Sentirsi aggrediti emotivamente
Buongiorno
nella vita di tutti i giorni, in particolare sul luogo di lavoro, avendo a che fare 8 ore al giorno con le stesse persone, succede che certe affermazione dei miei colleghi mi fanno male.
Quando esprimo un mio pensiero e questo viene criticato, lo prendo come una minaccia al mio ego e a livello fisico sento come una stretta allo stomaco, mi irrigidisco e cerco subito di difendermi spiegando il perchè di quel pensiero.
Quando esprimo pensieri "positivi" e "propositivi" a volte anche "scherzosi" dall'altra parte mi aspetto sempre un "accoglienza positiva", vorrei che la pensassero come me.
A volte questo non accade e se ricevo ad esempio risposte come "No, io non la penso come te, stai sbagliando" non lo accetto e ciò mi crea "Tristezza", "Rabbia", "Sensi di colpa".
Per capire l'origine di queste "aspettative" che ho nei confronti delle persone, ci vorrebbe un percorso psicologico, che già sto facendo da alcuni mesi con una Psicoterapeuta.
Vorrei solo chiedere su quale parte di me dovrei lavorare meglio in modo da ridimensionare le aspettative e di conseguenza i pensieri, al fine di ottenere delle emozioni diverse e una risposta fisica diversa.
Credo che, davanti a una critica, una persona "matura" dovrebbe avere un pensiero del tipo "Prendo atto che non si può piacere a tutti ed è giusto che gli altri abbiano le loro idee" e quindi provare un'emozione "Neutra", di non curanza.
Ma ciò in me non avviene e al fine di reprimere quelle emozioni che ritengo negative, mi metto sulla difensiva, sprecando energie.
Cordiali saluti.
nella vita di tutti i giorni, in particolare sul luogo di lavoro, avendo a che fare 8 ore al giorno con le stesse persone, succede che certe affermazione dei miei colleghi mi fanno male.
Quando esprimo un mio pensiero e questo viene criticato, lo prendo come una minaccia al mio ego e a livello fisico sento come una stretta allo stomaco, mi irrigidisco e cerco subito di difendermi spiegando il perchè di quel pensiero.
Quando esprimo pensieri "positivi" e "propositivi" a volte anche "scherzosi" dall'altra parte mi aspetto sempre un "accoglienza positiva", vorrei che la pensassero come me.
A volte questo non accade e se ricevo ad esempio risposte come "No, io non la penso come te, stai sbagliando" non lo accetto e ciò mi crea "Tristezza", "Rabbia", "Sensi di colpa".
Per capire l'origine di queste "aspettative" che ho nei confronti delle persone, ci vorrebbe un percorso psicologico, che già sto facendo da alcuni mesi con una Psicoterapeuta.
Vorrei solo chiedere su quale parte di me dovrei lavorare meglio in modo da ridimensionare le aspettative e di conseguenza i pensieri, al fine di ottenere delle emozioni diverse e una risposta fisica diversa.
Credo che, davanti a una critica, una persona "matura" dovrebbe avere un pensiero del tipo "Prendo atto che non si può piacere a tutti ed è giusto che gli altri abbiano le loro idee" e quindi provare un'emozione "Neutra", di non curanza.
Ma ciò in me non avviene e al fine di reprimere quelle emozioni che ritengo negative, mi metto sulla difensiva, sprecando energie.
Cordiali saluti.
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quello che dici sembra esprimere una dinamica interna che si sviluppa intorno al concetto di identità soprattutto, elementi fondamentali nella costruzione dell'ego. Quando esprimi un pensiero e questo viene criticato scatta una reazione emotiva intensa, come una stretta allo stomaco, che è il segnale di una minaccia percepita all'integrità del tuo Sé. In altre parole, la critica esterna viene vissuta come una possibile frattura interna, qualcosa che potrebbe destabilizzare la tua immagine di te stesso, portando a una difesa immediata e rigida.
La tendenza a cercare un'accoglienza positiva quando esprimi pensieri propositivi o scherzosi può essere vista come un bisogno di conferma esterna, un modo per rafforzare la tua autostima attraverso l'approvazione degli altri. Quando questa conferma non arriva, e anzi ti trovi di fronte a un rifiuto o a una critica, l'ego reagisce con tristezza, rabbia o senso di colpa, poiché percepisce un fallimento nel mantenere una coerenza interna ed esterna.
La tua aspettativa che gli altri debbano pensarla come te, o almeno accogliere positivamente i tuoi contributi, può avere radici in un bisogno di controllo, di evitare il conflitto e di mantenere un senso di sicurezza nel rapporto con gli altri. Tuttavia, questo bisogno di controllo può limitare la tua capacità di tollerare la differenza e la divergenza di opinioni.
Un lavoro psicoanalitico potrebbe aiutarti a esplorare le origini di queste aspettative e a comprendere meglio le dinamiche inconsce che le sostengono. Potrebbe emergere la necessità di lavorare su una maggiore accettazione della tua vulnerabilità, imparando a tollerare l'incertezza e la non conferma esterna senza che ciò destabilizzi il tuo senso di identità.
La tendenza a cercare un'accoglienza positiva quando esprimi pensieri propositivi o scherzosi può essere vista come un bisogno di conferma esterna, un modo per rafforzare la tua autostima attraverso l'approvazione degli altri. Quando questa conferma non arriva, e anzi ti trovi di fronte a un rifiuto o a una critica, l'ego reagisce con tristezza, rabbia o senso di colpa, poiché percepisce un fallimento nel mantenere una coerenza interna ed esterna.
La tua aspettativa che gli altri debbano pensarla come te, o almeno accogliere positivamente i tuoi contributi, può avere radici in un bisogno di controllo, di evitare il conflitto e di mantenere un senso di sicurezza nel rapporto con gli altri. Tuttavia, questo bisogno di controllo può limitare la tua capacità di tollerare la differenza e la divergenza di opinioni.
Un lavoro psicoanalitico potrebbe aiutarti a esplorare le origini di queste aspettative e a comprendere meglio le dinamiche inconsce che le sostengono. Potrebbe emergere la necessità di lavorare su una maggiore accettazione della tua vulnerabilità, imparando a tollerare l'incertezza e la non conferma esterna senza che ciò destabilizzi il tuo senso di identità.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 598 visite dal 16/08/2024.
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