Silenzio punitivo

Ciao a tutti, sono una ragazza di 24 anni,
Ho una domanda da farvi ma il silenzio punitivo lo attuano solo le persone con personalità narcisistica??
Perché io penso di attuarlo ma non mi sento per nulla una persona con tratti narcisistici penso sia più un discorso che l’ho sempre fatto fin da piccola e forse nessuno mi ha corretto può essere anche per questo?
Ora vi spiego
Sostanzialmente sono una persona solare e molto empatica, ma ho un piccolo grande difetto che riconosco e per cui infatti andrò dallo psicologo per migliore questo aspetto di me che è sostanzialmente la gestione delle emozioni, in particolare la RABBIA!
Generalmente il silenzio punitivo lo attuo in 2 modalità
FORTE RABBIA: io litigo con quella persona non riusciamo ad arrivare una soluzione e cresce solo la mia rabbia per cui la sfogo con il pianto e diciamo passa tutto, quindi torno a ridere ecc ma non con chi ovviamente mi ha fatto arrabbiare! Lui subirà il suo peggior incubo e si domanderà se effettivamente esiste su questo oppure no, perché il mio silenzio oltre a essere verbale è anche percettivo c’è non ti guardo nemmeno in faccia e non incrocerò nemmeno il tuo sguardo perché sostanzialmente NON TE LO MERITI E NON TI MERITI LA MIA PAROLA IL MIO PENSIERO ecc.

Poi ho la parte diciamo della
DELUSIONE O OFFESA: se mi sento delusa o offesa da un gesto una parola non ti dirò mai cosa mi ha dato fastidio.
Ma smetterò di guardarti e parlarti perché anche tu non meriti le mie parole e i miei pensieri.
(poi in realtà la modalità è uguale) semplicemente in quest’ultima tu non saprai mai cos hai fatto o magari lo capirai da solo, e spesso le persone poi vogliono sapere e iniziano a chiedermi magari cos hanno fatto e li mi piace o non so come esprimere questo termine che quella persona stia provando a parlare ma che tanto non riuscirà perché io non cederò.
Mi fa sentire forte, con il potere.
Alcune volte però sono obbligata a parlare (esempio al lavoro) e quando interrompo il mio silenzio punitivo così mi sento davvero male, come che ho fatto una cosa contro di me, senza dignità , però vabbè mi sento un po’ così e poi passa.
Però se qualcuno dovesse piangere cosa che è già successa io stoppo subito il silenzio e anzi spesso poi chiarisco così con le persone quando piangono poi è probabile che pianga anche io e mi sento in colpa per quello che ho fatto.

Io però non penso di essere narcisista ma penso più che sia un comportamento di quando ero bambina che facevo così addirittura quando mi arrabbiavo mettevo le mani intorno agli occhi perché almeno riuscivo a non guardare le persone e non farmi guardare e poi smettevo totalmente di parlare...
può essere??
?
?
Grazie a chi mi risponderà e mi restituirà un altro modo o una spiegazione per questa cosa
[#1]
Dr. Federico Tagliatti Psicologo, Psicoterapeuta 56 6 1
Ciao, il silenzio punitivo che adotti può essere visto come una modalità di difesa e gestione della rabbia e della delusione, piuttosto che un sintomo di narcisismo. Le persone con tratti narcisistici spesso utilizzano il silenzio punitivo per mantenere il controllo sugli altri e soddisfare il loro bisogno di potere e superiorità. Quello di cui parli sembra più legato a un meccanismo appreso nell'infanzia, una strategia per affrontare situazioni emotivamente difficili che è diventata automatica e radicata nel tempo.

Il fatto che ti descrivi come una persona empatica e solare e che provi rimorso quando qualcuno piange, interrompendo il tuo silenzio punitivo, indica una profonda capacità di connessione emotiva con gli altri, che non è tipica delle personalità narcisistiche. Inoltre, il senso di colpa che provi quando sei costretta a parlare, e la sensazione di andare contro te stessa, può essere interpretato come un conflitto interiore tra il bisogno di proteggerti dalle emozioni negative e il desiderio di mantenere relazioni positive con gli altri.

Da una prospettiva psicoanalitica, il comportamento che descrivi potrebbe essere collegato a esperienze infantili in cui hai imparato a utilizzare il silenzio come una forma di auto-protezione e controllo. Questo comportamento potrebbe essere stato un modo per gestire situazioni in cui ti sentivi impotente o vulnerabile. La tua decisione di vedere uno psicologo è un passo positivo, poiché può aiutarti a esplorare l'origine di questi schemi comportamentali e sviluppare nuove strategie per gestire le emozioni in modo più equilibrato e costruttivo.