Ho timore di avere l'adhd, ma ho 37 anni e non ho mai fatto una valutazione
Buonasera, so che l'autodiagnosi non è assolutamente il modo migliore per affrontare una problematica, ma nel corso del tempo questo pensiero mi si è fortificato in testa, ma non so se affrontare davvero un percorso per una diagnosi o meno.
Ho 37 anni, ho trascorso tutta la mia vita affrontando sia il percorso scolastico che lavorativo in una maniera completamente diversa dalle persone attorno a me.
Non sono mai stata capace di studiare sui libri ne di prestare troppa attenzione a scuola.
Ero la classica persona 'brava ma non si applica' non riuscivo ad aprire i libri, cercavo di concentrarmi il più possibile a scuola per poi affrontare immediatamente le interrogazioni per evitare di dimenticarmi tutto.
Questo metodo me lo sono portato nel lavoro e per anni ho trascorso la mia vita con questo metodo, ma ora che ho una attività è evidente che questo metodo non è più accettabile.
La mia capacità di rimanere concentrata è limitata, non riesco a tenere un'agenda, quando ricevo telefonate tendo a dimenticare immediatamente il contenuto se non lo appunto.
Oltretutto anche sul lavoro perdo molto tempo, mi distraggo facilmente, perdo subito interesse nei lavori, magari comincio con ritrovata foga ma che si spegne dopo poche ore/giorni.
A questo si intervallano periodi di iperfissazione: mi capita con musica, serie tv, attività di lavoro su un singolo cliente che mi porto dietro trascurando anche altri lavori.
A volte non riesco a parlare di altro o addirittura insieme ad amici mi 'chiudo' nella mia fissazione, trascorrendo anche ore a casa con mio marito senza parlare ma trascorrere tempo con la mia fissazione.
Mi ritrovo sempre ad avere qualcosa in mano, stare seduta in modi strani, se mi impongo ad avere una postura composta vivo proprio una sensazione totale di disagio che mi toglie concentrazione perché la sento proprio partire dallo stomaco e se non mi siedo come mi sento non riesco a fare niente, sono come paralizzata da questa sensazione.
A questo si aggiunge anche che a volte, mio marito, mi confida che alcuni miei comportamenti sono 'senza filtri' quando parlo con le persone, magari dicendo cose in modi che lascia la gente stranita, quando per me invece è del tutto normale quello che sto dicendo.
Questo ovviamente può portare qualche problemino con clienti e collaboratori perché non riesco a capire quando sto sbagliando o meno.
Insomma, navigando ho visto troppi tratti corrispondendi, anche se so che in età adulta l'ADHD è difficile che sia ancora sviluppata.
Sto cercando di capire se quello ch emi capita è qualcosa di normale o che può avere una natura di qualche tipo.
Grazie.
Ho 37 anni, ho trascorso tutta la mia vita affrontando sia il percorso scolastico che lavorativo in una maniera completamente diversa dalle persone attorno a me.
Non sono mai stata capace di studiare sui libri ne di prestare troppa attenzione a scuola.
Ero la classica persona 'brava ma non si applica' non riuscivo ad aprire i libri, cercavo di concentrarmi il più possibile a scuola per poi affrontare immediatamente le interrogazioni per evitare di dimenticarmi tutto.
Questo metodo me lo sono portato nel lavoro e per anni ho trascorso la mia vita con questo metodo, ma ora che ho una attività è evidente che questo metodo non è più accettabile.
La mia capacità di rimanere concentrata è limitata, non riesco a tenere un'agenda, quando ricevo telefonate tendo a dimenticare immediatamente il contenuto se non lo appunto.
Oltretutto anche sul lavoro perdo molto tempo, mi distraggo facilmente, perdo subito interesse nei lavori, magari comincio con ritrovata foga ma che si spegne dopo poche ore/giorni.
A questo si intervallano periodi di iperfissazione: mi capita con musica, serie tv, attività di lavoro su un singolo cliente che mi porto dietro trascurando anche altri lavori.
A volte non riesco a parlare di altro o addirittura insieme ad amici mi 'chiudo' nella mia fissazione, trascorrendo anche ore a casa con mio marito senza parlare ma trascorrere tempo con la mia fissazione.
Mi ritrovo sempre ad avere qualcosa in mano, stare seduta in modi strani, se mi impongo ad avere una postura composta vivo proprio una sensazione totale di disagio che mi toglie concentrazione perché la sento proprio partire dallo stomaco e se non mi siedo come mi sento non riesco a fare niente, sono come paralizzata da questa sensazione.
A questo si aggiunge anche che a volte, mio marito, mi confida che alcuni miei comportamenti sono 'senza filtri' quando parlo con le persone, magari dicendo cose in modi che lascia la gente stranita, quando per me invece è del tutto normale quello che sto dicendo.
Questo ovviamente può portare qualche problemino con clienti e collaboratori perché non riesco a capire quando sto sbagliando o meno.
Insomma, navigando ho visto troppi tratti corrispondendi, anche se so che in età adulta l'ADHD è difficile che sia ancora sviluppata.
Sto cercando di capire se quello ch emi capita è qualcosa di normale o che può avere una natura di qualche tipo.
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
l'ADHD non si "spegne" durante l'età adulta, ma muta forma e continua ad incidere con forza nella vita personale di chi ne soffre.
Detto questo, formulare una diagnosi online sulla base di un breve racconto non è possibile, ma nel momento in cui sente che nella sua vita stanno emergendo difficoltà -siano esse lavorative, organizzative o relazionali- a causa di un qualcosa che è stato trascurato, sarebbe più che opportuno contattare uno specialista per una valutazione precisa.
Affidarsi a un professionista è una risorsa fondamentale nella sua situazione: è solo attraverso una diagnosi che lei può dare un nome a ciò che le causa difficoltà, al fine di organizzare un percorso mirato per il suo bisogno specifico.
Non aspetti oltre, poiché il dubbio che si porta appresso non si scioglierà da solo.
Cordialità
l'ADHD non si "spegne" durante l'età adulta, ma muta forma e continua ad incidere con forza nella vita personale di chi ne soffre.
Detto questo, formulare una diagnosi online sulla base di un breve racconto non è possibile, ma nel momento in cui sente che nella sua vita stanno emergendo difficoltà -siano esse lavorative, organizzative o relazionali- a causa di un qualcosa che è stato trascurato, sarebbe più che opportuno contattare uno specialista per una valutazione precisa.
Affidarsi a un professionista è una risorsa fondamentale nella sua situazione: è solo attraverso una diagnosi che lei può dare un nome a ciò che le causa difficoltà, al fine di organizzare un percorso mirato per il suo bisogno specifico.
Non aspetti oltre, poiché il dubbio che si porta appresso non si scioglierà da solo.
Cordialità
Dott. Mattia Federico Alfonsi
www.psicologiabenessereonline.it
dott.alfonsi@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 382 visite dal 07/07/2024.
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