Relazione tossica

Buon pomeriggio
Cercherò di essere il più breve possibile.

Sono sposata da quasi 20anni.

Premetto che ho avuto un'infanzia non facile, somo orfana e l'unico genitore disponibile aveva dipendenze e sono cresciuta da sola.

Ho un carattere insicuro e fragile.

Negli ultimi anni mio marito da persona attenta e amorevole è cambiato, passando tutto il tempo libero fuori casa come se fosse single... forse per evadere dai problemi lavorativi eccetera.

Ha avuto un carattere molto allegro e tendente ad essere amico di tutti.
Questa facciata l'ha mantenuta fuori casa con gli amici, ma con me no ed è un inferno di musi lunghi.

Ho cominciato ad avere dubbi sulla fedeltà senza mai venire a capo di nulla.

Erano solo palesi (tanto che nostri amici me lo facevano notare) i suoi comportamenti con alcune ragazze amiche comuni che si comportavano con lui come se fosse il loro uomo tanto da uscire insieme, passare tempo e fare progetti insieme e io a casa a fare la mamma.

Io mi lamentavo e lui si arrabbiava.

Fino all'ultima scenata di gelosia da parte mia dovuta a continui e giornalieri scambi di messaggi (a me non manda messaggi o chiama perché dice di non avere tempo) e anche di messaggi e video simpatici inviati di notte perché lei lo aveva pensato.

Invitati a una cena, questa persona ci vede entrare insieme e lo chiama per farlo sedere vicino a lei come se io non ci fossi.

Io mi metto in mezzo e loro passano tutta la
serata a ridere e scherzare nel silenzio generale dei presenti impegnati a mangiare.

Ora io non riesco a perdonare questo atteggiamento che lui nega e non vede la mancanza di rispetto.

Sono scomparsi anche i messaggi e mi dice che quello che ho visto non è mai successo.

Gli ho detto di stare lontano da questa persona e non vuole.

Io soffro e sto male quotidianamente e ho paura di non essere lucida e realmente di vedere cose che non ci sono o di avere una relazione tossica e non capirlo.

Grazie in anticipo per l'aiuto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile signora,
lei oscilla tra due timori: "ho paura di non essere lucida e realmente di vedere cose che non ci sono" oppure "di avere una relazione tossica e non capirlo".
Posso rassicurarla su un punto: le persone leali hanno la sfortuna di non vedere la manovre subdole degli altri, perché loro stesse non ne sono capaci. Per questo si sentono "ingenue" se non addirittura "stupide", incapaci di muoversi in un mondo dove perfino gli affetti più vicini, quelli su cui contano, sembrano rigirarsi a morderle come vipere.
A distanza io non posso certo dirle se suo marito flirta semplicemente o intreccia relazioni adulterine. Posso dirle però che un atteggiamento quale lei lo descrive è senz'altro un'offesa per il coniuge, ossia lei.
Se suo marito lo fa per leggerezza, è un insensibile; se lo fa apposta, la sta provocando e dovrebbe ottenere la giusta reazione di sdegno, signora, perché lei in quanto moglie ha degli specifici diritti.
Se lui vuol tornare single, perché il matrimonio gli sta stretto, che lo diventi a tutti gli effetti, separandosi e assumendosene le conseguenze. Finché rimane suo marito deve invece mantenere quelle promesse di fedeltà, rispetto e SOSTEGNO che vi siete scambiati davanti al sacerdote o al delegato del sindaco, è la stessa cosa.
Non si può sposare qualcuno e renderlo ridicolo agli occhi di tutti preferendo vistosamente altri.
Prima ho sottolineato la parola "sostegno" perché non si può, prima di tutto, privare il coniuge della propria presenza, dell'affetto, della collaborazione, di tutto ciò che sposandosi ci si era scambievolmente promessi.
Detto questo, visto che suo marito, a quanto lei scrive, col suo comportamento sembra come volersi vendicare di qualche torto, valuti bene, signora, meglio se con l'aiuto di un'amica vera o di un* psicolog*, in cosa lei può essere venuta meno a sua volta alle promesse che vi hanno unito.
Abbia soprattutto dignità e coraggio. Noi siamo qui.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa, grazie per la sua risposta.
Tutto quello che ha scritto corrisponde a quello che io ripeto da anni ormai.
Io non sono mai venuta meno a nessuna delle promesse fatte davanti a Dio in questo caso visto che siamo entrambi molto religiosi e lui dice di non potersi lamentare di me(a parte aver perso il sorriso per colpa sua ed essere l'ombra di quello che ero).
Il nostro sacerdote,di recente,si complimentò una volta per la persona seria, con ideali e principi come non se ne trovano più e lui rispose che non avrebbe mai scelto una persona superficiale.
Purtroppo io credo che lui sia stato e sia immaturo e mi sento una stupida a continuare a stare con lui.
A causa di tutti questi fatti io ho perso la fiducia e lui lo sa.
A parole mi dice che vuole solo me, che però non sa dimostrare affetto e non è vero perché per anni è stato perfetto.
Ci prova a impegnarsi ma poi gli altri sono più importanti...lui non può vivere senza sentirsi utile per gli altri.
Non può vivere senza chiamare costantemente queste persone (donne soprattutto)del suo gruppo di svago.
Io sono schiacciata da questo dolore, essere trattata come niente a meno che non glielo ricordi(finendo per litigare).
Se vedo quella persona che si sta mettendo tra noi mi rovino le giornate e piango e mi sento malissimo.
Sono arrivata al punto (che non è da me)di dirgli che non voglio che ci parli mentre è con me perché al solo vedere la chiamata o il messaggio di notte e di giorno mi sento malissimo fisicamente.
Lui continua a minimizzare e dice che non può fare nulla...a meno di non abbandonare quel gruppo per lui importante e io non voglio e non pretenderò di svagarsi per colpa di una sola persona.
Ho propostoche sarei andata da uno psicologo per parlare di noi due soprattutto di lui,e ogni volta mi dice che non c'è bisogno perché risolveremo insieme ma non accade.
Mi sento schiacciata dal dolore e completamente in balia di una persona che non mi capisce e che mi perderà sicuramente.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.2k 193
Gentile signora,
per andare da un* psicolog*, cosa che a questo punto appare indispensabile per il suo benessere, la prima cosa è levarsi dalla testa l'idea di dover chiedere il parere di suo marito.
A che genere di marito, poi? Uno che chatta di notte con le "amiche"? Uno che la mortifica e la umilia davanti a loro? Uno che a casa, con lei, non sorride più?
Lei scrive: "dice che non può fare nulla...a meno di non abbandonare quel gruppo per lui importante".
Ma davvero un uomo adulto deve stare per forza in un gruppo in cui assume comportamenti da adolescente? E stare in quel gruppo comporta necessariamente flirtare con una persona offensiva nei modi verso sua moglie?
In quel gruppo stesso, a quel che lei ci ha scritto, gli altri sono imbarazzati da questi modi.
Personalmente poi trovo ripugnante che una persona priva di rispetto e di affetto verso la moglie possa essere definita "molto religiosa".
Lei ha parlato di un "vostro sacerdote". Perché non chiede un colloquio con lui, o meglio gli fa leggere le email che ci ha inviato?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com