Mia madre non accetta il mio fidanzato

Salve dottori, racconto la mia storia partendo dal fatto che sono stata fidanzata per 6 anni, una relazione conclusa lo scorso gennaio dopo un anno di continui litigi e sentimento ormai giunto al termine.
A marzo di quest’anno ho conosciuto un ragazzo (figlio di un’amica di mamma) con il quale ho iniziato a provare emozioni che avevo completamente dimenticato e ci siamo innamorati.
Il problema è che mamma, e non solo, non hanno mai approvato questa cosa perché essendo di origine tunisine (ma nato e cresciuto in Abruzzo, io invece sono di Roma) pensano che non apparteniamo agli stessi livelli sociali e che quindi non faccia per me.
Ovviamente per non dire queste parole alla mamma di lui, continuano ad infangare me dicendo che sono ancora innamorata del mio ex e che lo stia prendendo in giro.
Ho provato a ribellarmi ma mi hanno perfino minacciata di non mantenermi più economicamente se non concludo questa cosa.
Sono talmente dispiaciuta che stamattina ho provato a mettere un punto ma ci amiamo così tanto che non vogliamo mollare, ma io sono stanca di subire sempre litigi.
Cosa posso fare?
Devo rinunciare alla mia felicità per il bene di altri?
Spero di essere stata abbastanza chiara nella spiegazione.
Attendo con ansia un riscontro.
Vi ringrazio
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Dr. Mattia Federico Alfonsi Psicologo 9
Gentile utente,

da ciò che descrive sembra emergere una difficoltà nello svincolo dalle figure familiari: confrontarsi con i genitori riguardo la propria situazione sentimentale può essere una grande risorsa, ma in questo caso appare evidente come lei debba render conto alla propria famiglia delle sue decisioni in ambito affettivo.

In questo caso, da ciò che racconta, gli atti manipolativi -come quando la "infangano dicendo alla mamma di lui che è ancora innamorata del suo ex e che lo sta prendendo in giro"- devono causarle un forte dolore e un tormento interiore: ciò che prova è un sentimento legittimo, è la sensazione di sentirsi fra l'incudine e il martello.

La situazione che ci descrive è, dunque, complessa e nel trovare una chiave di lettura mi soffermerei su un ragionamento: sebbene la famiglia di origine rappresenti le nostre radici, è fondamentale ricordarsi che siamo esseri indipendenti dai nostri genitori e non una loro mera estensione, ciò significa che abbiamo il diritto di provare affetti e sentimenti anche dal di fuori della loro "approvazione".
Insieme ai diritti ci spettano altrettanti doveri: volgere verso una propria indipendenza significa, in questo caso, anche imparare a provvedere a sé stessi da un punto di vista economico.

Non c'è dunque una risposta precisa alle due domande che ci pone, poiché la sua situazione ha radici profonde ed andrebbe maggiormente approfondita.

Cordiali saluti

Dott. Mattia Federico Alfonsi
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dott.alfonsi@gmail.com