Come posso risolvere un trauma infantile che mi porto dietro ancora
Salve, sono un ragazzo di 19 anni che nella sua vita non ha mai avuto relazioni amorose ne tantomeno occasionali.
Premetto che ho problemi di timidezza e autostima ma in questo ambito della mia vita credo che il problema sia possibile ricercarlo nella mia infanzia.
Sostanzialmente da quando sono piccolo che i miei genitori in maniera innocua mi chiedono della fidanzata o se mi piace qualcuna in classe ecc... Le classiche frasi: " oh ma quindi ti piace x?
, y è molto carina che ne pensi?
ecc..." Queste considerazioni fin da quando sono piccolo mi hanno messo a disagio e in imbarazzo, ciò mi ha portato ad avere paura di trovarmi una ragazza.
Questo mi porterebbe alla realizzazione che i miei genitori vengano a conoscenza che mi piace qualcuna o che faccio sesso.
Se ciò si dovesse avverare un giorno penso che mi recherebbe imbarazzo ma non so bene perché.
Solamente l'idea che i miei genitori sappiano che mi piaccia qualcuna o che io sia in intimità mi arreca disagio e di conseguenza un'immobilità in ambito amoroso.
In conclusione mi rendo conto che sono tutte pippe mentali, ma non riesco a non pensarci.
Premetto che ho problemi di timidezza e autostima ma in questo ambito della mia vita credo che il problema sia possibile ricercarlo nella mia infanzia.
Sostanzialmente da quando sono piccolo che i miei genitori in maniera innocua mi chiedono della fidanzata o se mi piace qualcuna in classe ecc... Le classiche frasi: " oh ma quindi ti piace x?
, y è molto carina che ne pensi?
ecc..." Queste considerazioni fin da quando sono piccolo mi hanno messo a disagio e in imbarazzo, ciò mi ha portato ad avere paura di trovarmi una ragazza.
Questo mi porterebbe alla realizzazione che i miei genitori vengano a conoscenza che mi piace qualcuna o che faccio sesso.
Se ciò si dovesse avverare un giorno penso che mi recherebbe imbarazzo ma non so bene perché.
Solamente l'idea che i miei genitori sappiano che mi piaccia qualcuna o che io sia in intimità mi arreca disagio e di conseguenza un'immobilità in ambito amoroso.
In conclusione mi rendo conto che sono tutte pippe mentali, ma non riesco a non pensarci.
[#1]
Gentile utente,
Il non aver avuto relazioni amorose od occasionali è certamente una questione importante: sentirsi amati e ricambiati da un'altra persona ci fa sentire apprezzati, riconosciuti, visti, dandoci un senso di autoefficacia nelle relazioni.
Pur avendo una giovane età, e dunque un futuro tutto da vivere e scoprire, il non aver vissuto situazioni sentimentali può farla sentire "indietro" rispetto agli altri, non visto e non riconosciuto: ogni età ha i suoi perni e i suoi "compiti" e, per un ragazzo come Lei, l'incontro con l'Altro è molto significativo.
Per questo quando dice "sono tutte pippe mentali, ma non riesco a non pensarci" è chiaro come non siano pippe mentali ed il pensarci su è più che legittimo.
Venendo invece all'origine di questa sua insoddisfazione sentimentale, le domande bonarie dei suoi genitori, che possono risultare intrusive, possono essere uno degli elementi che concorre ad una sua ulteriore chiusura, insieme ai problemi di autostima e timidezza che riferisce e che andrebbero indagati con maggiore profondità e precisione: lavorare con uno psicologo è fondamentale al fine di riappropriarsi del suo senso di autoefficacia ed autostima ed evitare che le Sue difficoltà si irrigidiscano ancora di più con il passare del tempo.
Il non aver avuto relazioni amorose od occasionali è certamente una questione importante: sentirsi amati e ricambiati da un'altra persona ci fa sentire apprezzati, riconosciuti, visti, dandoci un senso di autoefficacia nelle relazioni.
Pur avendo una giovane età, e dunque un futuro tutto da vivere e scoprire, il non aver vissuto situazioni sentimentali può farla sentire "indietro" rispetto agli altri, non visto e non riconosciuto: ogni età ha i suoi perni e i suoi "compiti" e, per un ragazzo come Lei, l'incontro con l'Altro è molto significativo.
Per questo quando dice "sono tutte pippe mentali, ma non riesco a non pensarci" è chiaro come non siano pippe mentali ed il pensarci su è più che legittimo.
Venendo invece all'origine di questa sua insoddisfazione sentimentale, le domande bonarie dei suoi genitori, che possono risultare intrusive, possono essere uno degli elementi che concorre ad una sua ulteriore chiusura, insieme ai problemi di autostima e timidezza che riferisce e che andrebbero indagati con maggiore profondità e precisione: lavorare con uno psicologo è fondamentale al fine di riappropriarsi del suo senso di autoefficacia ed autostima ed evitare che le Sue difficoltà si irrigidiscano ancora di più con il passare del tempo.
Dott. Mattia Federico Alfonsi
www.psicologiabenessereonline.it
dott.alfonsi@gmail.com
[#2]
Buongiorno ragazzo di 19 anni,
in questa email c'è tantissima ansia rispetto a diverse problematiche che investono sfere diverse (famiglia, relazioni affettive, prime esperienze sessuali)..
La sensazione è che crediamo di sentirci incapaci di fronte a cose che non abbiamo mai fatto.. ed è naturale sentirsi così..
Sicuramente il rapporto con i genitori merita un' attenzione particolare ma è anche vero che le loro domande che possono apparire invadenti o per chiacchierare sono le loro domande.
Le prime esperienze, le relazioni con i pari sono esperienze personali e scegliamo noi fino a che punto condividere. Siamo noi a decidere di mettere i paletti e raccontare tutto o in parte. In una ipotetica camera da letto con il partner ci sarete voi due non i suoi genitori.
Più di trauma io vedrei più un lavoro sul rapporto con i suoi genitori in cui ripristinare confini e ruoli, un lavoro su se stesso per aumentare la sua autostima ed essere così in grado di affermarsi.
Buona giornata
Diletta Tuseo
in questa email c'è tantissima ansia rispetto a diverse problematiche che investono sfere diverse (famiglia, relazioni affettive, prime esperienze sessuali)..
La sensazione è che crediamo di sentirci incapaci di fronte a cose che non abbiamo mai fatto.. ed è naturale sentirsi così..
Sicuramente il rapporto con i genitori merita un' attenzione particolare ma è anche vero che le loro domande che possono apparire invadenti o per chiacchierare sono le loro domande.
Le prime esperienze, le relazioni con i pari sono esperienze personali e scegliamo noi fino a che punto condividere. Siamo noi a decidere di mettere i paletti e raccontare tutto o in parte. In una ipotetica camera da letto con il partner ci sarete voi due non i suoi genitori.
Più di trauma io vedrei più un lavoro sul rapporto con i suoi genitori in cui ripristinare confini e ruoli, un lavoro su se stesso per aumentare la sua autostima ed essere così in grado di affermarsi.
Buona giornata
Diletta Tuseo
Dr.ssa Diletta Tuseo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 339 visite dal 10/07/2024.
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