Fuoricorso e famiglia tossica

Salve,
ho 27 anni e sono una studentessa iscritta alla facoltà magistrale di Farmacia.
Sono fuoricorso (7 esami per finire) , nonostante l'ottima media ed una tesi iniziata, non riesco a portare a termine il mio percorso accademico.
Il motivo del mio rallentamento è attribuito in parte alla difficoltà della facoltà (mesi per preparare un esame) ma soprattutto al fatto che vivo in un ambiente familiare tossico che non mi sostiene e che, anzi, deprime quelle che sono le mie capacità e facoltà mentali.

I miei genitori sono sempre stati severi, ossessionati con lo studio e con i risultati, esigenti, poco emotivi ed affettuosi.
Non mi vogliono bene per quella che sono ma solo se porto a casa il risultato: una bocciatura o un salto dell'appello sono inammissibili e scatenano liti ed insulti.
Negli anni universitari, la situazione è precipitata: non mi consentono di tornare più tardi la sera, di fare una vacanza, di avere relazioni sociali.
Non mi stanno più sostenendo finanziariamente, neanche il minimo indispensabile (sono anni che lavoricchio), in casa non c'è rispetto nè dialogo.
Ogni cosa che accade è colpa mia, mi rinfacciano qualsiasi cosa, mi controllano il cellulare, mi tolgono le chiavi dell'auto, mi frugano tra i cassetti: sono praticamente una schiava in casa mia, costretta a subire umiliazioni e vessazioni, senza la possibilità di abbandonare il nido perchè non ho i mezzi per farlo.
Ho iniziato a mentire su qualsiasi cosa per avere un minimo di libertà perchè se dico la verità a loro non piace e mi limitano.
E' difficile studiare cose difficili in un ambiente ostile e malsano e da quando sono fuoricorso il mio umore è a terra e non vedo una via di uscita.
Quando cerco di farmi rispettare, dicono che io devo eseguire e basta, che è casa loro e non ho il potere per decidere assolutamente nulla, quella è la porta.

Non so veramente come recuperare gli esami mancanti, sono senza stimoli e costantemente in lacrime.

Grazie per l'attenzione,
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Dr. Paolo Mancino Psicologo 62 3
Cara "Fuoricorso"
Ho letto la tua richiesta di aiuto e ho pensato che nella descrizione dell' ostilità della tua famiglia nei tuoi confronti mi manca molto dell' origine e delle cause di questa ostilità.
Poco mi convince pensare che sia il tuo ritardo negli studi. Piuttosto penso, come tu dici, che sia una conseguenza del tuo comportamento e dei sensi di colpa che nutri e che ti disturbano e ti inchiodano alle tue responsabilità.
Pertanto considero che tu debba riflettere sulla tua condizione emotiva e consideri l'ipotesi di allontanarti dai tuoi sensi di colpa e cercare di mettere più impegno a governare le relazioni e prima ancora la comunicazione con i tuoi. Se risultasse immodificata nonostante i tuoi impegni allora dovresti anche pensare all' ipotesi di lasciare casa e organizzare la tua vita in modo più autonomo.
Affettuosi saluti

Dr. Paolo Mancino