Dubbi ricorrenti sulla relazione, è normale?
Salve, ho 31 anni, sono fidanzata da tre, non convivo.
Non ho mai avuto relazioni che mi abbiamo resa particolarmente felice.
Attualmente lavoro p.
time ma non sono felice della condizione lavorativa e mi sento in parte bloccata perché non ho chiaro che fare per cambiare in meglio.
Mi sento in parte in colpa perché vivo coi miei ma vorrei sfruttare questa situazione per costruirmi un futuro migliore.
O pochi amici ma su cui posso contare.
La relazione attuale (anche altre prima) è sempre stata costellata da dubbi ("se non mi manca, non è quello giusto", confronti con ex e con relazioni altrui, fino a invidiare le coppie felici).
A rendere più difficile la situazione la sua famiglia, in cui purtroppo tutti hanno problemi psichiatrici (DB, schizzofrenia, depressione, ansia, ritardo mentale) che mi fanno dubitare della possibilità di avere un futuro insieme (ed eventuali figli).
Ammetto di non sopportarli per i ragionamenti basati su stereotipi e luoghi comuni, che dimostrano scarsa apertura mentale.
A volte ciò lo rivedo nel mio ragazzo, da cui non mi sento sempre compresa e connessa.
I suoi amici sono petulanti.
Lui è molto bravo, mi rispetta e mi mette al primo posto e mi accetta così cone sono.
Non mi dà ragione, cosa che chiedo spesso nelle discussioni.
Credo manchi (dal mio p.
di vista) connessione.
Finiamo spesso per litigare ammetto che io mi concentro più sui suoi lati negativi che positivi.
Vedo altre coppie super felici, so che non bisogna confrontarsi e che non si sa come siano poi ma riconosco questa differenza.
Sembra quasi non riesca mai a fidarmi completamente (sono stata vittima di bullismo da chi mi fidavo).
Ha senso questa relazione?
Vorrei essere felice anche io in amore...
Non ho mai avuto relazioni che mi abbiamo resa particolarmente felice.
Attualmente lavoro p.
time ma non sono felice della condizione lavorativa e mi sento in parte bloccata perché non ho chiaro che fare per cambiare in meglio.
Mi sento in parte in colpa perché vivo coi miei ma vorrei sfruttare questa situazione per costruirmi un futuro migliore.
O pochi amici ma su cui posso contare.
La relazione attuale (anche altre prima) è sempre stata costellata da dubbi ("se non mi manca, non è quello giusto", confronti con ex e con relazioni altrui, fino a invidiare le coppie felici).
A rendere più difficile la situazione la sua famiglia, in cui purtroppo tutti hanno problemi psichiatrici (DB, schizzofrenia, depressione, ansia, ritardo mentale) che mi fanno dubitare della possibilità di avere un futuro insieme (ed eventuali figli).
Ammetto di non sopportarli per i ragionamenti basati su stereotipi e luoghi comuni, che dimostrano scarsa apertura mentale.
A volte ciò lo rivedo nel mio ragazzo, da cui non mi sento sempre compresa e connessa.
I suoi amici sono petulanti.
Lui è molto bravo, mi rispetta e mi mette al primo posto e mi accetta così cone sono.
Non mi dà ragione, cosa che chiedo spesso nelle discussioni.
Credo manchi (dal mio p.
di vista) connessione.
Finiamo spesso per litigare ammetto che io mi concentro più sui suoi lati negativi che positivi.
Vedo altre coppie super felici, so che non bisogna confrontarsi e che non si sa come siano poi ma riconosco questa differenza.
Sembra quasi non riesca mai a fidarmi completamente (sono stata vittima di bullismo da chi mi fidavo).
Ha senso questa relazione?
Vorrei essere felice anche io in amore...
[#1]
Gentile utente,
Fin dal suo primo consulto di ben cinque anni fa ci faceva presente che:
"quando inizio una storia sentimentale ed esce fuori la mia insicurezza...".
E via via nel tempo, nei successivi consulti, ci ha presentato situazioni differenti ma tutte inerenti a ciò.
C'è una regola aurea in psicologia.
Quando una stessa dinamica si presenta *ripetutamente* in varie relazioni,
-nel suo caso si tratta di "dubbi ricorrenti sulla relazione "-
occorre chiedersi se la dinamica appartenga alla relazione in oggetto, oppure se invece sia il soggetto stesso che la trasferisce da una situazione all'altra in una sorta di 'coazione a ripetere'.
Già qualche anno fa lei ci chiedeva se fosse il caso di iniziare una psicoterapia.
Ha dato poi seguito a questa intenzione?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Fin dal suo primo consulto di ben cinque anni fa ci faceva presente che:
"quando inizio una storia sentimentale ed esce fuori la mia insicurezza...".
E via via nel tempo, nei successivi consulti, ci ha presentato situazioni differenti ma tutte inerenti a ciò.
C'è una regola aurea in psicologia.
Quando una stessa dinamica si presenta *ripetutamente* in varie relazioni,
-nel suo caso si tratta di "dubbi ricorrenti sulla relazione "-
occorre chiedersi se la dinamica appartenga alla relazione in oggetto, oppure se invece sia il soggetto stesso che la trasferisce da una situazione all'altra in una sorta di 'coazione a ripetere'.
Già qualche anno fa lei ci chiedeva se fosse il caso di iniziare una psicoterapia.
Ha dato poi seguito a questa intenzione?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
La ringrazio per il suo punto di vista. Ho provato con una psicoterapeuta nel periodo post COVID ma purtroppo non mi sono trovata bene e abbiamo concordato che non fosse la psicoterapeuta adatta a me. Si trattava di un analista transazionale e mi spiegò che avrei dovuto parlare e lei eventualmente sarebbe intervenuta. Probabilmente non era l'approccio che cercavo. Non ho poi provato con altri professionisti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 345 visite dal 05/08/2024.
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