Un semplice consiglio

Buongiorno, sono una ragazza di 27 anni, fidanzata da 2 con un ragazzo della mia stessa eta’.
Premetto di aver iniziato un percorso con una psicologa qualche mese fa per poi cambiarla, ad oggi la mia nuova psicologa mi dice sostanzialmente le stesse cose.
Mi spiego meglio... Inizio il mio primo percorso psicologico e lo abbandono poiché spesso si parlava per la maggior parte della mia relazione e la psicologa era arrivata a dirmi non vorrei che tu investissi in questa relazione; cambio psicologa e con parole diverse mi viene detto lo stesso: vedo che è per te è una relazione molto sofferente.

Ci sarebbe da scrivere molto di piú di quanto ho a disposizione, ma per farla breve ho un fidanzato con un lieve DOC (generale, non solo da relazione), che sta facendo anche lui un percorso.
Fin dall’inizio ho messo in dubbio i suoi sentimenti verso di me, poi ho provato a farmi coraggio e guardare i gesti positivi.
Accade poi che durante un periodo di litigi lui va a ballare e mette una ragazza nelle condizioni di provare a baciarlo, questo lo vengo a scoprire da lui dopo due mesi perchè non voleva mettere altra carne al fuoco.
Si giustifica dicendo che l’ha fatto perchè gli mancava la spensieratezza, io invece la trovo una mancanza di rispetto.
Ad oggi se deve andare a ballare non me la vivo tranquilla e di base in questa relazione non sono serena.
Vorrei parlare di futuro e non di sciocchezze adolescenziali che si presentano in una discoteca, vorrei mettere basi solide per un futuro e non so come capire se è la persona giusta per me.
Mentre mi racconta queste cose spesso sorride, lo trovo frustrante perchè mi ritengo una persona matura a cui queste situazioni si presentavano a 16 anni, io anche mi prendo i miei spazi con le mie amiche (ballare e non) ma non ho mai permesso a nessuno di sfiorarmi.
In primis credo di aver perso un po’ la fiducia, e in secondo luogo non so quanto futuro possa avere questa relazione.
Ripeto, vorrei parlare di obiettivi di vita insieme, vorrei avere la tranquillità di qualsiasi coppia solida.
Spesso quando mi trovo in mezzo a coppie che vedo avviate verso un futuro (hanno comprato casa o parlano di convivenza) io sto male perchè so che i discorsi nella mia relazione si basano non sui mobili da comprare ma sulle ragazze che ci provano o su quante volte va a ballare.
Senza contare che spesso durante la serata scrive ad alcune sue amiche di raggiungerlo cosí le presenta al suo amico single.
Sono amiche di circostanza che io non ho mai visto, ultimamente gli sono state presentate e non capisco nemmeno da dove derivi tutta questa confidenza.
Lui è un ragazzo che dice di stare bene a casa sua, che lo spaventa il futuro e non prende in considerazione di andare via di casa.
Ripeto, vorrei una quadro piú chiaro per capire come procedere, mi sento male solo al pensiero di continuare questa relazione perdendo tempo.

Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
lei conclude un lungo elenco di carenze della sua relazione con due frasi che in apparenza si contraddicono.
Proviamo ad analizzarle: "vorrei una quadro piú chiaro per capire come procedere, mi sento male solo al pensiero di continuare questa relazione perdendo tempo".
Quale quadro più chiaro desidera, oltre quello che ha dipinto lei stessa?
A quanto scrive sta con un giovane fatuo che le parla delle sue amichette di discoteca come se fosse un sedicenne e lei la mamma; "i discorsi nella mia relazione si basano non sui mobili da comprare ma sulle ragazze che ci provano o su quante volte va a ballare"; inoltre: "Lui è un ragazzo che dice di stare bene a casa sua, che lo spaventa il futuro e non prende in considerazione di andare via di casa".
Sembrerebbe che non ci fosse nemmeno bisogno di due psicologhe che le hanno ripetuto entrambe di chiudere questo rapporto, dal momento che lei stessa scrive: "mi sento male solo al pensiero di continuare questa relazione perdendo tempo".
Allora il problema, come spesso accade, non sta in lui, ma in lei.
Già nella sua lettera troviamo i segni, a partire dal bisogno di cercare una psicologa e abbandonarla dopo pochi mesi quando la specialista sottolinea che la sua relazione la fa soffrire; cercarne un'altra e scrivere a noi (che è cercare un terzo parere) quando anche quest'altra le dice la stessa cosa.
Da qui, a questo punto, le sarà utile qualche osservazione su di lei.
La prima è che forse ha iniziato la sua relazione per motivi estranei ad un vero innamoramento, cosa che specialmente alla sua età è sbagliata.
Indizi di questo sono nelle frasi: "Fin dall’inizio ho messo in dubbio i suoi sentimenti verso di me, poi ho provato a farmi coraggio e guardare i gesti positivi"; "vorrei mettere basi solide per un futuro e non so come capire se è la persona giusta per me"; "quando mi trovo in mezzo a coppie che vedo avviate verso un futuro (hanno comprato casa o parlano di convivenza) io sto male perchè so che i discorsi nella mia relazione si basano non sui mobili da comprare ma sulle ragazze che ci provano o su quante volte va a ballare"; infine il timore di "continuare questa relazione perdendo tempo".
A cinquant'anni questi suoi discorsi sarebbero forse assennati e razionali, ma prima dei trenta implicano un'irragionevole paura di restare sola, la volontà ossessiva di fare lo stesso percorso di "tutti gli altri", il sentirsi, in poche parole, costretta a stare con un uomo quali che siano i vostri sentimenti, proprio come le zitelle del secolo scorso.
Qualche tratto di rigidità si rileva in altre sue parole.
Lui va abitualmente in discoteca da solo e flirta con le ragazze. Lei finge di non sapere per quale ragione si va in discoteca e perché abitualmente si smette di farlo quando si è in coppia, o ci si va insieme. Quando lui bacia una ragazza lei fa fuoco e fiamme e scrive che lui: "Si giustifica dicendo che l’ha fatto perchè gli mancava la spensieratezza, io invece la trovo una mancanza di rispetto".
Se cerca rispetto, non metta sé e il suo partner in condizioni equivoche, gentile utente; ma soprattutto tenga presente la richiesta di lui: "l’ha fatto perchè gli mancava la spensieratezza".
Già. Lei sembra più una sorvegliante che una fidanzata. La richiesta di parlare di mobili da comprare, discorso alieno da ogni interesse di lui, ne è una prova. L'altra prova è nelle parole: "Ad oggi se deve andare a ballare non me la vivo tranquilla".
Ora, a meno che lui sia un ballerino di professione, perché dovrebbe andare a ballare, e perché lei resta a casa in ansia, come se fosse la madre?
In conclusione, lei fa bene ad analizzare sé stessa in un percorso psicologico. Si tratta poi di condurre proficuamente questo percorso con la curante, esternare le sue paure profonde e scoprire quello che realmente è opportuno fare per star bene.
Coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com