L'ipoacusia, accompagnata da acufene, degrada la mente?

Da quando un'ipoacusia neurosensoriale improvvisa mi ha colpito l'orecchio sinistro, la mia vita è cambiata completamente.
Studiavo per diventare un compositore, ma a seguito di questo evento ho lasciato gli studi perché erano diventati motivo di frustrazione.
Ora vagabondo tra altri interessi, sperando di trovarne uno che mi gratifichi come mi gratificava la musica un tempo.
Questa premessa sembrerà fuori luogo ma penso sia fondamentale capire il background.
Ora vivo con una perdita uditiva all'orecchio sinistro e con un acufene tormentuoso che non mi lascia mai in pace.
Ho letto molti articoli in cui si sottolinea una correlazione tra ipoacusia e demenza, ipoacusia e una peggior performance nei test di intelligenza standardizzati, acufene e una peggiore capacità di attenzione, acufene e un ridotto volume di sostanza grigia nel cervello, nell'area adibita alla pianificazione dei movimenti.
Non c'è n'è uno in cui persone con ipoacusia performano come persone con normoacusia, inclusi i test in cui non è coinvolto l'udito.
Ho anche visto un video di un esperto che afferma che i pazienti con acufene hanno bisogno di maggiore stimolazione per sentirsi felici, è come se l'acufene creasse una resistenza all'ormone della dopamina.
Quest'ultima è un po' la mia condizione, a differenza di prima tendo ad elemosinare più dopamina attraverso l'assunzione di zuccheri, o forse tramite l'acquisto di oggetti di cui non ho necessità e altre abitudini.
Ma la parte peggiore di tutto questo è la mia paura di diventare stupido, una paura che penso sia motivata dalla presenza dei vari studi.
La mia paura è quella di non essere più in grado di sostenere gli studi, di rompere le aspettative non tanto degli altri quanto di me stesso, di diventare qualcun altro.
Tutto questo è causa di molto stress e insonnia, con la quale combatto durante tutto il periodo scolastico assumendo molto spesso melatonina.
L'acufene lo percepisco ogni giorno e in ogni momento, soprattutto dopo essere stato in luoghi rumorosi.
Quando ritorno da scuola ho bisogno di qualche ora per far attenuare l'acufene, peggiorato dallo stress scolastico e dai rumori.
Ne ho parlato con dei medici e mi hanno detto che non si può fare nulla.
Io spero nel miracolo delle cellule staminali, di cui ho letto molti articoli.
Se ci fosse la possibilità di sottoporsi ad una terapia sperimentale lo farei istantaneamente.
Non mi gratifica neanche più la socializzazione come prima.
Mi sembra di di star perdendo tempo, sia mentre sono in contesti sociali sia mentre svolgo le mie attività quotidiane.
Penso sia dovuto alla mancanza di stimolazione dopaminergica.
Questo post colpisce più aspetti ma penso che quello centrale sia la mia percezione psicologica degli eventi, mi farebbe piacere comunque anche il parere di un otorino, di un neurologo e di altri esperti.
Come posso sistemare la mia vita?
Ho la sensazione che ogni giorno peggiora sempre di più.
Grazie.
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

Ci dispiace molto per quanto Le sta succedendo. Anche perché nell'età evolutiva la capacità di fronteggiar le carenze del corpo non sono ancora molto sviluppate.

Riguardo alla Sua "percezione psicologica degli eventi" probabilmente Beethoven ne possedeva una differente.
Il grande compositore era rimasto sordo prima dei trent'anni; continuò a comporre e a dirigere l'orchestra a memoria, senza udire. E lasciandoci dei capolavori ineguagliabili composti senza udito.

Ogni persona è caratterizzata da tratti che la rendono differente dagli altri, unica; e lei non ha il modo di sentire e di essere di Beethoven.
Oggi però, a differenza che nel 1800, quando ci si accorge di essere carenti in un aspetto assai importante per il ben-vivere, è opportuno, possibile e necessario rivolgersi allo specialista:
agli specialisti di area medica presenti qui sulla piattaforma, ai quali potrà inoltrare la sua richiesta;
agli specialisti di area psicologica, come ha fatto oggi e ne siamo contenti per Lei. E' il primo passo per un accesso in presenza, di persona. Un lavoro su di sé assieme ad un* Psicoterapeuta potrà sicuramente
modificare la sua "percezione psicologica degli eventi",
accrescendo la sua resilienza,
aiutandola ad elaborare il lutto della perdita parziale dell'udito,
impostando un lavoro interiore di positivo adattamento al nuovo modo di essere.
Gli stessi acufeni frequentemente traggono beneficio dalla diminuzione della tensione interiore e dello stress da ciò causato.

Per quanto riguarda il titolo del suo consulto:
"L'ipoacusia, accompagnata da acufene, degrada la mente?"
possiamo dire che ogni carenza sensoriale, se non opportunamente curata e elaborata, può impoverire l'accesso alle informazioni e alle situazioni sociali.
Però questo ha a che fare in modo rilevante con i comportamenti di evitamento che la persona mette in atto e e che la psicoterapia insegna a modificare.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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