Accettare la fine improvvisa di una storia

Ciao! In breve la mia storia: io 36 anni,   conosco sul lavoro un ragazzo di 31, siamo entrambi fidanzati e in crisi (io in uscita da una storia di 12 anni, lui di 8).
Lui mi vuole conoscere e mi fa domande del tipo "quali sono i tuoi traumi?
" E mi racconta tantissimo di sè e della sua famiglia, si ricorda ogni cosa che dico.
Si comporta in modo contraddittorio:ad esempio esce con me al pomeriggio ma mi porta a fare delle commissioni per la sua ragazza.
Mi dice che sono il presente che non può vivere, che vorrebbe dei figli con me, che ha dei demoni che lo portano sempre a distruggere tutto, che è un po' borderline (autodiagnosi), inizia mille cose e non ne finisce una ma che sta facendo un percorso su se stesso, fa meditazione e va da una psicologa.
Ogni volta che mi allontano fa in modo di riprendermi.
Nessun contatto fisico finchè entrambi non lasciamo i rispettivi partner.
Dopodichè 1 mese di idillio, gesti romanticissimi ma sempre una nota stonata, per quanto stupida: ad esempio sa che odio il tuorlo crudo e una sera mi prepara l'uovo alla cracco.
Cerca di farmi definire la relazione (cosa vuol dire stare insieme?
Quando si decide un anniversario?).
Io gli dico che sono innamorata di lui ma che è necessario per entrambi andare piano e costruirci un passo alla volta data la situazione e lui dice di concordare pienamente.
Mi fa fare il passaporto per andare a trovare sua sorella, conosco sua madre (lui la descrive dipendente da lui) a cui aveva già parlato di me ma non mi presenta ai suoi amici (anche se mi fa mandare dei vocali dal suo più caro amico).
Le uniche vaghe discussioni avute sono sul cambiare i programmi all'ultimo (gli ho detto piuttosto di non farne e vivere alla giornata) e sul fatto che lui dice di avere i "compiti" da fare dei suoi maestri (amici, psicologa...) e gli ho chiesto se quelle cose le sentiva veramente perché mi sembrava facesse delle cose controvoglia: infatti mi dice che ha bisogno di alcuni giorni di solitudine e riflessione (uno dei suoi compiti...) ma in quei giorni mi scrive e mi chiama in continuazione.
Infine prenota le vacanze domenica nonostante io fossi dubbiosa (e fa l'offeso)...giovedì sera mi bacia davanti ai colleghi e venerdì mattina mi lascia dicendo che è confuso, che deve stare da solo e camminare e lavorare.
Non vuole sentirmi (ora 1 mese di silenzio da parte di entrambi) vorrebbe essere mio amico ma che è impossibile, che per lui o tutto bianco o tutto nero e che magari un giorno litigheremo al lavoro o ci sposeremo, perché comunque "gli piaccio"...Io non capisco perché ha fatto e detto di tutto per portarmi all'innamoramento mentre per me all'inizio sarebbe bastata una relazione fisica e soprattutto non so al rientro delle vacanze cosa aspettarmi da lui: al momento mi fa rabbia avergli ceduto su tutta la linea e averlo anche salutato l'ultimo giorno con amore ma passo ogni momento a pensare a lui.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
lei sembra collocare il suo "locus of control" al di fuori di sé, infatti scrive: "Io non capisco perché ha fatto e detto di tutto per portarmi all'innamoramento mentre per me all'inizio sarebbe bastata una relazione fisica".
Ci sta dicendo che quest'uomo ha agito da manipolatore, promettendole con l'inganno delle cose che l'hanno portata ad innamorarsi?
In realtà questa volontà subdola di dirigere i suoi sentimenti non emerge dal suo racconto. Lui ha dichiarato subito di essere fidanzato e di essere in crisi; usciva con lei ma faceva commissioni per la sua ragazza; parlava a cuore aperto dei vostri dispiaceri (lasciamo da parte i "traumi", parola che i non addetti ai lavori usano senza cognizione); le diceva che lei è "il presente che non può vivere", quindi non le ha chiesto di iniziare una relazione, anzi ha stabilito: "Nessun contatto fisico finchè entrambi non lasciamo i rispettivi partner".
In pratica ha condotto la vostra conoscenza col più grande rispetto della vostra condizione di persone già legate ad altri. Ha anche detto che avrebbe apprezzato che foste amici, ma che prova per lei qualcosa di diverso dall'amicizia, la quale quindi è esclusa.
A me sembra, dal suo racconto, che per lui l'unica altra strada percorribile fosse quella di creare un legame tra voi, dopo aver lasciato i rispettivi partner.
Dal momento che i sentimenti di lui sono ancora incerti e confusi, non ha potuto scegliere questa strada, essendo tutti e due legati ad altri.
Lei scrive: "per me all'inizio sarebbe bastata una relazione fisica".
Ossia, lei avrebbe tradito il suo partner e ingannato la partner di lui trovandosi a suo agio in questa situazione? Ho capito bene? E che cosa ne avrebbe ricavato?
Per fortuna esistono persone attente ai propri sentimenti e a quelli degli altri, leali verso gli impegni presi, e così lui, senza dubbio anche per rispetto di lei che ci scrive, a questa "scorciatoia" non ha pensato.
Visto che ora lei non fa altro che pensare a lui, provi a pensarlo sotto questo punto di vista: non un manipolatore, ma nemmeno una facile preda, bensì un uomo che riflette prima di impegnarsi.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie, forse non mi sono spiegata bene. La relazione sul piano fisico è iniziata nel momento in cui eravamo entrambi liberi. Sul piano mentale indubbiamente prima, per lo meno da parte mia, poichè ad ogni mio allontanamento corrispondeva un grande avvicinamento suo. Il problema è stato che lui ha fatto e detto cose eccessive nonostante io avessi diffidenza e volessi una relazione più leggera. Alla fine mi sono innamorata nonostante delle incongruenze (allontanamenti, ritardi, cambiamenti di piano all'ultimo, battute pesanti...) alternate a gesti e parole di impegno. La fine improvvisa, decisa da lui con le motivazioni di cui sopra, dalla sera alla mattina, mi ha quindi lasciata completamente spiazzata.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile utente,
non era chiaro nella sua prima email che tutti e due foste tornati single.
In ogni caso una lunga relazione alle spalle, se non ci si è dati il tempo di "elaborare il lutto" della sua fine, ha su una seconda relazione proprio un esito di incertezze, riavvicinamenti e bruschi dietro-front.
Lei scrive: "incongruenze (allontanamenti, ritardi, cambiamenti di piano all'ultimo, battute pesanti...) alternate a gesti e parole di impegno".
In pratica, spiazzati dalla fine della relazione precedente, in un nuovo incontro si cerca inconsapevolmente una rassicurazione sulla propria integra capacità di amare e di essere amati; si cerca una sorta di continuità col passato che ovviamente viene delusa dal fatto che la persona che abbiamo accanto è diversa; si cerca il flash della droga dell'innamoramento per soffocare il lutto dell'addio.
Non a caso le relazioni che accompagnano e sembrano determinare la fine del legame precedente vengono chiamate "di transizione".
Lei avrebbe gradito, in questa fase della sua vita, una relazione senza impegno, allegra e leggera; lui non ha le stesse aspirazioni, oppure si trovava in una fase diversa.
Dia tempo al tempo e scopra sé stessa, oltre ai vantaggi della ritrovata libertà.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com