Relazioni
Salve sono un ragazzo di 19 anni che soffre da quasi 2 anni ormai di ansia stress e angoscia durante tutta la giornata.
a febbraio 2023 iniziai un percorso con una psicologa e a marzo anche psichiatrico.
non vorrei soffermarmi troppo su tutto il vissuto quindi vado dritto al punto: durante questi 2 anni la mia visione del mondo è cambiata in peggio, vedendolo un po' più pessimisticamente e avendo grandi problemi a socializzare e a stare in gruppo.
Nell'ultimo periodo, in cui stavo meglio, ho diminuito un po' la terapia farmacologica (prendevo 1 pasticca di fevarin e 1 di depakin a sera), scendendo a mezza pasticca di fevarin.
nell'ultimo periodo ho anche risentito un peggioramento del mio stato emotivo, tanto che ho difficoltà a uscire e stare senza pensieri con i miei amici.
In tutto ciò ho un tarlo che non riesco a togliermi dalla testa: la mia paura di non riconoscere più i miei amici, anche quelli più stretti.
Nell'ultimo periodo ho sentito alleviarsi i rapporti anche con i miei amici più cari e ho questa grande paura che un giorno non li veda più come tali o addirittura mi scordi quello che ho passato con loro e questo pensiero mi dilania ogni giorno.
la mia psicologa parla di "paura di perdere il controllo" e io le credo, però questa constatazione, seppur vera, non mi aiuta concretamente a stare più tranquillo.
Volevo un parere di altri esperti del settore
a febbraio 2023 iniziai un percorso con una psicologa e a marzo anche psichiatrico.
non vorrei soffermarmi troppo su tutto il vissuto quindi vado dritto al punto: durante questi 2 anni la mia visione del mondo è cambiata in peggio, vedendolo un po' più pessimisticamente e avendo grandi problemi a socializzare e a stare in gruppo.
Nell'ultimo periodo, in cui stavo meglio, ho diminuito un po' la terapia farmacologica (prendevo 1 pasticca di fevarin e 1 di depakin a sera), scendendo a mezza pasticca di fevarin.
nell'ultimo periodo ho anche risentito un peggioramento del mio stato emotivo, tanto che ho difficoltà a uscire e stare senza pensieri con i miei amici.
In tutto ciò ho un tarlo che non riesco a togliermi dalla testa: la mia paura di non riconoscere più i miei amici, anche quelli più stretti.
Nell'ultimo periodo ho sentito alleviarsi i rapporti anche con i miei amici più cari e ho questa grande paura che un giorno non li veda più come tali o addirittura mi scordi quello che ho passato con loro e questo pensiero mi dilania ogni giorno.
la mia psicologa parla di "paura di perdere il controllo" e io le credo, però questa constatazione, seppur vera, non mi aiuta concretamente a stare più tranquillo.
Volevo un parere di altri esperti del settore
[#1]
Gentile utente,
pur senza conoscerLa sembra plausibile il parere della sua Psy:
".. la mia psicologa parla di "paura di perdere il controllo" e io le credo, però questa constatazione, seppur vera, non mi aiuta concretamente a stare più tranquillo..."
Se non riesce a "stare più tranquillo" chieda
- allo Psichiatra una rivalutazione dei farmaci e
- alla Sua Psicologa (e anche Psicoterapeuta per poter curare, immagino) alcune tecniche che Le giovino a fronte dei suoi "tarli"
Lo faccia al più presto, è inutile avere contatti con i professionisti 'di persona' e non 'utilizzarli' al meglio.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
pur senza conoscerLa sembra plausibile il parere della sua Psy:
".. la mia psicologa parla di "paura di perdere il controllo" e io le credo, però questa constatazione, seppur vera, non mi aiuta concretamente a stare più tranquillo..."
Se non riesce a "stare più tranquillo" chieda
- allo Psichiatra una rivalutazione dei farmaci e
- alla Sua Psicologa (e anche Psicoterapeuta per poter curare, immagino) alcune tecniche che Le giovino a fronte dei suoi "tarli"
Lo faccia al più presto, è inutile avere contatti con i professionisti 'di persona' e non 'utilizzarli' al meglio.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
La questione -per noi Psy- non è di essere "pro all'uso di psicofarmaci" o contrari,
quanto di "essere pro" una vita accettabilmente serena.
E a fronte di quell'appesantimento dei sintomi che lei descrive, potrebbe essere scarsamente realizzabile il suo desiderio di "diminuire se non addirittura azzerare la terapia [farmacologica]".
Per questo aspetto faccia riferimento al Suo psichiatra.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
quanto di "essere pro" una vita accettabilmente serena.
E a fronte di quell'appesantimento dei sintomi che lei descrive, potrebbe essere scarsamente realizzabile il suo desiderio di "diminuire se non addirittura azzerare la terapia [farmacologica]".
Per questo aspetto faccia riferimento al Suo psichiatra.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 560 visite dal 01/08/2024.
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