La mia ragazza mi terrorizza, aiuto

Circa un anno fa conosco una ragazza di 23 anni, molto dolce e sensibile, instauriamo subito un rapporto di amicizia stretto che poi si trasforma in una relazione, ma più si crea confidenza tra noi più il rapporto assume degli aspetti tossici, causati da un carattere molto permaloso.

Da tempo lei dice di sentirsi sempre triste e che l’unica cosa che la fare stare meglio sono io, ma in altre divento invece il suo parafulmine, scaricando ogni frustrazione su di me.
Per andare d’accordo è necessario dirle sempre si, altrimenti si creano litigi interminabili.

Nel tempo mi ha praticamente fatto sviluppare timore a contraddirla, perchè in quel caso risponde con messaggi pieni di rabbia e insultandomi, non si può mai creare un confronto positivo.
Quando sta male non esiste altro argomento, si parla solo del suo stare male e tutto il resto non esiste.
Ho provato a proporle di tutto per stare meglio, anche un aiuto psicologico, ma continua a rifiutare questa possibilità.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
che aiuto le può venire a un consulto online, se lei non è capace di trarre le conseguenze di ciò che le succede e non esce dalla trappola?
La porta penso sia aperta.
Ci faccia capire meglio, se crede.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa, l'aiuto è quello di poter essere indirizzato verso una soluzione che possa esserle d'aiuto.
Per quanto sia un consulto online vorrei ricevere un aiuto, un buon consiglio, un spunto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei ci sta parlando di un rapporto d'amore, non di una relazione terapeutica.
Lei dice di essere il fidanzato, non il curante di questa donna, se prendesse le distanze da un rapporto tossico lei non sarebbe un insensibile, bensì tutelerebbe le premesse che vi hanno avvicinato: un rapporto d'amore.
Vorrebbe ricevere "un buon consiglio, un spunto", ma poi non accetta la linea che scaturisce da quello che racconta: la situazione non è gestibile nel ruolo di innamorato; se vuole aiutare questa ragazza le deve imporre la visita di uno specialista.
Rifletta.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Dott.ssa ma io sono totalmente d'accordo con lei, ma le assicuro che il mio non è un atteggiamento passivo, o meglio, ogni volta che lei assume comportamenti tossici io mi ribello sempre, le spiego che non si fa così e che non sono comportamenti sani, ma da parte sua ottengo solo ulteriori insulti o scuse momentanee.

Quindi per evitare litigi di giorni e giorni a volte sorvolo e la accontento, ma mai passivamente assecondandola, ma prima cercando di farle capire, senza successo, che sbaglia e non ci si comporta così.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
da tutte le sue email e da quest'ultima in particolare si vede che lei manca di quella fermezza che sarebbe la cura della sua ragazza.
Non ci si ferma a spiegare per ore a chi ha scelto di non ascoltare e non capire, si taglia corto di fronte a tutti i comportamenti "malati".
Faccia almeno un passo in una direzione diversa. Provi a non farsi più vivo con la ragazza dopo una di queste crisi per almeno tre giorni, le "disobbedisca" andando dove le pare e lasciando il telefono silenziato per tutto il tempo che sta fuori.
Possibile non si renda conto che la sua debolezza alimenta la malattia della sua compagna?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#6]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa, ciò che mi dice lei è proprio l'aiuto, o il consiglio, che cercavo, perchè mi creda mi trovo totalmente da solo ad affrontare questa situazione, e le crisi di rabbia della mia ragazza nei miei confronti sono estenuanti.
E' probabile che la mia debolezza alimenti i problemi della mia ragazza, ma io non ero così debole di mio, ma chiaramente se mi ritrovo da mesi ad affrontare questa situazione è normale mi salga un'ansia tremenda.
Lei rifiuta qualunque aiuto, o meglio mi chiede aiuto ma poi lo rifiuta e sa solo insultarmi e prendersela con me, trascinandomi nel suo vortice ed esasperandomi.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Caro utente,
ma lei non può bloccare questa ragazza, come facciamo tutti in casi analoghi?
Lei scrive: "io non ero così debole di mio, nè ansioso patologico come mi definisce lei, ma chiaramente se mi ritrovo da mesi ad affrontare questa situazione è normale mi salga un'ansia tremenda".
Sta scherzando? Se lei non fosse già preda dell'ansia avrebbe lasciato questa ragazza alla prima crisi, e forse ora stareste meglio tutti e due.
Data questa situazione lei non vede limpidamente che deve opporre fermezza alle crisi della ragazza, e mantenendosi questa situazione tra voi non può che crearsi un'escalation di malattia e sofferenza.
Cerchi lei per primo un aiuto, subito.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#8]
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa, ma lei riuscirebbe a bloccare una persona che ama, nel momento in cui è in crisi?
So benissimo che questo significa proseguire l'escalation di sofferenza a cui lei si riferisce, ma davvero lei crede che bloccando la possibilità di contattarmi in quel momento il problema possa essere risolto? Io mi sentirei un poco di buono che nega, in quel momento, l'aiuto ad una persona in difficoltà.
Sono d'accordo quando lei dice che se la mia ragazza stesse davvero male accetterebbe aiuti, ma allora sei cosa ne pensa? Non sta male? Finge?
Io chiaramente non ho gli strumenti per contrastare la sua rabbia, ma non capisco perchè la scaglia esclusivamente contro di me.
Cosa intende per 'avrebbe lasciato la ragazza già alla prima crisi?'.
La ringrazio tantissimo delle riposte e l'aiuto che mi sta dando.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
questa è la mia ultima risposta, per cui è opportuno che lei la legga con attenzione.
La sua ultima email è particolarmente contraddittoria.
Mi chiede: "lei riuscirebbe a bloccare una persona che ama, nel momento in cui è in crisi e mentre riferisce di poter mettere in atto gesti inconsulti?"
Certamente sì, se sapessi che bloccarla può essere un aiuto mentre non bloccarla è sicuramente un rinforzo per il suo comportamento malato.
Potrei volgere la sua domanda in questi termini: se la sua ragazza assumesse droga, lei le darebbe il denaro per procurarsela vedendola nella condizione dolorosa della crisi di astinenza?
Se risponde di sì, lei è un pavido egoista, che per non sopportare la vista della sofferenza espone l'altra ai rischi peggiori.
Dalle cose che ha scritto si rileva l'atteggiamento di chi ritiene che l'amore coincida con l'accudimento e nel suo caso sia condiscendenza verso le peggiori manifestazioni di rabbia incontrollata.
Lei chiede: "Non sta male? Finge?"
Il fine è proprio quello di avere ciò che ottiene: una vittima costantemente ai suoi ordini. Un modo malato di eludere le responsabilità della vita.
Infine atteniamoci all'unica frase di buon senso della sua lettera: "Io chiaramente non ho gli strumenti per contrastare la sua rabbia".
Si affidi dunque al parere di uno specialista, di persona e subito.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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