Indecisione sul cambiare vita lasciando la ragazza per andare a lavorare all'estero

Salve dottori, come potete leggere dal titolo, ho un dubbio che mi attanaglia e non riesco a decidere su cosa voglio e cosa voglio fare (ma questo vale in generale per qualunque decisione anche banale che riguardi la mia vita).

Sono fidanzato da quasi un paio d'anni ormai; la mia vita scorre "tranquilla" tra un lavoro poco stressante (non mi entusiasma tuttavia), comodo, abbastanza ben pagato, qualche amico, una ragazza, qualche uscita qua e là; insomma, senza infamia né lode.

Diciamo che la mia vita, attualmente, si articola attorno alla tranquillità e poco attorno all'entusiasmo.


Ho sempre avuto il pallino remoto di voler provare a vivere un'esperienza all'estero, poi come deve andare va, almeno ci ho provato.
Mi sono reso conto che, con un po' d'impegno, è possibile trovare lavoro/opportunità fuori (ho comunque una laurea importante che lo permette).

A tempo perso ultimamente, ho mandato qualche CV, e senza aspettarmelo, mi hanno risposto! Poi magari la cosa non è andata in porto, ma fa parte del gioco; ma ho capito che se uno vuole, può farlo, prima o poi arriva.

Il problema, è che mi sono reso conto di come io reagisco "male" dinanzi all'apertura di una possibilità: paura e ripensamento, inizio a trovare i lati negativi della cosa per "giustificarmi" eventualmente a dire di no.
Mi chiedo allora, cos'è che desidero davvero?
Un conto è la paura di un cambio di vita, ed è normale, un conto è auto-sabotarsi sistematicamente.

Sono molto confuso.


Mi sono chiesto dunque: non è che è la mia ragazza il "problema", che mi tiene legato qui?
Finché non sarò libero e single, rimarrò sempre legato qui?
Premetto che, ultimamente, le cose tra noi non sono andate per niente bene.
Solo negli ultimi giorni, c'è stato un repentino cambio di tendenza, e non so perché, forse perché dobbiamo partire a breve e quindi c'è un'atmosfera più gioiosa, che sparirà quando riprenderemo la solita routine.
Ciononostante, lei è la mia prima storia seria, e anche nei momenti in cui sento che vorrei lasciarla, comunque so che le vorrò sempre un gran bene.

Il problema è che non riesco a "staccarmi" da questa relazione, perché mi sento anche io molto affezionato, e soprattutto ho molta pura di ferirla gravemente: lei è molto indifesa e debole, non ha un lavoro stabile o una situazione economica agiata, temo che lei riponga in me serie aspettative di vita insieme, cosa che io francamente non metto nei miei piani, o comunque non sono la mia priorità al momento; insomma non sono certo sia la donna della mia vita, diamine.
Vorrei non precludermi un certo tipo di esperienze, ma ormai mi sento bloccato in questo loop che non riesco a rompere, non riesco a decidere per paura di stare male io e di ferire lei.
Che poi magari faccio tutto sto casino, vado fuori e mi pento, perché resto solo, trovo un lavoro stressante che non mi piace e in tutto ciò ci rimetto soldi, ragazza e serenità!

Scusate se sono stato eccessivamente prolisso, spero sappiate darmi la vostra opinione.
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
è perfettamente inutile che lei scriva a noi, perché poi non segue nessuna delle nostre indicazioni. E' andato da uno psicologo, oppure ha tentato qualche seduta di mindfulness o di meditazione, come le consigliavo molti mesi fa?
Provi a rileggere le risposte a quel consulto, ma soprattutto lasci subito la sua ragazza.
Infatti quello che fa a sé stesso, scegliendo una comfort zone da ameba, è triste; ma quello che fa ad una ragazza che crede di costruire un futuro con lei, mentre lei non ne ha la minima intenzione, è di una viltà inqualificabile.
Finché uno fa il "basilisco" in proprio (vedere il noto film della Lina Wertmuller) si procura i rimpianti e i rimorsi che merita, ma infliggere nascostamente la perdita di ogni futuro ad una donna innamorata e fiduciosa è da persone prive di qualunque etica.
Rifletta.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Grazie, dottoressa, per la sua immensa delicatezza.
Grazie anche di avermi dato del vile e del basilisco , non si preoccupi: anche senza aver letto il libro, l’immagine che voleva trasmettere é arrivata perfettamente. Le voglio dire una cosa: lei non sa chi sono, né come tratto la mia attuale ragazza. Non faccia l’errore di idealizzare un’immagine di me da narcisista/traditore solo perché la sua mente le ha proiettato questo (non so bene perché), e soprattutto non faccia l’errore di credere che la parte lesa , in questo caso, sia a prescindere la ragazza. Perché lei non conosce le dinamiche del rapporto, visto che il focus del discorso era diverso, e se arrivo a fare considerazioni sul proseguire o meno una storia, c’é più di un motivo che lei evidentemente non può conoscere. E le assicuro che, dal canto mio, avrei tanto di ché parlare. Si faccia un bell’esame di coscienza, e se deve venire qui per rispondere con cosi tanto accanimento verso un ragazzo di 26 anni che é confuso sul da farsi, sulla sua vita, sul cosa sia meglio per lui nel futuro, allora riveda bene le domande a cui va a rispondere, perché le assicuro che sta parlando con una persona corretta e con dei valori, mentre il mondo é pieno di st***i/e che queste domande, probabilmente, manco se le pongono.
E per ultimo, non si permetta di insultare, perché lei non é proprio un bel niente di nessuno per esprimere giudizi diretti sulla mia persona, dandomi del vile e del basilisco.
I rimpianti e rimorsi che merita altra frase da oscar, mi congratulo con lei. Come se fosse una punizione che é giusto che io subisca, solo perché sono indeciso se chiudere o meno una relazione nel prossimo futuro. Lei conosce il mio passato? Sa perché non ho avuto in passato la forza e il coraggio di cogliere certe occasioni? Ripeto, lei non sa un bel niente.
Infliggere la perdita di speranza a una donna innamorata , come se io voglia deliberatamente far soffrire una persona. E di quale speranza parla lei, sentiamo? La speranza di potersi sistemare e non lavorare? Se una persona non fa nulla per se stessa, la colpa non é la mia.
Forse gli amori non finiscono? Bisogna per forza dar la colpa a qualcuno, colpevolizzarlo per dei dubbi (fondati tralaltro, la carriera mi sembra un motivo nobile)? E lei che ne sa di come sta andando la storia? Che ne sa che la ragazza é sempre stata perfetta in questi anni? Chi le da il diritto di dire a me che sto infliggendo una pena a qualcuno? Chi le da diritto a dire che io sono privo di qualunque etica?

Rifletta bene lei, che dà dell’ameba ai pazienti a cui LEI sceglie di rispondere. Poteva scegliere di non farlo, lo ha fatto per sfogarsi e basta. Congratulazioni.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Cinque minuti di risate, caro utente.
Rilegga bene le mie risposte e cerchi di capirle.
Per sua informazione il film "I basilischi" (non il libro, non si preoccupi, non è costretto a leggere nulla) è una nota e premiata opera della Wertmuller che descrivendo proprio l'indecisione di tipi umani come lei ha aiutato tanti, anche da questa pagina.
Naturalmente, quelli che avevano orecchie per intendere.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com