Gravi problemi psicologici

Salve,
vi ringrazio per la squisita disponibilità e professionalità che vi contraddistingue.
Ho già utilizzato questo portale in passato.
Purtroppo la situazione è giunta a un punto di crisi.
Sono un paziente psichiatrico, con diagnosi molto diverse e provvisorie, in quanto il mio disturbo è "proteiforme", nel senso che cambia molto sintomatologia.
Se vogliamo dare un inquadramento generale dovremmo parlare di una nevrosi, o detto in termini più attuali un "disturbo di personalità".

Il cuore dei sintomi è di natura ossessiva, collegato a temi di contaminazione come l'amianto e più recentemente le radiazioni, il che mi sta rendendo la vita impossibile.

Prendo farmaci dal lontano 1997, e ho dovuto diminuirli per severe collateralità cognitive, soltanto parzialmente rientrate.
Al momento sono in trattamento con fluoxetina 20 mg.
L'estate è da sempre per me stata foriera di peggioramenti.

Purtroppo dal 2022 sono stato costretto dalla gravità della situazione a tornare ad abitare dai miei.

Accanto al trattamento farmacologico ho avuto molti psicoterapeuti, provando quasi tutti gli orientamenti esistenti, con beneficio quasi nullo.

Le persone che ho vicino non possono assolutamente aiutarmi: i familiari sono parte del problema, e gli amici tendenzialmente dopo un po' vengono dietro alle mie ossessioni.
Ho avuto una famiglia molto, molto, molto problematica, e non me la sento di parlarne neppure nel relativo anonimato.

Solo la psicoterapeuta riesce con molta difficoltà a "tenermi testa", ma essendo lei di tipo cognitivo-comportamentale, e soprattutto credo per sua sensibilità personale, non abbiamo mai scavato sulle origini del mio problema.
Da un lato vorrei cambiare terapeuta per questo motivo, anche perché trovo il suo approccio molto semplicistico e per certi versi rozzo (non dipende dall'orientamento); dall'altro è stata l'unica che non mi è mai venuta dietro nelle ossessioni.
Ho avuto diversi terapeuti che dopo un po' erano anche loro spaventati ad esempio dall'amianto.
Inoltre non è mai stata giudicante, cosa che era successa purtroppo con un'altra professionista, in merito alle mie scelte professionali ed esistenziali.
Un aspetto negativo invece è che mi ha consigliato di aumentare il farmaco o comunque rivedere l'aspetto farmacologico, dicendo che nel mio caso la psicoterapia da sola non può essere sufficiente.
In pratica mi sembra che lei sostenga che nella mia patologia ci sia un aspetto biologico originario, cosa che secondo me è assolutamente poco plausibile.
Non ne faccio un discorso generale, ma solo riguardo al mio caso.

Adesso lei è in ferie e sono solo.
Oltretutto ho alcuni familiari con covid, quindi mi sento in colpa a uscire e vedere persone.

Quindi in ultima analisi sto male, e non so cosa fare con lo psicoterapeuta.
A livello sintomatologico sono le ossessioni e l'ansia che le riveste a disturbarmi di più.
Ho i "morsi nell'anima", soprattutto al mattino.

Forse potrei scrivere più in dettaglio in forma privata.

Grazie,
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

ci dice che La Sua terapeuta è l'unica che "riesce a tenerle testa" e a non "venirle dietro nelle ossessioni".
Nella gran parte dei casi, ciò significa che la/il terapeuta non collude con il/la paziente nella ricerca delle cause del contenuto ossessivo, e che non lo/la segue nei suoi "perché" e "come mai"; come da approccio terapeutico.
Ciò è in grado di scatenare la svalutazione da parte del paziente, dato che (sembra assurdo a dire) non trova pane per i suoi denti ossessivi:
"Trovo il suo approccio molto semplicistico e per certi versi rozzo (non dipende dall'orientamento)..."

"Un aspetto negativo invece è che mi ha consigliato di aumentare il farmaco o comunque rivedere l'aspetto farmacologico".
Considerato che la patologia Le sta "rendendo la vita impossibile", perché non accettare il suggerimento di una rivalutazione dell'aspetto farmacologico assieme al Su* Psichiatra?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Gentile dottoressa,
innanzitutto la ringrazio per la risposta. Purtroppo in passato una terapia più forte mi aveva dato una forte compromissione delle capacità cognitive, attestata da esami svolti presso lo studio di una neuropsicologa nell'aprile del 2023. Anche se non avevo un test campione da confrontare con quelli svolti, i risultati erano incompatibili con i miei successi scolastici, in quanto mostravano capacità al limite inferiore della norma, ovvero quasi due deviazioni standard sotto la media, sia in molti domini della memoria che nelle funzioni esecutive (es. torre di Londra nel primo percentile). è chiaro che devo scegliere il male minore, ma per me è stato molto traumatico accettare quella situazione che mi creava anche notevoli difficoltà sul lavoro, e che è soltanto parzialmente rientrata.
In ogni caso anche lo psichiatra è in ferie, ma la sua idea era aumentare la fluoxetina.
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