Urla durante una discussione. cosa fare?

Buonasera dottori, avrei una questione da porvi.
Sto con un ragazzo da più di un anno e stiamo progettando una vita insieme, dovremmo sposarci il prossimo anno.
Lui è un ragazzo attento, premuroso, generoso.
E' affetto da una patologia cronica ed ha un fratello disabile per via di un incidente che l'ha coinvolto anni fa.
Arrivo al dunque, quando discutiamo capita spesso che urli e sia aggressivo con i toni, ed offende dandomi della rompiscatole o della persona irritante, che una vita con me così non la assa ecc.
Io ovviamente rispondo a tono, con urla per difendermi e poi perchè ho un carattere estremamente forte, molto più del suo.
Il punto è che a me le urla mi hanno traumatizzato, avendole vissute in diversi contesti e cerco quasi sempre di non arrivare mai a quel punto durante le discussioni proprio perchè so che ne vengo fuori debilitata e stanca, come se le urla mi prosciugassero il cervello, che sia io ad urlare o anche solo sentendo quelle di terzi.
Mi danno fastidio.
Quando glielo chiedo lui risponde che è il suo tono di voce.
La cosa ancora più strana è che poi magari a fine discussione se ne viene fuori dicendo ''me lo dai un bacio adesso?
'' cioè non trascina la discussione, non tiene il muso lungo, cerca sempre la riconciliazione, mentre io ancora rimurgino sull'accaduto o piango e lui mi dice di ''non piangere''.
Piango non per le urla, piango perchè mi dispiace quando succedano queste cose.
L'ultima discussione è nata per la scelta della location: il fratello essendo in carrozzina ha bisogno di determinate condizioni, che secondo lui, lì potevano essere limitanti, ma non era così.
Senza nemmeno chiederglielo ha cominciato a titubare, al punto da parlarne con i miei genitori quando è venuto a prendermi per passare la serata insieme.
Io stufa, perchè comunque mi sto occupando quasi di tutto, ho detto che non avrei rinunciato a nulla, che a quel punto avrebbe dovuto sceglierne una lui.
Per quanto io possa sembrare egoista, vi assicuro che gli sono state proposte diverse soluzioni valevoli e risolutive alle quali lui continuava ad opporsi.
Discussione, urla.
Alla fine, il fratello quando gli è stato chiesto ha detto che non c'erano problemi.
Ecco, lui va in paranoia ancora prima di sapere le cose, si fa mille film, ansie che il più delle volte poi non esistono.
Tende comunque a chiudere spesso le discussioni e scappare da esse con frasi tipo ''non mi va di litigare, di parlare di ste cose'', e soprattutto mi ha detto che non lo conosco affatto e ''spesso quando mi vedi ridere io dentro sto morendo''.
A tutto questo aggiungiamoci anche che da poco si è trasferito e torna ogni 20gg, che non so se lo raggiungerò perchè non voglio spostarmi da casa mia, quindi eventualmente sarà lui a fare su e giù, e che ci sono stati problemi di salute di mia mamma.
Nei miei momenti buii io sparisco, rispondo a stenti e lo escludo perchè me la cavo sempre da sola, sono abituata così.
Mi chiedo cosa si debba fare, soprattutto se sposarci o aspettare.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
Gentile Utente,

ritengo che si debba imparare a litigare, in modo sano e costruttivo.
E' vero che non è possibile essere d'accordo su tutto e che talvolta si arriva al conflitto, ma intanto questo non dev'essere all'ordine del giorno, ma bisogna imparare a comunicare il proprio disappunto e ad ascoltare le ragioni dell'altro.
E non è per niente facile.
Come mai Lei chiede se sia il caso di aspettare per il matrimonio?

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica