Crisi di coppia

Buongiorno,
Sono una donna di 37 anni, vivo in coppia dall’età di 23 anni e sono sposata da 5.
Io e mio marito abbiamo un figlio che compirà presto 3 anni.

Da piu di un anno entrambi stiamo attraversando una crisi importante che è davvero esplosa in seguito alla scoperta di alcuni SMS che mio marito aveva iniziato a scambiare con una collega di lavoro.
Una sera, in seguito a un litigio avvenuto il pomeriggio riguardante l’impossibilità di comunicare su un progetto estremamente importante per me, sono andata a letto presto e non vedendolo coricarsi all’ora consueta mi sono alzata e accorta che era intento a scrivere dei messaggi.
L’espressione del suo viso, le sue attitudini mi sono parse molto strane e gli ho chiesto di poter leggere i messaggi.
Lui ha rifiutato, il che ha confermato i miei sospetti.
Ho insistito e alla fine ha ceduto e sono risuscita e leggere e capire che stava comunicando con questa collega con cui si stava dando appuntamento per l’indomani.

Io mi sono sentita tradita e ho attraversato dei momenti difficili, ho vissuto emozioni contrastanti.

Abbiamo deciso di intraprendere una terapia di coppia e le cose tra noi hanno ripreso a funzionare meglio nel senso che abbiamo iniziato a parlarci onestamente e lui ha capito che era inutile evitare il confronto, eludere le discussioni diffiicili.
Abbiamo parlato molto di quel progetto che mi stava a cuore e di cui lui non voleva mai parlare.
Gli ho spiegato quanto fosse importante per me e quanto fosse importante che lui lo capisse e che mi stesse vicino nonostante i dubbi, le esitazioni.

Poi, la terapia di coppia si è interrotta brutalmente (dopo un appuntamento mancato non abbiamo più continuato pensando che andasse meglio).
Ho iniziato progressivamente a sentirlo più distante, i litigi hanno ripreso.
Ha chiesto in seguito una pausa per poter riflettere e io sono andata dai miei genitori.
Ci siamo sentiti, ci siamo mancati e al mio rientro sembrava andare meglio e poi i soliti problemi sono riemersi.
Ci siamo allontanati.
In tutto questo periodo è stato complicato per me ritrovare la fiducia persa e ciò ha contribuito molto al mio allontanamento.

Ora, qualche giorno fa, mi dice che è finita.
È irremovibile, non mi ama più e non può continuare così e mentire.
Avevamo previsto di partire insieme e ha deciso di annullare tutto all’ ultimo minuto.

Ho provato a fargli posticipare la decisione a dopo le vacanze, nella speranza di recuperare un po’ le cose tra noi, pazientare, dare tempo al tempo e ridiscuterne più tardi in maniera più lucida.

Purtroppo lui è estremamente deciso.

Io non riesco ad accettare quello che mi sta accadendo.


Un ringraziamento a chi mi leggerà e potrà rispondermi
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
Il suo scritto apparentemente dettagliato in realtà manca di elementi fondamentali ma presenta un dato preoccupante: lei scrive che la psicoterapia di coppia si è interrotta brutalmente dopo un appuntamento mancato. Chi era mancato all'appuntamento, e per quale ragione?
Manca inoltre un riferimento puntuale al progetto che le stava a cuore: si trattava di un suo progetto di lavoro, di un acquisto, o invece di qualcosa che riguardava la vostra famiglia?
Molte relazioni cominciate da giovani si trascinano senza chiarezza. In genere la terapia di coppia riapre il canale della comunicazione, ma il suo non è il primo caso in cui sento che questo reciproco aprirsi è la strada maestra per separarsi, e questo avviene più facilmente se non si elabora il percorso terapeutico fino in fondo.
In ogni caso lei sa sicuramente quali disagi o quale nuovo interesse sentimentale suo marito sta manifestando.
Lei accenna anche a problemi ricorrenti tra di voi, ma non dice quali fossero.
A volte una separazione netta può essere la strada per ricostituire quello che è ormai sfilacciato.
Le suggerisco di scriverci più dettagliatamente o ancora meglio di tornare dal terapeuta che vi seguiva.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dott.ssa

La ringrazio.
Sì, la terapia si è interrotta per volere di entrambi. Ora non ricordo di preciso il motivo per cui abbiamo annullato l’appuntamento, ma non eravamo pienamente soddisfatti. E’ stato di sicuro uno sbaglio interromperla così. Perché dice che è un dato preoccupante?
Io comunque in parallelo avevo intrapreso da tempo un percorso di psicoterapia e pensavo che potesse bastare a sistemare le cose, pensavo che il problema fosse principalmente mio.
Alla base, mi sentivo profondamente insoddisfatta e con la nascita di nostro figlio si è fatto pian piano più intenso il desiderio di ritornare nel mio paese d’origine e immaginavo che potessimo trasferirci insieme. I litigi sono iniziati a causa di questo e sono continuati in seguito. A ciò si è aggiunto il fatto che fossi diventata molto gelosa e possessiva (in seguito alla scoperta di quei messaggi).
Spero di essere stata abbastanza chiara e la ringrazio ancora.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
certamente lei avrà discusso tutto questo in terapia individuale e le sarà stato chiarito che il luogo di residenza della famiglia non può essere il progetto di uno solo dei due. Un tempo per legge era stabilito dal marito; ora, sempre per legge, si stabilisce di comune accordo.
Lei scrive: "con la nascita di nostro figlio si è fatto pian piano più intenso il desiderio di ritornare nel mio paese d’origine".
Niente di strano in questo: cambiano i valori, gli affetti si spostano, si sente più forte il legame coi propri genitori e col proprio passato.
Specie nei primi anni di vita del bambino, quella che era stata una compagna vira verso il ruolo di madre, senza accorgersi di lasciare il marito da solo o cercando di trascinarlo nel ruolo inverosimile di "mammo".
A questo lui spesso reagisce cercando a sua volta di ritornare alla propria giovinezza: di qui la ricerca di nuove figure femminili che mostrino la volontà di attrarlo anziché ruoli materni che lo escludono.
Tra gli scritti della dott.ssa Brunialti troverà su questo sito l'articolo "Mamma e amante", che le consiglio di leggere.
Il fatto che lei immaginasse di potervi trasferire insieme nel suo paese d'origine è indice di quanto non abbia osservato e compreso i bisogni di suo marito, forse perché a sua volta era "profondamente insoddisfatta", come scrive.
Ritengo preoccupante l'interruzione della terapia di coppia perché non volersi confrontare davanti a uno specialista è come seppellire la cenere sotto il tappeto; e difatti, quello che a voi sembrava un miglioramento ha avuto come esito il lasciarvi.
Anche di questo non farei però una tragedia. Vi eravate messi insieme abbastanza giovani e forse con poca chiarezza sui rispettivi progetti, desideri, bisogni. Una separazione permette di valutarsi nella condizione di single, che non vuol dire la libertà di rincorrere avventure, ma quella di riscoprirsi come persone autonome.
Da questo processo, se ben condotto, può anche derivare una riscoperta del valore dell'altro e del legame che si è interrotto, legame che in futuro può essere ricostruito su basi migliori e più solide.
In ogni caso l'elaborazione del vostro distacco vi consentirà una maggiore consapevolezza.
Una curiosità: la sua curante non le aveva detto che la separazione poteva essere l'esito del suo insistere per tornare nel suo paese?
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com