Come comportarmi con mia moglie
Dottori buonasera, sono Max ho 36 anni, mia moglie 31, siamo sposati da 6 anni (+10 di fidanzamento) e abbiamo due bambini di 5 e 3 anni.
Per tanti anni siamo sempre stati una coppia affiatatissima sia sentimentalmente che sessualmente, anche dopo la prima gravidanza nonostante i considerevoli cambiamenti e impegni che quest'ultima comporta nella vita di coppia.
Sono preoccupato e amareggiato per il cambiamento radicale che ha avuto mia moglie dopo la seconda gravidanza, e costantemente preoccupata per eventuali malattie o virus che possono colpire i nostri figli e avverte pericoli in situazioni in cui il pericolo non c'è e questo a volte la rende maniacale in alcuni atteggiamenti, trascura e non dedica mai tempo a noi o per se stessa, è vero che i bambini sono molto vivaci ma ciò non giustifica i suoi comportamenti.
Devo essere io a chiederle di avere momenti di intimità, non solo sessuali ma anche abbracci, baci o carezze o di guardare un semplice film insieme, ma risponde che è sempre stanca ed ha bisogno di riposare.
Questa situazione ha finito per portarmi in paranoia, che non è più innamorata di me, che non mi desidera più, che è attratta da qualcun'altro o addirittura che ha ancora qualche legame sentimentale con una sua "cotta" del passato.
Lei mi risponde che non è nulla di tutto questo, che la forte preoccupazione per i nostri figli la porta a non vivere a pieno la serenità familiare.
Infine questo suo "trascurarmi" sotto tutti i punti di vista, provoca in me un forte desiderio di "stare" con lei ogni giorno (tengo a precisare solo con lei e non desidero altre).
Come posso comportarmi con lei?
Come posso aiutarla e aiutarmi?
Grazie.
Per tanti anni siamo sempre stati una coppia affiatatissima sia sentimentalmente che sessualmente, anche dopo la prima gravidanza nonostante i considerevoli cambiamenti e impegni che quest'ultima comporta nella vita di coppia.
Sono preoccupato e amareggiato per il cambiamento radicale che ha avuto mia moglie dopo la seconda gravidanza, e costantemente preoccupata per eventuali malattie o virus che possono colpire i nostri figli e avverte pericoli in situazioni in cui il pericolo non c'è e questo a volte la rende maniacale in alcuni atteggiamenti, trascura e non dedica mai tempo a noi o per se stessa, è vero che i bambini sono molto vivaci ma ciò non giustifica i suoi comportamenti.
Devo essere io a chiederle di avere momenti di intimità, non solo sessuali ma anche abbracci, baci o carezze o di guardare un semplice film insieme, ma risponde che è sempre stanca ed ha bisogno di riposare.
Questa situazione ha finito per portarmi in paranoia, che non è più innamorata di me, che non mi desidera più, che è attratta da qualcun'altro o addirittura che ha ancora qualche legame sentimentale con una sua "cotta" del passato.
Lei mi risponde che non è nulla di tutto questo, che la forte preoccupazione per i nostri figli la porta a non vivere a pieno la serenità familiare.
Infine questo suo "trascurarmi" sotto tutti i punti di vista, provoca in me un forte desiderio di "stare" con lei ogni giorno (tengo a precisare solo con lei e non desidero altre).
Come posso comportarmi con lei?
Come posso aiutarla e aiutarmi?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
può accadere che l'avere figli risvegli paure ataviche immotivate. Mi viene spontaneo il collegamento con le orse con piccoli che attaccano preventivamente tranquilli turisti inoffensivi; come Lei dice di Sua moglie:
".avverte pericoli in situazioni in cui il pericolo non c'è e questo a volte la rende maniacale in alcuni atteggiamenti..".
Talvolta ciò ha a che fare con un'ansia materna ingovernabile.
Talaltra, quando la donna funziona sul registro del bisogno, è come se ritenesse prioritario e inalienabile il diritto dei bimbi ad averla sempre mentalmente presente; al punto di non ritenersi autorizzata al piacere di 'staccare la spina':
".. trascura e non dedica mai tempo a noi o per se stessa."
Non ho alcuna pretesa onnipotente di fare diagnosi su sua moglie, che non conosco; ne parlo per la ampia esperienza clinica su tale problematica,
quella che mi ha portato a scrivere: "Diventare mamma e rimanere amante" https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html .
Che fare?
Può suggerire a Sua moglie qualche incontro di coppia.
"Di coppia", dato che il disagio è Suo, di Lei che ci scrive. Cosa peraltro non strana nè anomala, dato che il ruolo del padre -osserva acutamente Lacan- è di rappresentare un baluardo affinché la donna non venga risucchiata nel ruolo di madre; annullandosi -aggiungo io- come donna e come amante.
Se poi sua moglie diventerà consapevole del proprio bisogno di supporto psicologico personale, arriverà successivamente il momento di un percorso individuale se sarà necessario.
D'altronde tale nuovo equilibrio famigliare si raggiunge se/quando la presenza paterna c'è significativamente, sia per i bimbi che per la madre, come troverà qui descritto: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6803-neo-papa-obbligati-a-casa-per-legge.html .
Auspico di essere risultata esaustiva, data la complessità della problematica che Lei porta.
In ogni caso replichi qui, Le risponderemo nuovamente.
Dott. Brunialti
può accadere che l'avere figli risvegli paure ataviche immotivate. Mi viene spontaneo il collegamento con le orse con piccoli che attaccano preventivamente tranquilli turisti inoffensivi; come Lei dice di Sua moglie:
".avverte pericoli in situazioni in cui il pericolo non c'è e questo a volte la rende maniacale in alcuni atteggiamenti..".
Talvolta ciò ha a che fare con un'ansia materna ingovernabile.
Talaltra, quando la donna funziona sul registro del bisogno, è come se ritenesse prioritario e inalienabile il diritto dei bimbi ad averla sempre mentalmente presente; al punto di non ritenersi autorizzata al piacere di 'staccare la spina':
".. trascura e non dedica mai tempo a noi o per se stessa."
Non ho alcuna pretesa onnipotente di fare diagnosi su sua moglie, che non conosco; ne parlo per la ampia esperienza clinica su tale problematica,
quella che mi ha portato a scrivere: "Diventare mamma e rimanere amante" https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html .
Che fare?
Può suggerire a Sua moglie qualche incontro di coppia.
"Di coppia", dato che il disagio è Suo, di Lei che ci scrive. Cosa peraltro non strana nè anomala, dato che il ruolo del padre -osserva acutamente Lacan- è di rappresentare un baluardo affinché la donna non venga risucchiata nel ruolo di madre; annullandosi -aggiungo io- come donna e come amante.
Se poi sua moglie diventerà consapevole del proprio bisogno di supporto psicologico personale, arriverà successivamente il momento di un percorso individuale se sarà necessario.
D'altronde tale nuovo equilibrio famigliare si raggiunge se/quando la presenza paterna c'è significativamente, sia per i bimbi che per la madre, come troverà qui descritto: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6803-neo-papa-obbligati-a-casa-per-legge.html .
Auspico di essere risultata esaustiva, data la complessità della problematica che Lei porta.
In ogni caso replichi qui, Le risponderemo nuovamente.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 421 visite dal 07/08/2024.
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