Perché per sentirmi veramente coinvolto in una relazione devono esserci problemi?
Buongiorno gentili Dottori/Dottoresse,
sono un ragazzo giovane adulto appena uscito da una relazione, il quale è consapevole di una mentalità tossica che lo riguarda e di cui volevo parlarvi.
A marzo 2023 sono uscito da una relazione di più di 4 anni.
Con questa ragazza la relazione era abbastanza tossica perché per molto tempo da parte sua c'è stato questo "tenere sempre un velo di distacco", ma questo suo comportamento non ha fatto altro che attrarmi sempre di più e tenermi sempre al 100% dentro alla relazione, seppur con alcuni momenti poco sereni.
Quando questo suo leggero costante distacco è venuto meno, la relazione è diventata sì molto più serena, ma ha iniziato a perdere di foga e passione.
La rottura è avvenuta poi in maniera più o meno condivisa sia da me che dalla mia partner in quanti per entrambi era diventata più che altro un "ti voglio bene" e una questione di affezionamento, oltre al fatto che ero consapevole di aver vissuto quella relazione in maniera tossica per gran parte del tempo.
Quella rottura sul momento non mi fece stare male, e subito pensavo fosse perché sentivo che era arrivato il giusto momento di chiudere, ma più avanti scoprii che non era così.
Io non stavo male perché sapevo che lei era ancora totalmente presa da me ed ho iniziato a vivere serenamente la mia vita sapendo di questo porto sicuro che avrei avuto eventualmente in lei.
A mesi di distanza poi lei però trovò qualcun altro e questo mi fece cadere in un baratro.
E' come mi fossi trovato ad affrontare la rottura solo in quel momento.
A questo punto tutto quello che ho fatto è stato semplicemente di lasciare passare tempo evitando qualsiasi tipo di contatto con lei, passando comunque un periodo davvero brutto.
Fino a che, qualche mese dopo, conobbi un'altra ragazza.
Subito con questa ragazza le cose andavano bene, eravamo molto affiatati e dopo un periodo di frequentazione ci mettemmo assieme.
Lei è tutto il contrario della mia ex precedente, super trasparente e coinvolta.
Troppo, per i miei gusti.
Ho iniziato a vivere la relazione in maniera moscia, lei mi piaceva, ma questo suo essere super coinvolta non mi spronava ad impegnarmi al 100%, fino a che lei non si è accorta di questa cosa.
Ha deciso di chiudere e a quel punto io ho iniziato a sentirmi super coinvolto e a starci male e sentire una terribile mancanza per le cose che facevamo insieme io e lei, cose che prima vivevo in maniera molto pacata.
Vorrei capire da dove potrebbe arrivare questo mio approccio tossico e se c'è qualche percorso che posso io intraprendere per affrontarlo.
Vi ringrazio.
sono un ragazzo giovane adulto appena uscito da una relazione, il quale è consapevole di una mentalità tossica che lo riguarda e di cui volevo parlarvi.
A marzo 2023 sono uscito da una relazione di più di 4 anni.
Con questa ragazza la relazione era abbastanza tossica perché per molto tempo da parte sua c'è stato questo "tenere sempre un velo di distacco", ma questo suo comportamento non ha fatto altro che attrarmi sempre di più e tenermi sempre al 100% dentro alla relazione, seppur con alcuni momenti poco sereni.
Quando questo suo leggero costante distacco è venuto meno, la relazione è diventata sì molto più serena, ma ha iniziato a perdere di foga e passione.
La rottura è avvenuta poi in maniera più o meno condivisa sia da me che dalla mia partner in quanti per entrambi era diventata più che altro un "ti voglio bene" e una questione di affezionamento, oltre al fatto che ero consapevole di aver vissuto quella relazione in maniera tossica per gran parte del tempo.
Quella rottura sul momento non mi fece stare male, e subito pensavo fosse perché sentivo che era arrivato il giusto momento di chiudere, ma più avanti scoprii che non era così.
Io non stavo male perché sapevo che lei era ancora totalmente presa da me ed ho iniziato a vivere serenamente la mia vita sapendo di questo porto sicuro che avrei avuto eventualmente in lei.
A mesi di distanza poi lei però trovò qualcun altro e questo mi fece cadere in un baratro.
E' come mi fossi trovato ad affrontare la rottura solo in quel momento.
A questo punto tutto quello che ho fatto è stato semplicemente di lasciare passare tempo evitando qualsiasi tipo di contatto con lei, passando comunque un periodo davvero brutto.
Fino a che, qualche mese dopo, conobbi un'altra ragazza.
Subito con questa ragazza le cose andavano bene, eravamo molto affiatati e dopo un periodo di frequentazione ci mettemmo assieme.
Lei è tutto il contrario della mia ex precedente, super trasparente e coinvolta.
Troppo, per i miei gusti.
Ho iniziato a vivere la relazione in maniera moscia, lei mi piaceva, ma questo suo essere super coinvolta non mi spronava ad impegnarmi al 100%, fino a che lei non si è accorta di questa cosa.
Ha deciso di chiudere e a quel punto io ho iniziato a sentirmi super coinvolto e a starci male e sentire una terribile mancanza per le cose che facevamo insieme io e lei, cose che prima vivevo in maniera molto pacata.
Vorrei capire da dove potrebbe arrivare questo mio approccio tossico e se c'è qualche percorso che posso io intraprendere per affrontarlo.
Vi ringrazio.
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"Vorrei capire da dove potrebbe arrivare questo mio approccio tossico e se c'è qualche percorso che posso io intraprendere per affrontarlo."
Impossibile dirlo da qui; di solito queste sono risposte che si trovano in una psicoterapia, anche se a me sembra che il primo step sia la modificazione di questo script.
Per poter vivere meglio, infatti, è prioritario cambiare. Solo in un secondo tempo ha senso capire anche per quali ragioni uno si comporta in un certo modo.
Da dove arriva questo approccio? Dall'integrazione di elaborazione delle informazioni, cultura, ambiente, ecc..., come tutto il resto.
Se vuole cambiare, una psicoterapia può fare al caso Suo.
Cordiali saluti,
Impossibile dirlo da qui; di solito queste sono risposte che si trovano in una psicoterapia, anche se a me sembra che il primo step sia la modificazione di questo script.
Per poter vivere meglio, infatti, è prioritario cambiare. Solo in un secondo tempo ha senso capire anche per quali ragioni uno si comporta in un certo modo.
Da dove arriva questo approccio? Dall'integrazione di elaborazione delle informazioni, cultura, ambiente, ecc..., come tutto il resto.
Se vuole cambiare, una psicoterapia può fare al caso Suo.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 309 visite dal 15/07/2024.
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