Depressione, dipendenze e voglia di farla finita

Buongiorno.
Il mio più grande segreto è la voglia di farla finita.

Sono deluso dalla società attuale, e ho deluso chi mi circonda.

Prima degli avvenimenti che hanno sconvolto la mia vita ricordo che usavo pochissimo le chat d'incontro.
Ora sono diventate la mia droga, ci passo tutto il giorno.
Tramite una funzione di questa app posso vedere anche persone che abitano lontano da me e fingere di ricostruire la mia vita prima che me la distruggessero: evandendo avrei evitato il susseguirsi di certi avvenimenti.

È diventata un'ossessione.

Può essere collegato al mio stato di depressione?

Ho scelto di non andare in terapia perché non credo nella psicoterapia e nella psichiatria.

Con la prima non hai garanzie di terzietà viste le troppe variabili, la seconda dispensa farmaci dannosi, dove per avere un minimo effetto positivo devi accettare i 10352 effetti collaterali disastrosi che ti da.

Quindi potete capire che sono, purtroppo abbastanza riluttante nel farmi aiutare...
Ma qui non chiedo l'aiuto bensì, chiarimenti, su ciò che vivo.

La dipendenza da chat d'incontri è normale in questi casi?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
Gentile utente,

i "chiarimenti su ciò che vivo" rappresentano già in "chiedere aiuto" ad un* Psicolog* (questa è l'area), altrimenti le risposte se le darebbe da solo.
Lo chiarisco quando le persone scrivono qui, a noi Psicoterapeuti, specificando che "Ho scelto di non andare in terapia perché non credo nella psicoterapia" e che "non hai garanzie di terzietà..".
Un consulto non è la psicoterapia -d'accordo- ma la competenza teorica e l'approccio dell* specialista che risponde sono i medesimi.
E quindi risponderò tenendo presente la sua dichiarata "riluttanza nel farmi aiutare..."

- Ci può essere un collegamento tra stati depressivi 'diagnosticati dall* specialista' e forme di dipendenza con o senza sostanza. In altri casi no.
- Le "ossessioni" 'diagnosticati dall* specialista' possono avere o non avere a che fare con le forme depressive.

Risposta "assai vaga", penserà Lei.
E così è, dato che è una risposta generale (e dunque generica) a una domanda generica.
Se invece consideriamo la Sua domanda come strettamente clinica, una risposta personale si ha attraverso una consulenza in presenza con la singola persona; con la presa di contatto da parte del/la professionista dei suoi circuiti affettivi, di pensiero, di scelta.
Ed in realtà la psicologia si attaglia alla singola persona.
Risposta "assai vaga", anche perché mancano tutti gli elementi di contesto; ad es:
coma fa a lavorare se "..ci passo tutto il giorno" in chat?
Chi sono le persone che le hanno distrutto la vita e come mai?
Quai sono gli avvenimenti che "hanno sconvolto la mia vita"?
ecc.
Come può intuire, le risposte rappresentano fattori non secondari della situazione che Lei ci presenta. Il setting adeguato è quello clinico.

Le consiglio - nonostante tutto - un consulto, magari una "Terapia a seduta singola TSS", nel quale potersi interfacciare concretamente con l* Psicoterapeuta di sua scelta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
Sto pagando le conseguenze di un errore che feci diversi anni fa.
La mia indole è quella di dare fiducia anche a truffatori, ciarlatani e disonesti.
Questo ha avuto un impatto devastante sul mio benessere psicofisico. Non ho più motivazione a fare nulla. Sento come se stessi buttando le mie giornate.
Non riesco nemmeno ad incontrare le persone con cui chatto, perché non concluderei niente.
È l'amara conseguenza della mia ingenuità. La disonestà degli altri devo pagarla io, e queste cose che sono successe mi hanno fatto capire che io di questo mondo così corrotto dove non puoi fidarti di nessuno non voglio farne parte.

Ho provato a superare con la psicoterapia, che su di me ha fallito. Non so per quanto tempo dovrò pagare ancora.
Prima un metodo che funzionava era quello di rifugiarmi nel passato per ricordarmi di come ero prima di quello spiacevole evento...ora non funziona più. I ricordi sbiadiscono via via che il tempo passa.
Penso di essere spacciato, e onestamente lo credo davvero.
Non voglio arrivare a 50 anni con il rimorso di non averla fatta finita prima, dicendo, ma perché ho perso tutto questo tempo? La verità è che spero che il tempo aggiusti le cose, ma ad oggi ancora non è successo e credo non succederà mai. Ho già prenotato una seduta con psichiatra psicoterapeuta. Vedremo cosa mi dirà.
Io dal canto mio questa sofferenza, a cui secondo me non ci sarà mai rimedio, non la sopporto più.
[#3]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
Ci dice: "..ho già prenotato una seduta con psichiatra psicoterapeuta. Vedremo cosa mi dirà."
"Cosa Le dirà" è solo una parte. L'altra parte è cosa farà *Lei* della risposta ricevuta.

