Problema complesso
Buongiorno,
ho bisogno di chiedere un aiuto su una situazione delicata che sto vivendo e mi scuso già da ora per la lunghezza e per il tema trattato.
Ho 34 anni e sono fidanzata da più di dieci anni con un ragazzo con cui ho sempre avuto un bel rapporto.
La nostra sessualità all’inizio era normale ma via via si sono inseriti alcuni elementi un pochino più fuori dall’ ordinario ma che comunque andavano bene ad entrambi fino ad arrivare a fare insieme cose sempre più inusuali e a doverle fare per forza per trarne piacere.
Più volte, una volta scesa l’emozione del momento, mi sono ritrovata a chiedermi perché dovessi fare sesso in quel modo con il mio ragazzo e più volte mi sono sentita a disagio, in imbarazzo pure con lui ma sempre dopo averle fatte e mai durante.
Con il tempo i nostri rapporti si sono poi raffreddati fino ad arrivare a non fare sesso anche per mesi ma anche qua senza particolari problemi da parte di nessuno dei 2.Spesso penso che ci siamo spinti troppo oltre e abbiamo quasi un ripudio verso il sesso.
Quest’anno abbiamo fatto sesso si e no 5 volte e viviamo insieme.
Qualche giorno fa sul suo cellulare ho scoperto che guarda dei fumetti hard con temi molto scabrosi, indicibili.
Scene sessuali tra adulti ma cose che comunque sono di una oscenità sconcertante, violenta.
La cosa terribile è che ho voluto guardarli e non mi dispiaceva ma dopo mi sono sentita malissimo e mi dico ma che schifo.
Smettila di pensare a certe cose non sono normali La sera a cena sono stata malissimo tanto da essermi messa a piangere mentre mangiavo carne perché mi rievocava la violenza che avevo visto nei suoi fumetti e gli ho detto tutto, aggredendolo verbalmente accusandolo di essere un depravato, di avermi causato problemi psicologici, di avermi traviata rendendomi impossibile avere una sessualità normale.
Lui era mortificato e mi ha assicurato che quelle sono solo fantasie, un modo per svagarsi, ma che non rappresentano ciò che che gli piace davvero o che farebbe nella realtà.
Da li non ha più voluto toccare l’argomento.
So che questo episodio sarà un altro dei motivi per allontanarci ulteriormente.
Penso che lui non sappia eccitarsi veramente se non guardando certe cose e temo che non abbia mai realmente scambiato effusioni intime con me per il semplice fatto di essere innamorato.
Mi sembra di impazzire per questa storia arrivando a provare disgusto per lui e per me stessa.
mi faccio schifo io per aver trovato interessante guardare quelle cose salvo poi pentirmi.
vedo una psicologa, per altri motivi, da diversi mesi, ha una buona idea di me e so già che non riuscirei a parlarle di questo fatto.
ho paura mi consideri una persona disturbata.
Per favore vorrei un parere, capire se è possibile uscire da questa cosa e ripristinare una sessualità normale.
Non so se dovrei rivolgermi ad un sessuologo o uno psichiatra?
Non so se sono riuscita bene a spiegare l’entità del problema ma è qualcosa che mi turba tanto ma non so come uscirne.
Grazie
ho bisogno di chiedere un aiuto su una situazione delicata che sto vivendo e mi scuso già da ora per la lunghezza e per il tema trattato.
Ho 34 anni e sono fidanzata da più di dieci anni con un ragazzo con cui ho sempre avuto un bel rapporto.
La nostra sessualità all’inizio era normale ma via via si sono inseriti alcuni elementi un pochino più fuori dall’ ordinario ma che comunque andavano bene ad entrambi fino ad arrivare a fare insieme cose sempre più inusuali e a doverle fare per forza per trarne piacere.
Più volte, una volta scesa l’emozione del momento, mi sono ritrovata a chiedermi perché dovessi fare sesso in quel modo con il mio ragazzo e più volte mi sono sentita a disagio, in imbarazzo pure con lui ma sempre dopo averle fatte e mai durante.
Con il tempo i nostri rapporti si sono poi raffreddati fino ad arrivare a non fare sesso anche per mesi ma anche qua senza particolari problemi da parte di nessuno dei 2.Spesso penso che ci siamo spinti troppo oltre e abbiamo quasi un ripudio verso il sesso.
Quest’anno abbiamo fatto sesso si e no 5 volte e viviamo insieme.
Qualche giorno fa sul suo cellulare ho scoperto che guarda dei fumetti hard con temi molto scabrosi, indicibili.
Scene sessuali tra adulti ma cose che comunque sono di una oscenità sconcertante, violenta.
La cosa terribile è che ho voluto guardarli e non mi dispiaceva ma dopo mi sono sentita malissimo e mi dico ma che schifo.
