Come faccio a rimuovere la sensazione di star dissolvendo la mia anima e i miei organi?
Buonasera dottori, sono una ragazza di 22 anni e vi scrivo perché sto attraversando delle ore di forte ansia.
Provo a spiegarvi la situazione partendo dall’evento scatenante e poi cercherò di esprimere le mie reali sensazioni.
Qualche giorno fa, ho tradito il mio ragazzo baciando sulla bocca un altro.
Un bacio durato dieci secondi perché come un ruscello dentro di me, la lucidità è salita fin sopra il cervello, mi sono staccata e sono scoppiata a piangere.
Mi sentivo morire.
Il senso di colpa mi ha avvolta completamente e ho iniziato a rimuginare su quale sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Conoscendomi, sapevo già che appena l’avrei visto gli avrei rivelato tutto, ma in quel momento mi ero tranquillizzata pensando che sarei riuscita a nasconderglielo.
Ovviamente non appena l’ho visto gli ho raccontato ogni cosa.
Mi era già capitata questa scena in passato, sempre con lui; ma ci eravamo conosciuti da poco, non avevamo costruito ancora nulla e non lo amavo.
Dopo quell’evento, a distanza di quasi tre anni ecco che lo rifaccio.
Questa volta lo amo, non voglio perderlo e ne sono innamorata.
Mentre scrivo mi rendo conto che queste poche righe non possono riassumere un’intera storia, io e lui ci siamo fatti male a vicenda diverse volte ma tutte le crisi che abbiamo avuto siamo riusciti a superarle.
Comunque, dicevo: l’altro ieri.
Ho fatto questo enorme errore, gigantesco.
Lui ha reagito con estrema calma, profonda delusione ma è riuscito a perdonarmi.
Di nuovo.
Dice perché ti amo e so che sei sincera e un singolo evento non vale una vita intera.
Nonostante il perdono e la volontà da parte di entrambi di andare avanti, mi è rimasto addosso qualcosa.
Sento lo stomaco come intossicarsi, mi sento costantemente sull’orlo di una crisi di nervi e più mi oppongo più sento dolore al petto, nausea, sento che sto per piangere.
Vivo le ore pensando a come l’ho ferito, a quanto sono una brutta persona e sopratutto è come se non riuscissi ad accettare di non aver ricevuto una punizione per la mia azione.
Non riesco a perdonarmi, mi sento uno schifo.
Mi sento quasi un’altra persona, una persona nuova che è entrata in una nuova dimensione e ci è entrata a causa delle sue azioni.
Come se, tutto quel lavoro fatto nel corso degli anni che ci aveva fatto raggiungere un equilibrio, lo avessi martellato e frantumato con le mie stesse mani.
Ho voglia di dilungarmi di più, più scrivo più sento di aver cose da dire ma sono tutte mischiate e confuse.
Provo a spiegarvi la situazione partendo dall’evento scatenante e poi cercherò di esprimere le mie reali sensazioni.
Qualche giorno fa, ho tradito il mio ragazzo baciando sulla bocca un altro.
Un bacio durato dieci secondi perché come un ruscello dentro di me, la lucidità è salita fin sopra il cervello, mi sono staccata e sono scoppiata a piangere.
Mi sentivo morire.
Il senso di colpa mi ha avvolta completamente e ho iniziato a rimuginare su quale sarebbe stata la cosa giusta da fare.
Conoscendomi, sapevo già che appena l’avrei visto gli avrei rivelato tutto, ma in quel momento mi ero tranquillizzata pensando che sarei riuscita a nasconderglielo.
Ovviamente non appena l’ho visto gli ho raccontato ogni cosa.
Mi era già capitata questa scena in passato, sempre con lui; ma ci eravamo conosciuti da poco, non avevamo costruito ancora nulla e non lo amavo.
Dopo quell’evento, a distanza di quasi tre anni ecco che lo rifaccio.
Questa volta lo amo, non voglio perderlo e ne sono innamorata.
Mentre scrivo mi rendo conto che queste poche righe non possono riassumere un’intera storia, io e lui ci siamo fatti male a vicenda diverse volte ma tutte le crisi che abbiamo avuto siamo riusciti a superarle.
Comunque, dicevo: l’altro ieri.
Ho fatto questo enorme errore, gigantesco.
