Gelosia marito verso rapporto suocera bambina
Buongiorno, scrivo per avere un opinione in merito ad una situazione per cui sto cercando di convincere mio marito ad andare in terapia di coppia.
Siamo insieme da 12 anni e siamo diventati genitori da 3 mesi di una bimba.
Tra me e mio marito c’è stato sempre un bel rapporto equilibrato.
Premessa: Mio marito frequenta poco la sua famiglia, ha perso il padre in giovane età, ha la madre che vive a 7 ore di auto da noi.
È una signora del sud con la 3 media di istruzione, molto gentile che esprime poco le emozioni e l’affetto ma è molto generosa e ci sono sempre andata d’accordo e ho sempre fatto di tutto per farla sentire a suo agio con me.
Per esempio, le piace parlare di gossip del mondo dello spettacolo o di vestiti e io ho sempre cercato di entrare in sintonia con lei cercando di mostrarmi interessata e parlando delle stesse cose per metterla a suo agio.
I miei genitori abitano a 20 minuti di auto da noi, hanno un livello di istruzione medio alto e mia mamma in particolare è femminista con un carattere poco remissivo, ma vuole tanto bene a mio marito.
Si parla tanto nella mia famiglia quando siamo assieme a tavola e ci si confronta tanto su argomenti importanti.
Questo è stato spesso l unica fonte di litigo per mio marito perché sono stata additata da lui come non emancipata.
Lui ha avuto qualche contrasto con mia mamma perché l’ha definita invadente e gli argomenti femministi di mia mamma spesso lo infastidivano, ma non ne ha mai fatto un dramma.
Fino ad ora.
La bambina è nata da un parto molto complicato, io chiusa per ore e ore in sala parto, mio marito con me e i miei genitori fuori in sala di attesa senza notizie.
Mia mamma pare che scrivesse su whatsapp
a mio marito per chiedere aggiornamenti su come stavo e che ad un certo punto gli abbia chiesto se poteva entrare lei al suo posto a dargli il cambio in sala parto, cosa alla quale sia io che mio marito abbiamo risposto no.
A me il conforto di mamma che è una donna in una situazione come il parto mi avrebbe aiutato, ma non volevo privare mio marito di assistere alla nascita della bambina qualora fosse nata proprio mentre mia mamma era dentro.
Mio marito da quel momento è cambiato, mi ha detto che prova rabbia nei confronti di mia mamma perché dice che non si è fatta da parte in un momento per lui importante sia perché gli ha chiesto se voleva che entrasse al suo posto, sia perché gli chiedeva aggiornamenti su di me al telefono e sia perché ha comunicato lei all altra nonna cje non era presente che era andato tutto bene e che la bambina era nata.
Mio marito da quel momento ha ridotto la frequentazione con la mia famiglia, e anche se io la frequento da sola mentre lui è al lavoro per avere aiuto con la
bambina al suo ritorno lui fa l offeso con me
e mi taccia di non essere emancipata e intraprendente.
Questa cosa ovviamente mi fa molto male, sopratutto in un momento così delicato e ho provato a proporgli la terapia di coppia che rifiuta perché dice che sono io nel torto.
Siamo insieme da 12 anni e siamo diventati genitori da 3 mesi di una bimba.
Tra me e mio marito c’è stato sempre un bel rapporto equilibrato.
Premessa: Mio marito frequenta poco la sua famiglia, ha perso il padre in giovane età, ha la madre che vive a 7 ore di auto da noi.
È una signora del sud con la 3 media di istruzione, molto gentile che esprime poco le emozioni e l’affetto ma è molto generosa e ci sono sempre andata d’accordo e ho sempre fatto di tutto per farla sentire a suo agio con me.
Per esempio, le piace parlare di gossip del mondo dello spettacolo o di vestiti e io ho sempre cercato di entrare in sintonia con lei cercando di mostrarmi interessata e parlando delle stesse cose per metterla a suo agio.
I miei genitori abitano a 20 minuti di auto da noi, hanno un livello di istruzione medio alto e mia mamma in particolare è femminista con un carattere poco remissivo, ma vuole tanto bene a mio marito.
Si parla tanto nella mia famiglia quando siamo assieme a tavola e ci si confronta tanto su argomenti importanti.
Questo è stato spesso l unica fonte di litigo per mio marito perché sono stata additata da lui come non emancipata.
Lui ha avuto qualche contrasto con mia mamma perché l’ha definita invadente e gli argomenti femministi di mia mamma spesso lo infastidivano, ma non ne ha mai fatto un dramma.