Smettila di pensare a certe cose non sono normali La sera a cena sono stata malissimo tanto da essermi messa a piangere mentre mangiavo carne perché mi rievocava la violenza che avevo visto nei suoi fumetti e gli ho detto tutto, aggredendolo verbalmente accusandolo di essere un depravato, di avermi causato problemi psicologici, di avermi traviata rendendomi impossibile avere una sessualità normale.
Lui era mortificato e mi ha assicurato che quelle sono solo fantasie, un modo per svagarsi, ma che non rappresentano ciò che che gli piace davvero o che farebbe nella realtà.
Da li non ha più voluto toccare l’argomento.
So che questo episodio sarà un altro dei motivi per allontanarci ulteriormente.
Penso che lui non sappia eccitarsi veramente se non guardando certe cose e temo che non abbia mai realmente scambiato effusioni intime con me per il semplice fatto di essere innamorato.
Mi sembra di impazzire per questa storia arrivando a provare disgusto per lui e per me stessa.
mi faccio schifo io per aver trovato interessante guardare quelle cose salvo poi pentirmi.
vedo una psicologa, per altri motivi, da diversi mesi, ha una buona idea di me e so già che non riuscirei a parlarle di questo fatto.
ho paura mi consideri una persona disturbata.
Per favore vorrei un parere, capire se è possibile uscire da questa cosa e ripristinare una sessualità normale.
Non so se dovrei rivolgermi ad un sessuologo o uno psichiatra?
Non so se sono riuscita bene a spiegare l’entità del problema ma è qualcosa che mi turba tanto ma non so come uscirne.
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Ci dice:
"..vedo una psicologa, per altri motivi, da diversi mesi, ha una buona idea di me e so già che non riuscirei a parlarle di questo fatto.."
Tenga conto che una Psicologa (psicoterapeuta per poter curare) non ha nessun interesse a costruirsi una "buona idea" del paziente; il suo reale interesse è di avere davanti una persona concreta, reale; con le sue luci e le sue ombre. Solo così qualsiasi percorso psicologico può produrre buoni frutti.
A meno che lei non sia in terapia per una patologia che incide direttamente sulla capacità e possibilità di sviluppare fiducia nelle altre persone, e dunque anche nel terapeuta. In questo caso ecco un motivo in più per lavorare sulla fiducia e sulla confidenza.
In ogni caso non siamo noi che possiamo aiutarla, da una postazione online ad un consulto anonimo di poche righe;
ma è proprio la sua terapeuta,
che la conosce personalmente e che ha bisogno di vedere ora anche le sue ombre.
Auspico che lei possa avere fiducia in questo mio orientamento.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Ci dice:
"..vedo una psicologa, per altri motivi, da diversi mesi, ha una buona idea di me e so già che non riuscirei a parlarle di questo fatto.."
Tenga conto che una Psicologa (psicoterapeuta per poter curare) non ha nessun interesse a costruirsi una "buona idea" del paziente; il suo reale interesse è di avere davanti una persona concreta, reale; con le sue luci e le sue ombre. Solo così qualsiasi percorso psicologico può produrre buoni frutti.
A meno che lei non sia in terapia per una patologia che incide direttamente sulla capacità e possibilità di sviluppare fiducia nelle altre persone, e dunque anche nel terapeuta. In questo caso ecco un motivo in più per lavorare sulla fiducia e sulla confidenza.
In ogni caso non siamo noi che possiamo aiutarla, da una postazione online ad un consulto anonimo di poche righe;
ma è proprio la sua terapeuta,
che la conosce personalmente e che ha bisogno di vedere ora anche le sue ombre.
Auspico che lei possa avere fiducia in questo mio orientamento.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio tanto per la sua risposta.
La psicologa, che è anche psicoterapeuta, mi ha sicuramente aiutata su alcuni aspetti e a comprendere meglio certi cose di me stessa, ma temo che questa problematica specifica possa essere al di fuori delle sue competenze, sicuramente ostacolata anche della mia incapacità di esprimere chiaramente il problema.
Nel corso di questi mesi, non sono mai riuscita a toccare nemmeno superficialmente l’argomento dell’intimità con lei, sebbene ovviamente le abbia esposto altre mie problematiche per lo più legate a lavoro e stress. Riconosco che inizialmente non ho cercato uno specialista con un focus su quel tipo di problema ma qualcuno che mi trasmettesse comprensione. Purtroppo ho un senso di profonda vergogna e colpa, sia verso me stessa che verso gli altri, e questo mi spinge a essere estremamente cauta nell’affrontare l’argomento. Ho paura che la mia situazione sia più grave di quanto immagini, che possa rientrare in un ambito patologico e che sia particolarmente difficile da trattare e insolita e mi demotivo.
Uno psicoterapeuta può aiutare a trattare quella che temo possa essere una parafilia latente da ormai troppo tempo.
Proverò a seguire il suo consiglio, cercando magari uno specialista piu mirato e trovare il coraggio per affrontare questa questione e ricevere l’aiuto necessario.