Lui ha reagito con estrema calma, profonda delusione ma è riuscito a perdonarmi.
Di nuovo.
Dice perché ti amo e so che sei sincera e un singolo evento non vale una vita intera.
Nonostante il perdono e la volontà da parte di entrambi di andare avanti, mi è rimasto addosso qualcosa.
Sento lo stomaco come intossicarsi, mi sento costantemente sull’orlo di una crisi di nervi e più mi oppongo più sento dolore al petto, nausea, sento che sto per piangere.
Vivo le ore pensando a come l’ho ferito, a quanto sono una brutta persona e sopratutto è come se non riuscissi ad accettare di non aver ricevuto una punizione per la mia azione.
Non riesco a perdonarmi, mi sento uno schifo.
Mi sento quasi un’altra persona, una persona nuova che è entrata in una nuova dimensione e ci è entrata a causa delle sue azioni.
Come se, tutto quel lavoro fatto nel corso degli anni che ci aveva fatto raggiungere un equilibrio, lo avessi martellato e frantumato con le mie stesse mani.
Ho voglia di dilungarmi di più, più scrivo più sento di aver cose da dire ma sono tutte mischiate e confuse.
[#1]
Gentile utente,
lei chiaramente è in uno stato di confusione che probabilmente precede l'episodio che ci ha raccontato.
Infatti ci descrive le sue sensazioni DOPO, ma non ci dice assolutamente per quale ragione ha baciato un uomo, essendo fidanzata con un altro.
Unico indizio potrebbe essere la sua frase: "Come se, tutto quel lavoro fatto nel corso degli anni che ci aveva fatto raggiungere un equilibrio, lo avessi martellato e frantumato con le mie stesse mani".
Ha dovuto lavorare su una tendenza a perdere il controllo delle sue azioni?
Ha ricevuto una diagnosi?
Ci faccia capire meglio.
lei chiaramente è in uno stato di confusione che probabilmente precede l'episodio che ci ha raccontato.
Infatti ci descrive le sue sensazioni DOPO, ma non ci dice assolutamente per quale ragione ha baciato un uomo, essendo fidanzata con un altro.
Unico indizio potrebbe essere la sua frase: "Come se, tutto quel lavoro fatto nel corso degli anni che ci aveva fatto raggiungere un equilibrio, lo avessi martellato e frantumato con le mie stesse mani".
Ha dovuto lavorare su una tendenza a perdere il controllo delle sue azioni?
Ha ricevuto una diagnosi?
Ci faccia capire meglio.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buonasera dottoressa, intanto la ringrazio per la sua risposta.
Più che lavorare ad una tendenza a perdere il controllo, ho lavorato su me stessa per evitare di autosabotarmi; riflettendoci ho sempre avuto la tendenza a rovinare l’equilibrio non appena mi rendevo conto di averlo raggiunto non so dirle il perché, so solo che da gennaio ero riuscita a non rovinare tutto e vivermi con serenità la vita, il presente senza pensare al futuro. Prima di gennaio invece, tendevo periodicamente a sabotare tutto. Per esempio: per tre mesi tutto filava liscio, alla fine del terzo mese iniziavo ad avere ansie e paure e a dubitare sul fatto che volessi o no una relazione. Allora chiedevo al mio fidanzato una pausa perché volevo stare REALMENTE da sola ma poi mi rendevo conto che lo allontanavo senza volerlo. Questa cosa sono riuscita o quanto meno, ero riuscita a evitarla grazie alla consapevolezza che sia okay avere dei dubbi a vent’anni ma che non per questo debba rovinare qualcosa che mi fa stare bene.
Quello che ho fatto qualche giorno fa non credo proprio sia inerente a questo passato. È successo perché in quel momento volevo vivere e seguire il mio istinto anche se non credo di averlo deciso con razionalità, è successo e l’attimo dopo ho capito che stavo sbagliando.
