzabile il fatto che lei abbia iniziato ad aiutare se stessa innanzitutto :
".. Ultimamente non cado più nella tentazione di pianti e disperazione, solamente ignoro, e cerco di dormire."
Certamente tale Suo comportamento non compie il miracolo su di lui; però porta Lei a interrogarsi su quello che sta succedendo tra Voi; e cioè che si alternino nel giro di qualche ora insulti e proposta di matrimonio, scena di gelosia e idea di lasciarsi .. e avanti.

L'aiuto dello specialista potrebbe giovarvi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/