Tumore cervello nonna

Purtroppo mia nonna è malata di tumore al cervelloTutto è successo rapidamente e nel giro di una manciata di giorni tutto è cambiato: mia nonna non sapeva più chi io fossi, chi fossero i suoi figli, è passata dall'essere una donna forte e autosufficiente a dover essere assistita h24. Dopo qualche settimana dalla comparsa di questi sintomi abbiamo scoperto, brutalmente e in piedi nella sala d'attesa del reparto ospedaliero di neurologia in cui era ricoverata da pocoA causa di un ictus, in mezzo ad altre persone e senza il minimo tatto che tutto era ed è causato da un maledetto k al cervello.
Nessuna spiegazione.
Liquidati con quattro parole.
Questo accadeva qualche mese fa, mia nonna è tornata a casa, e con la sua tenacia e l'affetto di chi le sta vicino ha recuperato molto del danno da ictus, ma i sintomi causati dal tumore sono enormi e pesantissimi.
Mia nonna ha un deficit cognitivo, molta stanchezza, debolezza e, a volte, si arrabbia all'improvviso.
Vi scrivo perché nn so cs fare.
Di mio soffro di depressione diagnosticata da uno psichiatria tre anni fa e da cui sto facendo molta fatica ad uscire, ci sono giorni in cui sono in un profondo sconforto, in cui l'ansia mi soffoca e il non vederla mezza giornata mi devasta, mi sento in colpa pur andando da lei ogni giorno, altri in cui mi sento più serena, anche se è davvero una parola grossa.
Non capisco se quei momenti più "leggeri" siano normali oppure se io sia una pessima persona.
Voglio dire: mia nonna è in una situazione terribile, non dovrei essere in preda al panico COSTANTEMENTE?
Aggiungo che non faccio mai nulla, nel senso che o sono a casa mia o sono a casa di mia nonna.
Non esco, non vado al ristorante o al mare o in piscina.
non ne sento la voglia e tra l'altro subito dopo la diagnosi per un bel po' smisi anche di ascoltare la musica in auto perché avvertivo la mancanza di rispetto verso mia nonna che soffriva.
Anni fa persi l'altra nonna e per me fu devastante, ma lei, lei è come fosse mia madre.
Come farò quando il peggio accadrà?
Scatto molte foto, registro audio per avere la sua voce con me e mi annoto tutte le cose belle che mi dice e che fa per non dimenticare nemmeno un istante... le sto vicina, la accarezzo, cerco di tranquillizzarla se qualcosa la agita, mi riempie di baci e la riempio di baci tutte le volte che vuole.
Guardo le sue foto di quando stava bene e non posso credere che tutto questo stia accadendo proprio a lei.
A volte mi sembra di aver diciamo accettato la malattia che l'ha colpita, altre volte mi rendo conto che non è così, che forse è perché è ancora qui con me e posso ancora vederla, baciarla, è ancora viva! Mi rendo anche conto che a volte, essere faccia a faccia con i sintomi mi mette in difficoltà.
Mi sento una persona orrenda eforse lo sono perché è mia nonna eNonDovreiRiuscire ad accettare al 100% la realtà?
Non so se quel cheho scritto abbia un senso, ma vorrei un consiglio, un parere non so nemmeno bene su cosa o di che tipo, perdonatemi.
grazie.
Un caro saluto.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 591 67
Gentileutente,

le domande che fa a se stessa non hanno nulla di patologico o strano.
Sono gli interrogativi che, irrimediabilmente, suscita la malattia grave di una persona per noi importante.
Ed inoltre sono presenti sentimenti contrastanti ma vividi, in qualche momento quasi incontrollabili. Soprattutto in una persona, come Lei, ipersensibile a causa della depressione.

Va anche detto che i Suoi comportamenti concreti nei confronti della nonna sembrano molto adeguati:
".. le sto vicina,
la accarezzo,
cerco di tranquillizzarla se qualcosa la agita,
mi riempie di baci
e la riempio di baci tutte le volte che vuole."
Tenga conto che il linguaggio del corpo risulta tranquillizzante (coma pure per il neonato) anche quando sembrano avere la meglio i deficit cognitivi o la rabbia improvvisa conseguenza del tumore cerebrale.
E così potrà essere fino alla fine, se Lei lo vorrà e se avrà la forza di pensare che al momento la protagonista è la nonna, e che Lei la sta accompagnando con amore. Anche se in certi momenti è un amore affaticato.

Certamente quando se ne sarà andata Lei sentirà il vuoto, il lutto.
Ma ora non è il momento di pensarci: la nonna è viva, Lei è interiormente viva e sta facendo il possibile per trasmetterlo alla nonna.

Non si spaventi né si preoccupi dell'alternarsi inevitabile di sentimenti, di emozioni, di stati d'animo anche contraddittori; fa tutto parte di quell'accompagnamento tenero e coraggioso che decidiamo di offrire alle persone amate.

Un abbraccio.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la Sua risposta, dottoressa.
Nonostante le difficoltà sarò presente per mia nonna sempre e di questo sono certa, primo perché lo merita per la vita difficile che ha vissuto e poi perché mi è troppo, troppo cara per potermi staccare da lei in un momento simile e grazie perché mi è di conforto sapere che il mio atteggiamento nei confronti di nonna è quello corretto.

La ringrazio anche per aver dissipato i miei dubbi riguardo l'alternarsi dei sentimenti; quella che ha colpito nonna è una malattia terribile e nei momenti di difficoltà ho dubitato forse non tanto del mio affetto quanto della mia forza anche se, come ho scritto poco prima, mia nonna è troppo importante per me e mai potrei farle mancare la mia presenza

Ho sempre avuto molta paura della morte delle persone a me care, è sempre stato un grande problema per me anche in periodi tranquilli ma proverò a farmi forza e non pensare al peggio quando purtroppo quel pensiero arriverà, anche se so che non sarà facile...il fatto è anche che sono molto chiusa di mio, non ho nessuno con cui confidarmi, non è facile per me parlare di ciò che mi accade dentro e in più non voglio assolutamente far pesare queste difficoltà su persone vicine, perché anche loro seguono nonna e soffrono della situazione.

Non so che altro aggiungere se non un altro grazie per la Sua gentile risposta...
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.3k 591 67
Le persone che amiamo e che - per questo motivo - accompagniamo alla morte con un amore coraggioso,
ci lasciano eredità preziose di consapevolezza:
-l'amore dà una forza che altrimenti non si possiede, o non si sa di possedere,
-l'amore sconfigge la paura della morte; tanto che talvolta -dopo una esperienza come la sua- ci si accorge di essere stati vaccinati.

Quando non saprà con chi parlarne, si rifaccia viva qui.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Grazie mille, dottoressa.