Nonostante ne abbia parlato con il mio ragazzo e lui mi abbia ascoltata e si sia dimostrato comprensivo, è come se parlandone con me stessa non riesca a perdonarmi. Mi sento molto delusa da me stessa, combatto questo dualismo bene/male e non capisco che tipo di persona sono, se buona o cattiva. Ci ripenso e mi giudico quasi come se mi guardassi dall’esterno. Forse sono arrivata a perdere tutta la stima che avevo di me stessa. Non saprei. Mi piacerebbe molto iniziare un percorso psicologico e lo avevo iniziato ma mi sono resa conto di non potermelo permettere con costanza e l’ho interrotto. Se avessi la possibilità economica mi farei aiutare perché non è normale svegliarsi con l’ansia, vivere la giornata con la tachicardia e mettersi nel letto con il mal di stomaco e senso di nausea.
Più che lavorare ad una tendenza a perdere il controllo, ho lavorato su me stessa per evitare di autosabotarmi; riflettendoci ho sempre avuto la tendenza a rovinare l’equilibrio non appena mi rendevo conto di averlo raggiunto non so dirle il perché, so solo che da gennaio ero riuscita a non rovinare tutto e vivermi con serenità la vita, il presente senza pensare al futuro. Prima di gennaio invece, tendevo periodicamente a sabotare tutto. Per esempio: per tre mesi tutto filava liscio, alla fine del terzo mese iniziavo ad avere ansie e paure e a dubitare sul fatto che volessi o no una relazione. Allora chiedevo al mio fidanzato una pausa perché volevo stare REALMENTE da sola ma poi mi rendevo conto che lo allontanavo senza volerlo. Questa cosa sono riuscita o quanto meno, ero riuscita a evitarla grazie alla consapevolezza che sia okay avere dei dubbi a vent’anni ma che non per questo debba rovinare qualcosa che mi fa stare bene.
Quello che ho fatto qualche giorno fa non credo proprio sia inerente a questo passato. È successo perché in quel momento volevo vivere e seguire il mio istinto anche se non credo di averlo deciso con razionalità, è successo e l’attimo dopo ho capito che stavo sbagliando.
Nonostante ne abbia parlato con il mio ragazzo e lui mi abbia ascoltata e si sia dimostrato comprensivo, è come se parlandone con me stessa non riesca a perdonarmi. Mi sento molto delusa da me stessa, combatto questo dualismo bene/male e non capisco che tipo di persona sono, se buona o cattiva. Ci ripenso e mi giudico quasi come se mi guardassi dall’esterno. Forse sono arrivata a perdere tutta la stima che avevo di me stessa. Non saprei. Mi piacerebbe molto iniziare un percorso psicologico e lo avevo iniziato ma mi sono resa conto di non potermelo permettere con costanza e l’ho interrotto. Se avessi la possibilità economica mi farei aiutare perché non è normale svegliarsi con l’ansia, vivere la giornata con la tachicardia e mettersi nel letto con il mal di stomaco e senso di nausea.
[#3]
Gentile utente,
lei continua nella confusione, anche tra sintomi fisici e disagio psicologico. Inoltre una terapia, come scritto mille volte, si può fare gratis tramite il bonus psicologi, oppure alle ASL, al Consultorio, al Centro di Salute Mentale.
Ma la confusione maggiore rimane quella sui suoi impulsi, ai quali dovrebbe prestare più attenzione, o per bloccarli, se le sembrano del tutto irrazionali, o per comprendere il messaggio che le inviano, se invece sente che rispondono a suoi bisogni profondi.
Lei ha baciato un uomo "perché in quel momento volevo vivere e seguire il mio istinto anche se non credo di averlo deciso con razionalità, è successo e l’attimo dopo ho capito che stavo sbagliando".
Ragazza mia, se lei ha baciato un uomo in metropolitana perché si è trovata la sua bocca vicino, o se l'ha baciato perché lui la corteggiava e lei aveva accettato la sua corte, capisce bene che sono due cose molto diverse.
In questo secondo caso, sentirsi "perdonata" sbrigativamente dal suo partner è come sentir ignorare qualcosa che preme dentro di lei.
Meglio, in questi casi, essere chiara e sincera con sé stessa, ma a volte ci si riesce solo con l'aiuto di un* specialista.
Auguri.
lei continua nella confusione, anche tra sintomi fisici e disagio psicologico. Inoltre una terapia, come scritto mille volte, si può fare gratis tramite il bonus psicologi, oppure alle ASL, al Consultorio, al Centro di Salute Mentale.
Ma la confusione maggiore rimane quella sui suoi impulsi, ai quali dovrebbe prestare più attenzione, o per bloccarli, se le sembrano del tutto irrazionali, o per comprendere il messaggio che le inviano, se invece sente che rispondono a suoi bisogni profondi.
