Interruzione percorso psicoterapia
Salve,
qualche mese fa ho iniziato un percorso di psicoterapia ripreso a distanza di un anno per il quale ho comunque riscontrato dei benefici (anche se limitati) ma dopo una decina di sedute stavolta mi trovo costretto a interromperlo per motivi economici ho già letto le risposte in tema date ad altri utenti sull’importanza delle sedute e di provare a continuare ma se i soldi non ci sono - almeno al momento - non ci sono mi sembra abbastanza sciocco ridurre all’osso la spesa mensile (già di per sé ridotta all’osso) per poter dare la precedenza alla psicoterapia.
Inoltre ridurre la frequenza delle sedute come ho visto consigliato ad altri mi sembra una strada non percorribile visto che già ci vediamo due volte al mese proprio per una questione economica, diradare ancora di più gli incontri a 1 mensile mi sembra francamente poco utile.
Mi chiedevo dunque comportarmi con il terapeuta se possa essere presa come mancanza di educazione comunicarlo via messaggio e adducendo altre motivazioni visto che si tratta di una motivazione che può mettere a disagio a chiunque e sperare nella sua discrezione e comprensione.
In passato mi pare di ricordare che mi avesse detto che in caso di interruzione avrebbe gradito una comunicazione diretta in seduta per valutare le motivazioni e il percorso svolto ma ora come ora quei quasi 100euro farebbero la differenza nell’andamento della mia settimana e non ci vorrei rinunciare per una sorta di rispetto nei confronti del terapista.
Come mi consigliate di procedere?
qualche mese fa ho iniziato un percorso di psicoterapia ripreso a distanza di un anno per il quale ho comunque riscontrato dei benefici (anche se limitati) ma dopo una decina di sedute stavolta mi trovo costretto a interromperlo per motivi economici ho già letto le risposte in tema date ad altri utenti sull’importanza delle sedute e di provare a continuare ma se i soldi non ci sono - almeno al momento - non ci sono mi sembra abbastanza sciocco ridurre all’osso la spesa mensile (già di per sé ridotta all’osso) per poter dare la precedenza alla psicoterapia.
Inoltre ridurre la frequenza delle sedute come ho visto consigliato ad altri mi sembra una strada non percorribile visto che già ci vediamo due volte al mese proprio per una questione economica, diradare ancora di più gli incontri a 1 mensile mi sembra francamente poco utile.
Mi chiedevo dunque comportarmi con il terapeuta se possa essere presa come mancanza di educazione comunicarlo via messaggio e adducendo altre motivazioni visto che si tratta di una motivazione che può mettere a disagio a chiunque e sperare nella sua discrezione e comprensione.
In passato mi pare di ricordare che mi avesse detto che in caso di interruzione avrebbe gradito una comunicazione diretta in seduta per valutare le motivazioni e il percorso svolto ma ora come ora quei quasi 100euro farebbero la differenza nell’andamento della mia settimana e non ci vorrei rinunciare per una sorta di rispetto nei confronti del terapista.
Come mi consigliate di procedere?
[#1]
Gentile utente,
ci dice che ".. In passato mi pare di ricordare che mi avesse detto che in caso di interruzione avrebbe gradito una comunicazione diretta in seduta per valutare le motivazioni e il percorso svolto".
Ricordo credibile; indicazione del Terapeuta come da regole di setting.
Se non intende affrontare la spesa, può chiedere una seduta conclusiva breve (ad es. mezz'ora), con spesa proporzionata. Il motivo dell'interruzione va sempre comunicato al/la terapeuta con la massima trasparenza: che c'è di imbarazzante nel dichiarare la propria limitatezza di risorse economiche?
Assai opinabile risulta però la sua convinzione:
".. mi sembra abbastanza sciocco ridurre all’osso la spesa mensile (già di per sé ridotta all’osso) per poter dare la precedenza alla psicoterapia."
"Sciocco" è una sua valutazione personale, e da ritenere strettamente soggettiva; altri al contrario la riterrebbero una scelta intelligente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
ci dice che ".. In passato mi pare di ricordare che mi avesse detto che in caso di interruzione avrebbe gradito una comunicazione diretta in seduta per valutare le motivazioni e il percorso svolto".
Ricordo credibile; indicazione del Terapeuta come da regole di setting.
Se non intende affrontare la spesa, può chiedere una seduta conclusiva breve (ad es. mezz'ora), con spesa proporzionata. Il motivo dell'interruzione va sempre comunicato al/la terapeuta con la massima trasparenza: che c'è di imbarazzante nel dichiarare la propria limitatezza di risorse economiche?
Assai opinabile risulta però la sua convinzione:
".. mi sembra abbastanza sciocco ridurre all’osso la spesa mensile (già di per sé ridotta all’osso) per poter dare la precedenza alla psicoterapia."
"Sciocco" è una sua valutazione personale, e da ritenere strettamente soggettiva; altri al contrario la riterrebbero una scelta intelligente.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 292 visite dal 25/07/2024.
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