Come faccio a capire cosa è giusto fare?

Ho 38 anni.
Sono calabrese ma vivo a Monza da 4 anni, insegno lì.
Sono sempre stata una ragazza con la testa sulle spalle, studiosa (ho 3 lauree), ho sempre lavorato e, per fortuna, ho tanti amici e la stima di molti.
Da 5 anni circa, peró, sto male e sto sempre peggio.
Ho perso da poco il mio papá, il mio migliore amico e un mese fa mia nonna.
Questi eventi mi hanno devastata.
Aggiungo che ció che, inoltre, mi ha sempre fatto star male è l’amore.

Non le racconto tutto tutto ma mi soffermo su F il mio ex.
Storia di 10 anni.
Ho cresciuto suo figlio (senza mamma da piccolo), ho sacrificato me stessa da buona crocerossina.

La mia vita è stata costellata di eventi non piacevoli.
F subito prima del covid mi lascia e io sn stata malissimo.
In questi 4/5 anni ci siamo lasciati e presi.
La mia famiglia lo ODIA.
Io sn stata MALISSIMO.
Giugno 2023 chiude lui definitivamente questa cosa che avevamo, mettendosi con un’altra.
Io a Monza mi vedevo ogni tanto con un ragazzo Da giugno 23 ad aprile 24 non ho alcun tipo di contatto con F e cerco di vivermi M.
Cn lui sto bene.
Sn serena.
Ma ad aprile la mia cara nonna se ne è andata e F è tornato.
Sto malissimo.
Pensavo di esserne uscita.
Ora sono in calabria che non respiro.
di nuovo attacchi di panico, melatonina x dormire, mal di stomaco e solo voglia di dormire.
Non so che fare.
Mi sento in colpa con tutto e tutti.
Se i miei sanno che sto sentendo francesco mi eliminano dallo stato di famiglia.
Ed io non darei mai loro un ennesimo dolore dopo i lutti subiti.
Mi sento malissimo nei confronti di M che sa che a giugno scorso con Favevo chiuso ogni rapporto.
F adesso è tutto agnellino style.
Pentito disposto a tutto pur d avermi, addossandomi il peso della scelta.
Vorrebbe io tornassi a vivere quì.
Ma io lavoro a monza dove ho la mia vita adesso, amici scuola.
E M!! ! M, manco a dirlo, è adorato dalla mia famiglia.
Xkè mi tratta come mai nessun uomo con me ha fatto.
Cosa provo x lui?
Gratitudine, grande affetto.
Mi darebbe una vita tranquilla.
Poi vedo F x strada e mi tremano le gambe ma nn so dare un nome a questa cosa.
Lo amo ancora?
I momenti di completo silenzio con F sn stati solo due.

Il primo da febbraio 2019 ad aprile 2019 (qnd mi ha lasciata di punto in bianco x un’altra)
Il secondo da giugno 23 fino al mese scorso.

X tutto il resto del tempo ci siamo sentiti e visti qnd io tornavo in calabria.
Io nn sn mai mai riuscita a chiudere nonostante la sofferenza.

Negli anni ho cercato tante volte di allontanarmi xkè F è smp stato anaffettivo, egoista.
Se la storia è durata 10 anni è stato perchè io ho sempre ceduto e mi sn sempre genuflessa.
Ho sopportato l’insopportabile mi sono accollata il peso del crescere un bambino di 7 anni.
Ho messo da parte me, la mia famiglia ed i miei interessi x il bene loro.

Quando ci siamo lasciati tutti tutti tutti sn stati felici, anche i suoi parenti... Per tutti lui mi ha solo usata.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
la risposta alle domande che ripropone l'ha avuta due anni fa dal mio collega dr Santonocito al quale tra l'altro non ha dato riscontro.
Rilegga al link https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/926320-ho-un-grande-malessere-derivante-da-varie-situazioni-ho-bisogno-di-aiuto.html
Ribadisco anch'io che essere emotivamente sregolati non è una dote, anzi può essere un difetto del pensiero e del comportamento, e nei casi più gravi una malattia.
Mi riferisco al suo modo di affrontare le relazioni, quello che chiama "amare alla follia", "sacrificarsi da crocerossina" per aver allevato un bambino orfano e a quanto scrive solo nel settimo anno del piccolo, sopportare "l’insopportabile" dai partner, e in più permettere alla sua famiglia di pronunciarsi sulle sue relazioni ad un'età non proprio immatura: "Se i miei sanno che sto sentendo francesco mi eliminano dallo stato di famiglia".
Inoltre, come una dodicenne: "vedo F x strada e mi tremano le gambe ma nn so dare un nome a questa cosa".
Immaturità? Gusto del dramma?
In effetti la sua sembra una recita teatrale più che la vita di un'adulta capace di assumere le proprie scelte e la responsabilità delle conseguenze.
Perfino un evento luttuoso -la morte di suo padre- viene replicato a distanza di tre anni come se fosse accaduto un mese fa, come nei cori delle tragedie greche.
Sta a lei decidere se continuare così o entrare nell'altro ruolo, quello della "ragazza con la testa sulle spalle".
La scelta potrebbe risultare difficile perché, come molti, lei preferisce sfuggire il dolore reale del lutto in quella pantomima che è la storia d'amore vissuta nel ruolo di vittima.
Se deciderà che tutto questo fa troppo male, l'Analisi Transazionale potrebbe essere una terapia indicata.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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