Lei ha baciato un uomo "perché in quel momento volevo vivere e seguire il mio istinto anche se non credo di averlo deciso con razionalità, è successo e l’attimo dopo ho capito che stavo sbagliando".
Ragazza mia, se lei ha baciato un uomo in metropolitana perché si è trovata la sua bocca vicino, o se l'ha baciato perché lui la corteggiava e lei aveva accettato la sua corte, capisce bene che sono due cose molto diverse.
In questo secondo caso, sentirsi "perdonata" sbrigativamente dal suo partner è come sentir ignorare qualcosa che preme dentro di lei.
Meglio, in questi casi, essere chiara e sincera con sé stessa, ma a volte ci si riesce solo con l'aiuto di un* specialista.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Dottoressa, ha ragione, non sono stata chiara e immagino possa confondere anche chi legge quello che ho scritto. Ovviamente il ragazzo in questione lo conosco, è un mio amico.
Mi interrogo continuamente e cerco di capire sempre di cosa ho realmente bisogno. Le sembrerà contraddittorio ma amo il mio ragazzo. Non avrei problemi ad accettare una realtà diversa. Se guardandomi dentro avessi capito che è successo perché non voglio più starci insieme l’avrei lasciato ma non è così.
Mi interrogo continuamente e cerco di capire sempre di cosa ho realmente bisogno. Le sembrerà contraddittorio ma amo il mio ragazzo. Non avrei problemi ad accettare una realtà diversa. Se guardandomi dentro avessi capito che è successo perché non voglio più starci insieme l’avrei lasciato ma non è così.
[#5]
Gentile utente,
lei ha baciato un uomo che non è il suo ragazzo, minando la fiducia di lui e danneggiando l'immagine di lui, di sé e della vostra coppia tra i conoscenti.
A spingerla può essere stata l'attrazione, che esiste sempre verso persone a noi congeniali, ma che teniamo a bada volontariamente quando riteniamo non opportuno cedere alle sue attrattive.
Come mai lei non ha mantenuto nei binari auspicabili la situazione con quello che definisce un amico? E' questo che dovrebbe chiedersi.
Tra l'altro gli amici non diventano partner sessuali, nemmeno per lo spazio di un bacio, per le ragioni di opportunità citate sopra: se ci teniamo ad un'amicizia la facciamo scorrere su binari che non la inquinano, e lo stesso fa l'amico.
In casi più sfortunati non è l'attrazione a determinare questo tipo di perdita di controllo, o addirittura può aversi un comportamento di seduzione compulsiva. In questi casi il troppo immediato "perdono" del partner non aiuta.
Solo lei può dire quali pensieri hanno preceduto e accompagnato la decisione di baciare il suo conoscente, ma la sede per indagare un'eventuale deviazione non è il consulto online.
Le suggerirei di contattare uno psicologo a lei dedicato, anche solo per un consulto.
Buone cose.
lei ha baciato un uomo che non è il suo ragazzo, minando la fiducia di lui e danneggiando l'immagine di lui, di sé e della vostra coppia tra i conoscenti.
A spingerla può essere stata l'attrazione, che esiste sempre verso persone a noi congeniali, ma che teniamo a bada volontariamente quando riteniamo non opportuno cedere alle sue attrattive.
Come mai lei non ha mantenuto nei binari auspicabili la situazione con quello che definisce un amico? E' questo che dovrebbe chiedersi.
Tra l'altro gli amici non diventano partner sessuali, nemmeno per lo spazio di un bacio, per le ragioni di opportunità citate sopra: se ci teniamo ad un'amicizia la facciamo scorrere su binari che non la inquinano, e lo stesso fa l'amico.
In casi più sfortunati non è l'attrazione a determinare questo tipo di perdita di controllo, o addirittura può aversi un comportamento di seduzione compulsiva. In questi casi il troppo immediato "perdono" del partner non aiuta.
Solo lei può dire quali pensieri hanno preceduto e accompagnato la decisione di baciare il suo conoscente, ma la sede per indagare un'eventuale deviazione non è il consulto online.
Le suggerirei di contattare uno psicologo a lei dedicato, anche solo per un consulto.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 504 visite dal 29/07/2024.
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