Disturbo in età avanzata

Buongiorno, sono una signora che a breve farà 71 anni, sono in cura da fine estate scorsa con escitalopram 20 mg al giorno per disturbo d'ansia presso il mio medico di medicina generale.

Più o meno da novembre 2023 ho avuto un peggioramento, dal quale in parte trovai beneficio scrivendo nel blog del dr.

Salvo Catania al quale ero iscritta da marzo 2023 per altri motivi.

Nel mese di novembre 2023 ho iniziato a frequentare una parrocchia e ho notato un forte attaccamento alle figure lì presenti, ero arrivata a dire che ormai loro erano la mia ragione di vita.

Pian piano si smorzò tale attaccamento, successivamente fui visitata da uno psichiatra che però penso non abbia ben compreso il disturbo e mi ha inviata a terapia cognitivo comportale, ho fatto 20 sedute ma non ne ho tratto beneficio particolare.

Proseguo escitalopram 20 mg al giorno.

Più o meno dalla fine dell'inverno ho avuto un periodo di stabilità.

Da poco ho visto un film, e mi sono "innamorata" di un attore secondario, mi rendo conto dell'assurdità della vicenda, ma è da qualche giorno che provo molta tristezza a pensare che non esiste quel personaggio e che non potrò mai vivere in quella realtà, tra l'altro un film vecchio americano.

Comprendo in pieno l'assurdità delle vicende e il fatto che possano apparire inverosimili, ma questa è la mia situazione.

Riassumendo ho sentito il medico di medicina generale, psicologo e psichiatra (quest'ultimo tuttavia penso non abbia ben compreso) ma da nessuno ho ricevuto una possibile interpretazione della mia situazione.

Consapevole del fatto che si tratta di un co sullo online vi chiedo un parere.

Grazie.

Ginevra
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 175 19 3
Gentile Ginevra,

mi dispiace per quel che sta attraversando. Il suo disturbo d'ansia dovrebbe essere inquadrato, compreso ed inserito nella sua storia personale. Non conoscendo lei, il suo mondo interno, la sua vita, posso formulare solo delle ipotesi sulla base di quel poco che racconta e della mia esperienza in ambito clinico e sociale.
L'essersi legata alle persone conosciute in parrocchia, al punto da sentirle come la propria "ragione di vita" mi fa supporre ad un vuoto che prova, un senso di solitudine, un bisogno di appartenenza ed inclusione.
Allo stesso modo, l'essersi "innamorata" di un attore, sembra celare il bisogno di ritrovare l'amore, le emozioni, riscoprirsi ancora desiderante e desiderabile, in una parola, forse viva.
Ritengo che tendenzialmente tutto quel che ci appare assurdo abbia un senso, a volte non inscritto nella razionalità e nella logica della ragione, ma in quella del cuore; in luoghi profondi e sotterranei dentro di noi.

Presenta la sua come un'età "avanzata". Tuttavia si potrebbe guardare e pensare la sua età non (o quanto meno non solo) come avanzata, ma come un tempo -peraltro potenzialmente abbastanza lungo- in cui sebbene ci si debba confrontare con le perdite, con domande o risposte a volte dolorose, ci si può riappropriare di un'importante quota di libertà e leggerezza; di una vita sganciata dalla dimensione del dovere e della responsabilità, di attimi non scanditi dalla monotonia della routine.
La sua è un'età che appartiene naturalmente alla vita, come ogni altra, e non un tempo in cui si deve vivere nel ricordo di come si era e nel rimpianto di quel che si sarebbe potuto fare, rassegnandosi a sfiorire.
Forse l'approccio cognitivo-comportamentale, per quanto valido, non era adatto a lei e a quello che cercava. Le consiglio di consultare uno psicologo che utilizzi un altro approccio, che magari conferisca una maggior centralità alla sua parola e all'esplorazione della sua persona e dei suoi vissuti, per farsi accompagnare in un viaggio in cui cercare sé stessa, scoprirsi o riscoprirsi anche alla luce di una vitalità che è emersa nel suo bisogno di amore, di legami, e che può essere conosciuta e investita.

Auguri di cuore.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it