Disabilità intellettiva lieve
Buonasera a tutti, cercherò di riassumere per farla il più breve possibile.
Ho 26 anni e fin dalla mia prima infanzia sono sempre stato un bambino timido; crescendo, le cose non sono cambiate, anzi, i problemi di autostima sono peggiorati, minando ulteriormente la mia personalità e rendendomi ancora più insicuro e fortemente ansioso.
Durante l’adolescenza ho cercato di compensare, mascherando la mia sofferenza e costruendo un carattere che non mi rispecchiava interiormente ma che, in qualche modo, favoriva, seppur con grande fatica, l’adattamento all’ambiente circostante specialmente nelle nuove situazioni scolastiche e nelle relazioni con i miei coetanei.
A 16 anni lo stress cronico era diventato ormai insostenibile; la corda, tirata a lungo, si era spezzata, e sviluppai un disturbo depressivo maggiore (non diagnosticato ufficialmente.)
Smisi di studiare, la mia motivazione nel portare a termine il percorso scolastico era ai minimi storici, e passai gli ultimi 2 anni delle superiori per il rotto della cuffia. (fino alla seconda classe superiore non avevo mai avuto grosse difficoltà, ero uno studente nella media).
Il dubbio che mi pongo è il seguente: dato che per tutto questo tempo ho cercato delle risposte sul perché mi sentissi così diverso rispetto agli altri, senza trovare alcuna spiegazione logica e razionale al mio malessere, è possibile che quest’ultimo, all’apparenza infondato (dato che non ho subito traumi significativi durante l’infanzia) sia dovuto a una lieve disabilità intellettiva non diagnosticata? ci può essere una correlazione?
grazie in anticipo per la risposta
Ci tengo a precisare che questa mia preoccupazione, relativa ad una possibile DI, si basa su riscontri reali, come le difficoltà nel ragionamento astratto, nel problem solving e lentezza nei calcoli a mente.
Ho 26 anni e fin dalla mia prima infanzia sono sempre stato un bambino timido; crescendo, le cose non sono cambiate, anzi, i problemi di autostima sono peggiorati, minando ulteriormente la mia personalità e rendendomi ancora più insicuro e fortemente ansioso.
Durante l’adolescenza ho cercato di compensare, mascherando la mia sofferenza e costruendo un carattere che non mi rispecchiava interiormente ma che, in qualche modo, favoriva, seppur con grande fatica, l’adattamento all’ambiente circostante specialmente nelle nuove situazioni scolastiche e nelle relazioni con i miei coetanei.
A 16 anni lo stress cronico era diventato ormai insostenibile; la corda, tirata a lungo, si era spezzata, e sviluppai un disturbo depressivo maggiore (non diagnosticato ufficialmente.)
Smisi di studiare, la mia motivazione nel portare a termine il percorso scolastico era ai minimi storici, e passai gli ultimi 2 anni delle superiori per il rotto della cuffia. (fino alla seconda classe superiore non avevo mai avuto grosse difficoltà, ero uno studente nella media).
Il dubbio che mi pongo è il seguente: dato che per tutto questo tempo ho cercato delle risposte sul perché mi sentissi così diverso rispetto agli altri, senza trovare alcuna spiegazione logica e razionale al mio malessere, è possibile che quest’ultimo, all’apparenza infondato (dato che non ho subito traumi significativi durante l’infanzia) sia dovuto a una lieve disabilità intellettiva non diagnosticata? ci può essere una correlazione?
grazie in anticipo per la risposta
Ci tengo a precisare che questa mia preoccupazione, relativa ad una possibile DI, si basa su riscontri reali, come le difficoltà nel ragionamento astratto, nel problem solving e lentezza nei calcoli a mente.
[#1]
Gentilissimo,
lei prima parla di disturbo depressivo maggiore non diagnosticato, poi di possibile lieve disabilità intellettiva non diagnosticata per concludere con riscontri reali come difficoltà nel ragionamento astratto, problem solving e lentezza dei calcoli a mente. Quindi possiamo dedurre che lei si sia rivolto a uno specialista in psicodiagnostica che le abbia riscontrato quanto sopra? Se così non fosse l'azione migliore per rispondere ai suoi dubbi sarebbe proprio questa: rivolgersi ad uno specialista non solo per un percorso di approfondimento che possa darle delle risposte ma anche per riguadagnare l'autostima e la sicurezza di sé.
Cordialmente;
Dott. Mario Canovi.
lei prima parla di disturbo depressivo maggiore non diagnosticato, poi di possibile lieve disabilità intellettiva non diagnosticata per concludere con riscontri reali come difficoltà nel ragionamento astratto, problem solving e lentezza dei calcoli a mente. Quindi possiamo dedurre che lei si sia rivolto a uno specialista in psicodiagnostica che le abbia riscontrato quanto sopra? Se così non fosse l'azione migliore per rispondere ai suoi dubbi sarebbe proprio questa: rivolgersi ad uno specialista non solo per un percorso di approfondimento che possa darle delle risposte ma anche per riguadagnare l'autostima e la sicurezza di sé.
Cordialmente;
Dott. Mario Canovi.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
[#2]
Utente
Grazie per la risposta
mi sono rivolto a più specialisti, ma non mi sono mai stati diagnosticati deficit cognitivi;
mi è solo stato riscontrato un disturbo d’ansia generalizzato associato a ipersensibilità e umore depresso .
Quanto riportato sopra riguardo il ragionamento astratto ecc.. sono speculazioni personali.
Ciononostante, i dubbi permangono, dal momento che non mi sono mai sottoposto a test psicometrici per approfondire la questione di un possibile ritardo lieve
mi sono rivolto a più specialisti, ma non mi sono mai stati diagnosticati deficit cognitivi;
mi è solo stato riscontrato un disturbo d’ansia generalizzato associato a ipersensibilità e umore depresso .
Quanto riportato sopra riguardo il ragionamento astratto ecc.. sono speculazioni personali.
Ciononostante, i dubbi permangono, dal momento che non mi sono mai sottoposto a test psicometrici per approfondire la questione di un possibile ritardo lieve
[#3]
Gentilissimo,
quindi la mia risposta rimane nella chiusa precedente: "l'azione migliore per rispondere ai suoi dubbi sarebbe proprio questa: rivolgersi ad uno specialista non solo per un percorso di approfondimento psicodiagnostico che possa darle delle risposte ma anche per riguadagnare l'autostima e la sicurezza di sé."
Cordialmente,
Dott. Mario Canovi.
quindi la mia risposta rimane nella chiusa precedente: "l'azione migliore per rispondere ai suoi dubbi sarebbe proprio questa: rivolgersi ad uno specialista non solo per un percorso di approfondimento psicodiagnostico che possa darle delle risposte ma anche per riguadagnare l'autostima e la sicurezza di sé."
Cordialmente,
Dott. Mario Canovi.
Dr. Mario Canovi
Psicologo - Ipnologo
Trento - Volano (TN) - Padova - online
mail: info@mariocanovi.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 404 visite dal 15/08/2024.
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