Buona parte delle psicoterapie non riuscite dipende dal mancato impegno del/la paziente nell'applicare i suggerimenti o le mansioni che riceve.
L'esperienza della terapia rappresenta un lavoro a quattro mani. Nel suo caso La aiuterebbe forse a modificare "..la mia indole", quella che La porta a "dare fiducia anche a truffatori, ciarlatani e disonesti. Loro fanno il loro "lavoro" (sono esistiti in ogni epoca storica), mentre le persone oneste ci mettono del proprio per non cadere ingenuamente nella loro rete. I truffatori non li possiamo cambiare, ma possiamo cambiare noi stessi; in questo l'aiuto di Psicoterapeuta può risultare prezioso.

Se ritiene ci ragguagli sulla seduta.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#4]
Utente
Utente
In realtà vorrei confrontarmi con questo medico, perché l'ho visto su un social e vorrei capire se la situazione iniziale che ha portato a ciò che sono oggi, sarebbe potuta andare diversamente.
So già che non mi sarà di aiuto.
A questo punto ho due strade: o terminare la mia vita, oppure accettare ciò che è successo con le conseguenze del caso: fallimento negli obiettivi personali e lavorativi, alimentazione della mia dipendenza, senso di vuoto costante che mi porta a contemplare il suicidio.
Mi sono scontrato contro questa cosa tantissime volte. Ho sempre pensato a quale fosse la strada più giusta. Non esiste cura nel mio caso, nessuno potrà aiutarmi a tornare a stare bene.
Se fossi intervenuto subito, soprattutto con il senno di poi forse si, ma ormai è tardi.
E questa cosa proprio non riesco ad accettarla.
Conosco persone ex tossicodipendenti da eroina, cocaina e tutte le porcherie del mondo, che hanno fatto uso, si sono ripulite, hanno avuto ricadute, si sono di nuovo ripulite etc. e si fidi, oggi hanno una vita molto più dignitosa della mia.
Io ai tempi in cui ci fu l'esordio stavo anche cercando di smettere di fumare (sigarette), per cercare di migliorare la mia vita. Non lo dico per giudicare la loro condizione. Lo dico perché vedo in queste persone, le seconde, terze, quarte opportunità che hanno avuto nonostante abbiano commesso più volte errori. Io, invece, un errore ho fatto nella mia vita, e una seconda possibilità non l'avrò mai.
La prego, non mi venga a dire, il suicidio non è la soluzione. So che per codice etico è tenuta a farlo. E credo anche che lei crede in ciò che dice, nella rinascita. E ci credo anche io, ma in quella degli altri, sono il primo a consigliare un aiuto quando vedo o sento qualcuno in difficoltà.
Ma il mio caso è diverso. So cosa sento, e so che non è migliorabile allo stato attuale.
[#5]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.2k 591 67
In replica ci dice:

1.
".. confrontarmi con medico, perché l'ho visto su un social ...
vorrei capire se la situazione iniziale che ha portato a ciò che sono oggi, sarebbe potuta andare diversamente...
So già che non mi sarà di aiuto."

E' altamente probabile che non Le sarà di aiuto:
ad una domanda mal posta non c'è risposta.
Già alla scuola ci insegnavano che "Con i se e con i ma la Storia non si fa",
nemmeno la storia personale.

2.
"..La prego, non mi venga a dire, il suicidio non è la soluzione. So che per codice etico è tenuta a farlo."
> > Lei sbaglia.
Nel nostro codice etico c'è scritto - all'opposto - che:
"Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta il diritto all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze."
La disinformazione e i preconcetti -peraltro scambiati per verità- nuocciono alla professionalità Psy quanto alla vita delle persone.


Ritengo che stiamo deviando dalla sua richiesta iniziale, a cui peraltro ho già risposto.
Delle risposte che ha ricevuto qui ne faccia l'uso che ritiene meglio.
Le auguro giornate più serene.

Saluti cordiali.
dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/