Paura di guidare , del giudizio altrui

Buongiorno,
ho 42 anni e preso la patente a 18 perche' non vedevo l'ora.
Purtroppo qualche anno dopo ho abbandonato uso dell'auto credo per via del fatto che in contemporanea ho vissuto una relazione sentimentale " malata" che non ha mai agevolato la mia indipendenza, ma piuttosto avevo al mio fianco una persona che tendeva a controllarmi.

Detto questo, nel tempo il mio non guidare è stato per me un peso tanto da sognare ricorrentemente di essere alla guida.
Ebbene mi sono decisa a riprendere, grazie anche all'aiuto prezioso di mio marito.
In due mesi ho fatto tanti progressi.
Ma al momento rimane una grande ansia di guidare in mezzo al traffico per paura di essere giudicata dagli altri, la cosa piu' difficile per me non tecnicamente (ormai riesco benissimo) sono le partenze perche' quando mi fermo al semaforo guardo le auto dietro, vado in ansia.
Se parcheggio e vedo una persona che mi guarda penso che mi stia giudicando.

Se riuscissi ad annullare questa ossessione sul giudizio da parte di altri penso che andrei ovunque, ma come si fa?
Grazie mille
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
"Se riuscissi ad annullare questa ossessione sul giudizio da parte di altri penso che andrei ovunque, ma come si fa?"
Cominciando con il comportarsi "normalmente", gentile utente, ossia seguendo le regole, dette anche norme, imposte nelle varie situazioni.
Per fare un esempio, lei scrive a noi con dati falsi, cosa esplicitamente proibita dalle linee-guida. Certamente comprende di creare sconcerto e difficoltà, definendosi una donna di quarantadue anni mentre la sua scheda recita che lei è un uomo di settantuno.
Provi a correggere queste deviazioni dalla norma e vedrà che si sentirà meglio.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa la ringrazio prima di tutto per la sua risposta . Perdoni l'errore sul profilo , era stato utilizzato dal mio caro papa' qualche anno addietro per una richiesta ad uno specialista cardiologico , non ho fatto piu' caso che fosse rimasto invariato , perdoni assolutamente la svista .
Credo di essere una persona che segue le regole , in certe circostanze anche troppo forse , perche' non seguire le norme alla lettera è una cosa che mi crea disagio

Grazie
Laura
[#3]
Utente
Utente
Non ho assolutamente intenzione di inserire dati falsi o violare linee guida, e non ho nessuno scopo particolare in mente che mi possa portare a fare questo . Detto ciò, al momento sto cercando una strategia per ridurre l'autocritica e non inseguire la perfezione. Capisco che la mia richiesta possa sembrare piuttosto ambiziosa, dato che è difficile entrare nello specifico senza conoscere bene una persona su un argomento così ampio e dalle mille sfacettature

Ringrazio comunque per il tempo dedicato alla risposta
Un cordiale saluto
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
grazie per aver inserito i dati corretti sulla scheda.
Dalle sue comunicazioni, anche dal mancato controllo dei dati dell'account, emerge una notevole dose di ansia, che nel caso della guida prende il carattere specifico di ansia da prestazione.
Se a questa si unisce l'autocritica è quasi scontata una sorta di paralisi che andrebbe smontata con le tecniche della terapia cognitivo-comportamentale.
Il suo desiderio di guidare, i molti progressi fatti nell'ultimo periodo indicano che ce la può fare.
Provi a cercare lo specialista idoneo nella sua città o anche online.
Auguri. Ci tenga al corrente dei suoi progressi.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#5]
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa grazie per avermi risposto . Ieri sera dopo aver guidato con mio marito , ho deciso di prendere l'auto e terminare facendo un breve tragitto in autonomia .
Per me è stato un grande successo e sono molto soddisfatta . Grazie per i suoi consigli , credo che potranno essere utili per gestire l'agitazione , lo stato di malessere che precedono la guida . Ho notato che durante la guida adesso riesco a mantenere piu' facilmente il controllo , dopo i primi chilometri percorsi rompo il ghiaccio

Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Ottima cosa.
In pratica sta applicando la "desensibilizzazione", tecnica prevista dalla terapia che le citavo: affrontare ciò che la spaventa per scoprire che non è poi così terribile.
Anzi sempre più acquisterà gli automatismi che danno sicurezza; come quando si impara a camminare, a nuotare, ad andare in bicicletta.
Brava!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com