Magrezza estrema
Salve, scrivo qui perché volevo parlarvi di un problema, da molti anni non riesco a mettere peso, mi sforzo ogni giorno a mangiare ma a mangiare di più non so cosa sia, avvolte penso che voglio cambiare, altre volte mi piace rimanere così, e un problema di tipo psicologico?
Perchè il fatto di mangiare poco e anche se mangi non riesci ad aumentare le calorie penso sia un problema di tipo psicologico, non so cosa mi porto dentro, ma se non riesco a mangiare per le cose che ho dentro sta cosa e grave, proprio quando mangio non riesco ad andare oltre il piatto di pasta e il secondo, negli ultimi mesi mi sono reso conto che avevo un'amica manipolatrice affettiva che ho cancellato il contatto e rimossa dai contatti ma mi rimane ancora l'ansia che provo nel tentativo che mi ricontatti o che mi possa far male attraverso altre persone, sta persona l'ho conosciuta online e mi ha trattato veramente male, non riuscivo manco a difendermi quando mi accusava di cose futili o cose che si facevo ma non le facevo per farle del male, la botta finale e venuta quando nel suo gruppo mi sono preso i peggio insulti, da un po' che volevo cambiare, dopo un urlo dei miei genitori si è mosso qualcosa dentro di me che mi sta facendo cambiare, ma è ancora difficile molto difficile, sto andando attualmente da un medico che mi prescrive psicofarmaci, sembra funzionare qualcosa ma mi sento ancora male per cose che ho dentro oltre al fatto di questa manipolazione che ho subito e che non penso sia finita, sto in modalità combatti e fuggi, praticamente vedo un pericolo anche dove non sta per paura che lei possa tornare a darmi fastidio e non riesco a cacciarlo via dal cervello, vorrei tanto una mano e fare qualcosa
Perchè il fatto di mangiare poco e anche se mangi non riesci ad aumentare le calorie penso sia un problema di tipo psicologico, non so cosa mi porto dentro, ma se non riesco a mangiare per le cose che ho dentro sta cosa e grave, proprio quando mangio non riesco ad andare oltre il piatto di pasta e il secondo, negli ultimi mesi mi sono reso conto che avevo un'amica manipolatrice affettiva che ho cancellato il contatto e rimossa dai contatti ma mi rimane ancora l'ansia che provo nel tentativo che mi ricontatti o che mi possa far male attraverso altre persone, sta persona l'ho conosciuta online e mi ha trattato veramente male, non riuscivo manco a difendermi quando mi accusava di cose futili o cose che si facevo ma non le facevo per farle del male, la botta finale e venuta quando nel suo gruppo mi sono preso i peggio insulti, da un po' che volevo cambiare, dopo un urlo dei miei genitori si è mosso qualcosa dentro di me che mi sta facendo cambiare, ma è ancora difficile molto difficile, sto andando attualmente da un medico che mi prescrive psicofarmaci, sembra funzionare qualcosa ma mi sento ancora male per cose che ho dentro oltre al fatto di questa manipolazione che ho subito e che non penso sia finita, sto in modalità combatti e fuggi, praticamente vedo un pericolo anche dove non sta per paura che lei possa tornare a darmi fastidio e non riesco a cacciarlo via dal cervello, vorrei tanto una mano e fare qualcosa
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Salve,
Stando a ciò che dice posso immaginare una complessa situazione che potrebbe avere radici psicologiche profonde. La difficoltà nel mettere peso, nonostante i suoi sforzi, potrebbe essere legata a un conflitto interiore e a un'ansia costante. Da una parte, c'è il desiderio di cambiare e migliorare, dall'altra, una resistenza che potrebbe derivare da una percezione di sicurezza nel mantenere il peso attuale o una paura del cambiamento stesso.
