Famiglia disfunzionale e paura di andarmene via di casa
Salve dottori, vi chiedo dei consigli per stare meglio in merito a una questione.
Ho sempre avuto un rapporto un po' traballante con i miei parenti, non io in primis, ma i miei genitori.
Con i parenti da parte di mamma abbiamo perso completamente i rapporti anni fa, mentre con i parenti di papà da quando lui non c'è più si sono persi un po'.
Anzi, spesso mamma litiga con loro, o comunque si discute anche per questioni banali, c'è tensione e non passiamo ormai nemmeno più le feste insieme.
In breve, si può dire che siamo solo io e mamma, siamo una la famiglia dell'altra.
Mamma ha delle amiche, ad esempio la mamma della mia migliore amica le sta vicino e ogni tanto si sentono, ma ho un dilemma; io ho l'obiettivo di fare la magistrale fuori casa, o comunque ho l'obiettivo di non vivere qui, voglio andarmene e vivere la mia vita altrove, ma la mia mamma?
Ho veramente paura che la solitudine le faccia male, perché so che non posso contare sui familiari, come le famiglie normali.
Come posso stare meglio quando ci penso?
Come posso prenderla più positivamente e vivermela meglio?
So che se ci parlassi lei mi direbbe di star tranquilla, che non è fattibile pensare che starò sempre in casa con lei ma mi sento in colpa anche solo a pensare di andarmene fuori casa
Ho sempre avuto un rapporto un po' traballante con i miei parenti, non io in primis, ma i miei genitori.
Con i parenti da parte di mamma abbiamo perso completamente i rapporti anni fa, mentre con i parenti di papà da quando lui non c'è più si sono persi un po'.
Anzi, spesso mamma litiga con loro, o comunque si discute anche per questioni banali, c'è tensione e non passiamo ormai nemmeno più le feste insieme.
In breve, si può dire che siamo solo io e mamma, siamo una la famiglia dell'altra.
Mamma ha delle amiche, ad esempio la mamma della mia migliore amica le sta vicino e ogni tanto si sentono, ma ho un dilemma; io ho l'obiettivo di fare la magistrale fuori casa, o comunque ho l'obiettivo di non vivere qui, voglio andarmene e vivere la mia vita altrove, ma la mia mamma?
Ho veramente paura che la solitudine le faccia male, perché so che non posso contare sui familiari, come le famiglie normali.
Come posso stare meglio quando ci penso?
Come posso prenderla più positivamente e vivermela meglio?
So che se ci parlassi lei mi direbbe di star tranquilla, che non è fattibile pensare che starò sempre in casa con lei ma mi sento in colpa anche solo a pensare di andarmene fuori casa
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Gentile utente,
noi non conosciamo la causa dei numerosi litigi che vi hanno isolato dalle due famiglie d'origine, ma il fatto stesso che da liti di sua madre sia scaturito anche il distacco dai parenti di lei che ci scrive, fa pensare ad una collusione invischiante tra lei e sua madre, situazione che certo non fa bene a nessuna delle due.
Molto spesso senza alcuna lite ci si allontana dalla famiglia d'origine e si creano altri legami con persone materialmente più vicine, più affini a noi, simili per età, condizioni di lavoro, etc.
Anzi direi che oggi è piuttosto raro che sia la famiglia d'origine a costituire la relazione di riferimento maggiore, quella con cui si trascorrono le feste, le vacanze, i week-end.
Il suo problema sembra consistere nel fatto che vede sua madre come una persona sola e forse non riesce a concepire che possa esserlo volontariamente. Ci ha parlato di sue numerose liti, e scrive: "la mamma della mia migliore amica le sta vicino e ogni tanto si sentono".
Se sua madre non ha creato amicizie sue, ma deve attingere "ogni tanto" alla madre della sua migliore amica per compagnia, forse preferisce stare sola, ci ha mai pensato?
Come mai dopo la morte di suo padre non ha costruito una nuova relazione?
In ogni caso, il suo recarsi altrove per la magistrale offrirà a tutte e due plurimi vantaggi. Gliene elenco qualcuno:
1. Lei che ci scrive si costruirà quell'autonomia che in vista della vita adulta è indispensabile.
2. Tutte e due vi sentirete libere del continuo accudimento e dalla compagnia obbligata all'altra.
3. Tutte e due sperimenterete cose nuove.
A me sembra che basti, ma soprattutto lei si libererà dal ruolo fittizio di partner di sua madre nel quale sembra essere immersa.
Buone cose.
noi non conosciamo la causa dei numerosi litigi che vi hanno isolato dalle due famiglie d'origine, ma il fatto stesso che da liti di sua madre sia scaturito anche il distacco dai parenti di lei che ci scrive, fa pensare ad una collusione invischiante tra lei e sua madre, situazione che certo non fa bene a nessuna delle due.
Molto spesso senza alcuna lite ci si allontana dalla famiglia d'origine e si creano altri legami con persone materialmente più vicine, più affini a noi, simili per età, condizioni di lavoro, etc.
Anzi direi che oggi è piuttosto raro che sia la famiglia d'origine a costituire la relazione di riferimento maggiore, quella con cui si trascorrono le feste, le vacanze, i week-end.
Il suo problema sembra consistere nel fatto che vede sua madre come una persona sola e forse non riesce a concepire che possa esserlo volontariamente. Ci ha parlato di sue numerose liti, e scrive: "la mamma della mia migliore amica le sta vicino e ogni tanto si sentono".
Se sua madre non ha creato amicizie sue, ma deve attingere "ogni tanto" alla madre della sua migliore amica per compagnia, forse preferisce stare sola, ci ha mai pensato?
Come mai dopo la morte di suo padre non ha costruito una nuova relazione?
In ogni caso, il suo recarsi altrove per la magistrale offrirà a tutte e due plurimi vantaggi. Gliene elenco qualcuno:
1. Lei che ci scrive si costruirà quell'autonomia che in vista della vita adulta è indispensabile.
2. Tutte e due vi sentirete libere del continuo accudimento e dalla compagnia obbligata all'altra.
3. Tutte e due sperimenterete cose nuove.
A me sembra che basti, ma soprattutto lei si libererà dal ruolo fittizio di partner di sua madre nel quale sembra essere immersa.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 382 visite dal 26/07/2024.
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