La ringrazio ancora molto per la sua disponibilità!
Cordiali saluti
La psicologa, che è anche psicoterapeuta, mi ha sicuramente aiutata su alcuni aspetti e a comprendere meglio certi cose di me stessa, ma temo che questa problematica specifica possa essere al di fuori delle sue competenze, sicuramente ostacolata anche della mia incapacità di esprimere chiaramente il problema.
Nel corso di questi mesi, non sono mai riuscita a toccare nemmeno superficialmente l’argomento dell’intimità con lei, sebbene ovviamente le abbia esposto altre mie problematiche per lo più legate a lavoro e stress. Riconosco che inizialmente non ho cercato uno specialista con un focus su quel tipo di problema ma qualcuno che mi trasmettesse comprensione. Purtroppo ho un senso di profonda vergogna e colpa, sia verso me stessa che verso gli altri, e questo mi spinge a essere estremamente cauta nell’affrontare l’argomento. Ho paura che la mia situazione sia più grave di quanto immagini, che possa rientrare in un ambito patologico e che sia particolarmente difficile da trattare e insolita e mi demotivo.
Uno psicoterapeuta può aiutare a trattare quella che temo possa essere una parafilia latente da ormai troppo tempo.
Proverò a seguire il suo consiglio, cercando magari uno specialista piu mirato e trovare il coraggio per affrontare questa questione e ricevere l’aiuto necessario.
La ringrazio ancora molto per la sua disponibilità!
Cordiali saluti
[#3]
Utente
mi scuso, mi permetto solo di aggiungere un’ultima cosa.
Spesso sono frenata perché penso che uno psicoterapeuta, in quanto persona, non si meriterebbe di sentire delle cose così oscure per usare un eufemismo. E lo so che è un controsenso.
Oppure perché come è emerso con la psicologa ho uno schema maladattivo che mi porta a voler piacere per forza a tutti, avere la loro approvazione e quindi tendo a mostrare solo le cose che trovo belle e giuste.
Grazie ancora e un saluto
Spesso sono frenata perché penso che uno psicoterapeuta, in quanto persona, non si meriterebbe di sentire delle cose così oscure per usare un eufemismo. E lo so che è un controsenso.
Oppure perché come è emerso con la psicologa ho uno schema maladattivo che mi porta a voler piacere per forza a tutti, avere la loro approvazione e quindi tendo a mostrare solo le cose che trovo belle e giuste.
Grazie ancora e un saluto
[#4]
Gentile utente,
queste tre Sue frasi, messe in fila, fanno capire a Lei che ci scrive e a noi il motivo per cui ha scritto qui, protetta dall'anonimato:
-"ho un senso di profonda vergogna e colpa, sia verso me stessa che verso gli altri"
-"ho uno schema maladattivo che mi porta a voler piacere per forza a tutti"
-"penso che uno psicoterapeuta, in quanto persona, non si meriterebbe di sentire delle cose così oscure".
Sulle due prime avrà sicuramente l'occasione -oltre che la necessità- di lavorarci assieme alla sua psicoterapeuta.
Riguardo alla terza, vorrei dirle che si sceglie questa impegnativa professione
anche perché ci risulta oltremodo affascinante andare oltre la facciata levigata delle persone (la maschera sociale); per giungere a contatto con la persona reale, quella che timorosamente si apre a noi permettendoci di guardare in quel pozzo scuro dove nasconde accuratamente i suoi oggetti di vergogna.
Quando ciò non avviene il/la terapeuta percepisce una sensazione di incompletezza, e anche di mancanza di fiducia nei propri confronti. E ciò va a discapito dell'efficacia del percorso.
Saluti cari!
Dott. Brunialti
queste tre Sue frasi, messe in fila, fanno capire a Lei che ci scrive e a noi il motivo per cui ha scritto qui, protetta dall'anonimato:
-"ho un senso di profonda vergogna e colpa, sia verso me stessa che verso gli altri"
-"ho uno schema maladattivo che mi porta a voler piacere per forza a tutti"
-"penso che uno psicoterapeuta, in quanto persona, non si meriterebbe di sentire delle cose così oscure".
Sulle due prime avrà sicuramente l'occasione -oltre che la necessità- di lavorarci assieme alla sua psicoterapeuta.
Riguardo alla terza, vorrei dirle che si sceglie questa impegnativa professione
anche perché ci risulta oltremodo affascinante andare oltre la facciata levigata delle persone (la maschera sociale); per giungere a contatto con la persona reale, quella che timorosamente si apre a noi permettendoci di guardare in quel pozzo scuro dove nasconde accuratamente i suoi oggetti di vergogna.
Quando ciò non avviene il/la terapeuta percepisce una sensazione di incompletezza, e anche di mancanza di fiducia nei propri confronti. E ciò va a discapito dell'efficacia del percorso.
Saluti cari!
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 829 visite dal 12/08/2024.
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