Fino ad ora.
La bambina è nata da un parto molto complicato, io chiusa per ore e ore in sala parto, mio marito con me e i miei genitori fuori in sala di attesa senza notizie.
Mia mamma pare che scrivesse su whatsapp
a mio marito per chiedere aggiornamenti su come stavo e che ad un certo punto gli abbia chiesto se poteva entrare lei al suo posto a dargli il cambio in sala parto, cosa alla quale sia io che mio marito abbiamo risposto no.
A me il conforto di mamma che è una donna in una situazione come il parto mi avrebbe aiutato, ma non volevo privare mio marito di assistere alla nascita della bambina qualora fosse nata proprio mentre mia mamma era dentro.
Mio marito da quel momento è cambiato, mi ha detto che prova rabbia nei confronti di mia mamma perché dice che non si è fatta da parte in un momento per lui importante sia perché gli ha chiesto se voleva che entrasse al suo posto, sia perché gli chiedeva aggiornamenti su di me al telefono e sia perché ha comunicato lei all altra nonna cje non era presente che era andato tutto bene e che la bambina era nata.
Mio marito da quel momento ha ridotto la frequentazione con la mia famiglia, e anche se io la frequento da sola mentre lui è al lavoro per avere aiuto con la
bambina al suo ritorno lui fa l offeso con me
e mi taccia di non essere emancipata e intraprendente.
Questa cosa ovviamente mi fa molto male, sopratutto in un momento così delicato e ho provato a proporgli la terapia di coppia che rifiuta perché dice che sono io nel torto.
[#1]
Gentile utente,
in questo momento, nella fase difficile del post parto, la questione non è tanto di principio quanto di bisogno. Forse dovrebbe spiegare a suo marito che lei della propria madre ne ha bisogno: per condividere le preoccupazioni e le difficoltà iniziali, per tirare il fiato, per fare un pisolino mentre il bambino dorme, per farsi una doccia in tranquillità. Anche le donne emancipate si sentono a pezzi, talvolta.
Quando la fase del bisogno si sarà conclusa, quando lei ce la farà da sola con il suo bambino (ed è importante affinché si crei un legame di "attaccamento sicuro" tra voi) allora ne parlerete, ma a tre.
Non è un problema di coppia ma di famiglia estesa.
Non le nascondo che, da quanto lei riferisce, sembrerebbe che sua mamma non si renda conto che lei adesso è una persona con una relazione stabile; e che le relazioni di coppia -essendo scelte e non di sangue- possono essere più fragili e delicate che non quelle con la propria famiglia d'origine; e dunque la famiglia d'origine occorre faccia un passo indietro.
La stessa cosa vale per il rapporto tra consuocere, che non deve annullare, o prevaricare, il rapporto con il figlio.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
in questo momento, nella fase difficile del post parto, la questione non è tanto di principio quanto di bisogno. Forse dovrebbe spiegare a suo marito che lei della propria madre ne ha bisogno: per condividere le preoccupazioni e le difficoltà iniziali, per tirare il fiato, per fare un pisolino mentre il bambino dorme, per farsi una doccia in tranquillità. Anche le donne emancipate si sentono a pezzi, talvolta.
Quando la fase del bisogno si sarà conclusa, quando lei ce la farà da sola con il suo bambino (ed è importante affinché si crei un legame di "attaccamento sicuro" tra voi) allora ne parlerete, ma a tre.
Non è un problema di coppia ma di famiglia estesa.
Non le nascondo che, da quanto lei riferisce, sembrerebbe che sua mamma non si renda conto che lei adesso è una persona con una relazione stabile; e che le relazioni di coppia -essendo scelte e non di sangue- possono essere più fragili e delicate che non quelle con la propria famiglia d'origine; e dunque la famiglia d'origine occorre faccia un passo indietro.
La stessa cosa vale per il rapporto tra consuocere, che non deve annullare, o prevaricare, il rapporto con il figlio.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
.. ed inoltre:
affinché la relazione figlia-madre non diventi la sua "reale" coppia attuale, fino a sostituire la coppia romantica per quanto riguarda la confidenza e la condivisione,
Le consiglio di prendere in considerazione questo contributo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
affinché la relazione figlia-madre non diventi la sua "reale" coppia attuale, fino a sostituire la coppia romantica per quanto riguarda la confidenza e la condivisione,
Le consiglio di prendere in considerazione questo contributo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 478 visite dal 16/07/2024.
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