Autosabotaggio

Salve, sono una ragazza di 22 anni e sono molto brava a rovinarmi la vita da sola perché metto in atto continuamente comportamenti di autosabotaggio e vorrei capire il perché, da cosa sono dovuti, se é un sintomo della depressione o comunque di un qualsiasi altro disturbo dell'umore (di cui soffro, ma non ho ancora una diagnosi ben precisa) oppure di un altro disturbo psichiatrico.

Premessa: sono in cura da una psichiatra e una psicoterapeuta anche per DCA.

Allora parto col dire che il mio umore (definito "reattivo" dalla mia psichiatra) tende ad essere molto deflesso e ovviamente tutto ciò condiziona la mia vita: molto spesso ho queste crisi che durano giorni in cui tendo ad isolarmi in preda ai pensieri: non esco di casa, non voglio rispondere ai messaggi né vedere nessuno (le uniche eccezioni sono mia mamma e mia sorella che vivono con me, ma dipende).
In questi momenti la mia testa mi dice che sono un totale fallimento, che la mia vita non cambierà mai e che nessuno mi amerà mai; Mi sento come se fossi una spettatrice della vita degli altri, come un personaggio secondario e che non combineró mai nulla, la mia esistenza non ha senso, quindi partono i pensieri anticonservativi a cui più di una volta ho dato ascolto.

Il motivo principale che mi ha portato a scrivere qui é che, detto in parole povere, penso che tutti mi odiano.
O meglio non tutti, tutti, ma ad esempio le mie amiche (specialmente la mia migliore amica) oppure le mie colleghe di lavoro o addirittura la mia psicologa.
Sono proprio convinta di questa cosa: che il loro affetto nei miei confronti sia tutta finzione, ma che in realtà provino dei sentimenti di odio e disprezzo verso di me.

Ne ho parlato parecchie volte con le mie amiche più care di questa cosa e mi hanno rassicurato che sia solo una mia paranoia, perché oggettivamente non mi hanno mai dimostrato comportamenti che portassero a questo pensiero e lo riconosco, ma io continuo a crederci: non riesco a capacitarmi come possano essere mie amiche e stare con me dopo tutto questo tempo.

É come se fosse un circolo vizioso:
-io sparisco perché sto male per i miei pensieri (e da una parte é come se utilizzassi la scusa del "sto male, sono malata quindi posso farlo")
-loro che ormai sono abituati a questi miei comportamenti malsani, vanno avanti con le loro vite perché sanno che non voglio sentire nessuno oppure se mi scrivono preoccupandosi, io continuo ad ignorarli;
-dopo quando mi riprendo un po' mi sento stra in colpa e penso di aver rovinato tutto ancora una volta, pensando di essere odiata da loro a causa mia e questo mi fa stare ancora più male e riparte il ciclo depressivo.

Non so come risolvere questa cosa che va avanti da troppo tempo, ma ormai é diventata parte di me come meccanismo di coping anche se é mi autosabota.

Volevo sapere se questo modo di pensare é dovuto alla depressione oppure ad un altro disturbo più ampio.

Spero sia riuscita a spiegare ciò che provo nel modo corretto.

Grazie a chi risponderà.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

"Spero sia riuscita a spiegare ciò che provo nel modo corretto", ci dice

Siamo certi che in presenza, di persona, cioè con la sua psicoterapeuta e con la sua psichiatra riesce a spiegarsi meglio.
Ci dice ad esempio che soffre di un "..disturbo dell'umore (di cui soffro, ma non ho ancora una diagnosi ben precisa)",
ma poi aggiunge:
".. Premessa: sono in cura da una psichiatra e una psicoterapeuta anche per DCA."

In merito al presente consulto, ci dice di avere scritto qui perché ritiene che tutti la odino; le sue amiche la rassicurano dicendo che ciò non corrisponde alla realtà.
Ma con le sue curanti ne ha parlato? Con quale esito?

Cordiali saluti.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/