Non so come scegliere lo psicologo
Buonasera, è da diversi anni che sento la necessità di andare da un* psicolog* ma purtroppo non ho mai trovato la forza necessaria... Ora dopo tanti anni (circa 4 da quando ho iniziato a stare male, verso la 2 superiore) ho deciso di provare ad andarci, tuttavia non so quale e come scegliere, in particolare quale approccio può essere più utile.
Provo a darvi un pò di contesto, ho iniziato a stare male verso la 2 superiore, è difficile ora descrivervi i periodi nel dettaglio ma si alternavano tra lo stare "bene" (quando andavo a scuola) e lo stare male quando non avevo più nulla da fare (estate).
Hai tempi avevo chiesto ai tempi un consulto sempre qua (https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/713487-tristezza-continua-a-16-anni.html) ma purtroppo non sono mai riuscito ad andare avanti.
Comunque col tempo ho acquisito consapevolezza sulla situazione, provando un pò a controllare la cosa.
So che sembra impossibile che uno per 4 anni non sia riuscito a chiedere aiuto e abbia vissuto con questa situazione, ma il fatto è che in realtà non è che son stato sempre male, fortunatamente ho alternato.
Ormai la situazione si è stabilizzata, nel senso che son felice in alcuni momenti e ad esempio in università mi trovo bene, socializzo e son quello che scherza sempre, ma anche se nessuno lo nota permane sempre un senso di inadeguatezza, di vuoto appena tutto questo finisce, perchè effettivamente non ho altro oltre a quello.
Ovviamente d'estate il problema lo vivo a pieno, specialmente l'anno scorso dove avendo litigato con la mia migliore amica (praticamente l'unica) son stato veramente male, non riuscivo nemmeno a guardarmi allo specchio, ero assente tutto il tempo ed avrò passato 3 mesi senza provare nulla, non stavo nemmeno più male diciamo solo apatia.
Verso settembre/ottobre ero veramente al limite, ma per fortuna iniziando l'università mi sono salvato ancora e son tornato a stare bene (o normale diciamo).
Ora in questi mesi son stato bene, ci sono sempre alcuni momenti in cui il piccolo equilibrio che ho creato si spezza, e appena succede tutto cade di nuovo.
Di questo penso di averne la consapevolezza, non riesco molto nemmeno a immaginarmi il futuro perchè mi vedo da solo, anche se mi piace sperare che comunque le cose cambino che riuscirò ad eliminare quella parte di me che pensa che non ce la farà mai.
Ho paura di arrivare ad un certo punto in cui farò i conti con tutto questo e non riuscirò ad accettare gli sbagli fatti, l'aver rimandato, l'aver perso occasioni, magari tra 10 anni ma finché vado avanti a non pensarci in qualche modo riesco a far finta di nulla.
Fino ad ora non ne ho mai parlato con nessuno, anche se i miei hanno notato qualcosa, comunque in questo momento mi sento però di riuscire a chiedere aiuto ma non so quale approccio può essere il più adatto (se poi fa davvero la differenza), so anche che devo mettere il massimo dell'impegno ed è quello che voglio fare ma voglio essere sicuro di partire almeno bene.
Grazie in anticipo
Provo a darvi un pò di contesto, ho iniziato a stare male verso la 2 superiore, è difficile ora descrivervi i periodi nel dettaglio ma si alternavano tra lo stare "bene" (quando andavo a scuola) e lo stare male quando non avevo più nulla da fare (estate).
Hai tempi avevo chiesto ai tempi un consulto sempre qua (https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/713487-tristezza-continua-a-16-anni.html) ma purtroppo non sono mai riuscito ad andare avanti.
Comunque col tempo ho acquisito consapevolezza sulla situazione, provando un pò a controllare la cosa.
So che sembra impossibile che uno per 4 anni non sia riuscito a chiedere aiuto e abbia vissuto con questa situazione, ma il fatto è che in realtà non è che son stato sempre male, fortunatamente ho alternato.
Ormai la situazione si è stabilizzata, nel senso che son felice in alcuni momenti e ad esempio in università mi trovo bene, socializzo e son quello che scherza sempre, ma anche se nessuno lo nota permane sempre un senso di inadeguatezza, di vuoto appena tutto questo finisce, perchè effettivamente non ho altro oltre a quello.
Ovviamente d'estate il problema lo vivo a pieno, specialmente l'anno scorso dove avendo litigato con la mia migliore amica (praticamente l'unica) son stato veramente male, non riuscivo nemmeno a guardarmi allo specchio, ero assente tutto il tempo ed avrò passato 3 mesi senza provare nulla, non stavo nemmeno più male diciamo solo apatia.
Verso settembre/ottobre ero veramente al limite, ma per fortuna iniziando l'università mi sono salvato ancora e son tornato a stare bene (o normale diciamo).
Ora in questi mesi son stato bene, ci sono sempre alcuni momenti in cui il piccolo equilibrio che ho creato si spezza, e appena succede tutto cade di nuovo.
Di questo penso di averne la consapevolezza, non riesco molto nemmeno a immaginarmi il futuro perchè mi vedo da solo, anche se mi piace sperare che comunque le cose cambino che riuscirò ad eliminare quella parte di me che pensa che non ce la farà mai.
Ho paura di arrivare ad un certo punto in cui farò i conti con tutto questo e non riuscirò ad accettare gli sbagli fatti, l'aver rimandato, l'aver perso occasioni, magari tra 10 anni ma finché vado avanti a non pensarci in qualche modo riesco a far finta di nulla.
Fino ad ora non ne ho mai parlato con nessuno, anche se i miei hanno notato qualcosa, comunque in questo momento mi sento però di riuscire a chiedere aiuto ma non so quale approccio può essere il più adatto (se poi fa davvero la differenza), so anche che devo mettere il massimo dell'impegno ed è quello che voglio fare ma voglio essere sicuro di partire almeno bene.
Grazie in anticipo
[#1]
Buongiorno,
per scegliere lo psicologo che fa al caso Suo non può fare altro che cercare professionisti nella Sua zona, contattarli telefonicamente, spiegando per quale ragione ha deciso di chiedere una consulenza e capire a chi può affidarsi.
Ciò non toglie che, se volesse fare un solo colloquio per capire se ha davanti a sè il professionista giusto, sarà libero di cambiare.
Cordiali saluti,
per scegliere lo psicologo che fa al caso Suo non può fare altro che cercare professionisti nella Sua zona, contattarli telefonicamente, spiegando per quale ragione ha deciso di chiedere una consulenza e capire a chi può affidarsi.
Ciò non toglie che, se volesse fare un solo colloquio per capire se ha davanti a sè il professionista giusto, sarà libero di cambiare.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buongiorno Dottoressa,
la ringrazio per la risposta. C’è comunque un approccio più consigliato rispetto ad un altro? Perché ho trovato una psicologa ad orientamento sistemico-relazionale ma non ho capito se può fare al caso mio. Comunque nel caso posso provare a contattarla telefonicamente, solo che mi viene difficile spiegare via telefono e preferirei evitare.
la ringrazio per la risposta. C’è comunque un approccio più consigliato rispetto ad un altro? Perché ho trovato una psicologa ad orientamento sistemico-relazionale ma non ho capito se può fare al caso mio. Comunque nel caso posso provare a contattarla telefonicamente, solo che mi viene difficile spiegare via telefono e preferirei evitare.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 356 visite dal 18/07/2024.
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