L'ansia che prova, soprattutto dopo l'esperienza con la sua amica manipolatrice, gioca un ruolo cruciale. Questo stato di ansia può attivare la risposta "combatti o fuggi", influenzando negativamente l'appetito e il metabolismo. La paura costante di un possibile ritorno della persona che le ha fatto del male sembra mantenerla in uno stato di allerta perenne, impedendole di rilassarsi e, di conseguenza, di nutrirsi adeguatamente.
L'episodio degli insulti ricevuti e l'incapacità di difendersi possono aver minato ulteriormente la sua autostima, contribuendo alla difficoltà di affrontare il cibo e di accettare il proprio corpo. La reazione ai rimproveri dei suoi genitori indica che c'è qualcosa dentro di lei che desidera cambiare, ma il processo è ancora difficile e lento.
Attualmente, sembra che stia trovando un po' di sollievo attraverso i farmaci prescritti dal suo medico, ma è evidente che c'è ancora molto lavoro da fare per affrontare le radici del suo disagio. Continuare il percorso di terapia, magari esplorando anche terapie specifiche per l'ansia e per il trauma subito, potrebbe aiutarla a comprendere meglio se stessa e a trovare un equilibrio che le permetta di migliorare anche il rapporto con il cibo.
È importante che continui a cercare supporto professionale e a parlare delle sue esperienze e delle sue emozioni. Questo può aiutarla a liberarsi dei pesi interiori che la trattengono e a creare una base più solida per il suo benessere psicologico e fisico.
Stando a ciò che dice posso immaginare una complessa situazione che potrebbe avere radici psicologiche profonde. La difficoltà nel mettere peso, nonostante i suoi sforzi, potrebbe essere legata a un conflitto interiore e a un'ansia costante. Da una parte, c'è il desiderio di cambiare e migliorare, dall'altra, una resistenza che potrebbe derivare da una percezione di sicurezza nel mantenere il peso attuale o una paura del cambiamento stesso.
L'ansia che prova, soprattutto dopo l'esperienza con la sua amica manipolatrice, gioca un ruolo cruciale. Questo stato di ansia può attivare la risposta "combatti o fuggi", influenzando negativamente l'appetito e il metabolismo. La paura costante di un possibile ritorno della persona che le ha fatto del male sembra mantenerla in uno stato di allerta perenne, impedendole di rilassarsi e, di conseguenza, di nutrirsi adeguatamente.
L'episodio degli insulti ricevuti e l'incapacità di difendersi possono aver minato ulteriormente la sua autostima, contribuendo alla difficoltà di affrontare il cibo e di accettare il proprio corpo. La reazione ai rimproveri dei suoi genitori indica che c'è qualcosa dentro di lei che desidera cambiare, ma il processo è ancora difficile e lento.
Attualmente, sembra che stia trovando un po' di sollievo attraverso i farmaci prescritti dal suo medico, ma è evidente che c'è ancora molto lavoro da fare per affrontare le radici del suo disagio. Continuare il percorso di terapia, magari esplorando anche terapie specifiche per l'ansia e per il trauma subito, potrebbe aiutarla a comprendere meglio se stessa e a trovare un equilibrio che le permetta di migliorare anche il rapporto con il cibo.
È importante che continui a cercare supporto professionale e a parlare delle sue esperienze e delle sue emozioni. Questo può aiutarla a liberarsi dei pesi interiori che la trattengono e a creare una base più solida per il suo benessere psicologico e fisico.
[#2]
Utente
Salve,Il problema con il cibo lo avevo anche prima che lei non la conoscevo mangiavo quello che dovevo mangiare per sopravvivere ma mai per ingrassare,poche volte si è verificato il fatto di ingrassare e quelle poche volte e stato grazie ai farmaci,non so perché ho fame ma ad un certo punto mi fermo,ho fatto tutti gli esami e sto bene di salute,sarà qualcosa di profondo che mi porto dentro e può essere anche collegato alle punizioni che mi davano i miei genitori,sto divagando ma forse potrebbero avere un ruolo nel rapporto con il cibo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 491 visite dal 25/07/2024.
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