Disagio psicologico ad allattare

Buongiorno,
Sono incinta di 20 settimane, prima gravidanza, cercata, ho 30 anni, ed inizio ad avere ansia per quando sarà il momento di allattare.

Nessuno ha i miei stessi pensieri e la cosa mi mette a disagio.

Ho una taglia molto molto abbondante di seno e da sempre è stato motivo di interesse per gli uomini.

Sessualmente è sempre stato il più grande piacere per gli uomini ma anche per me, che durante i rapporti vi fosse una suzione a scopo di piacere, con i tantissimi partner che ho avuto nella vita.

Sono conscia che i primi 6 mesi di vita del bambino sia puramente a scopo nutritivo, ciò che mi dà ribrezzo è continuare oltre i 6 mesi perché diventa un vizio, capriccio e abitudine.

Quando mi capitano sui social i video delle mamme fiere di allattare anche ai due anni mi davvero sento a disagio.
Questi bambini che si arrampicano in pubblico mettendo le mani nel reggiseno della mamma.
Sono dell idea che max 6-9 mesi bisogna disabituarli.

Ho pensato di fare allattamento misto e dalle 18 che torna il papà alla mattina che allatti solo lui tramite biberon con il mio latte.

Tutto ciò nella speranza che il bambino non abbia il vizio dopo lo svezzamento.

Sono davvero agitata, sarà che l ho visto solo come una cosa sessuale tutta la vita e quindi non riesco ad accettarlo.

Spero possiate aiutarmi
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

è proprio così; essendo il seno una parte del corpo ad uso "misto" (erotico + allattamento) ciò può provocare disagio in alcune donne, ma anche in alcuni uomini.
Per fortuna l'"uso misto", il "doppio uso", è piuttosto transitorio, appunto fino ala fase dello svezzamento.

"..Sulla questione di quando smettere completamente l'allattamento al seno c'è tuttora dibattito, anche tra noi Psicolog*.
Personalmente ritengo che la conclusione completa dell'allattamento al seno sia frutto di una negoziazione - esplicita o implicita - fra
le esigenze, i bisogni e i desideri:
-del bambino,
-della madre,
-ma anche del padre;
cioè tra tutti i membri di quel complesso "sistema" che è la famiglia.

Nel Suo consulto il padre non compare, quasi come se l'allattamento al seno fosse una questione tra madre e figlio. Ma l'esperienza clinica ci conferma che, in molti casi, l'allattamento prolungato pesa anche sul padre (pur quando si dichiara d'accordo), spesso indebolendo il rapporto di complicità e di sens(S)ualità con la propria donna. Di quel rapporto di intima condivisione di coppia che, a ben pensare, provoca vantaggi profondi e duraturi anche per i figli. Potrà approfondire qui la tematica:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-diventare-mamma-e-rimanere-amante.html ".

Il virgolettato era una citazione dal seguente consulto, sullo stesso Suo argomento:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1003088-termine-allattamento-traumatico.html .
Altre riflessioni e suggerimenti li può trovare in questo:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/659785-interruzione-allattamento.html .

P.S. I bambini non hanno vizi. Possono però assumere delle abitudini sulla base dei comportamenti che i genitori *permettono* loro.

Se Le fa piacere, invii una replica qui. Approfondiremo insieme il discorso.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
in tutti gli ospedali, anche quello dove lei ha deciso di partorire, ci sono psicologi che accolgono le perplessità, i timori, a volte le paure dei futuri genitori. La preparazione al parto e alla genitorialità non manca certo nella sua zona.
Lei sa certamente che la sua visione negativa dell'allattamento non è condivisa dalla maggior parte delle donne, e degli uomini, e ciò che ci scrive sembra indicare un rapporto non del tutto armonico con il suo corpo, come testimonierebbe anche il grave sovrappeso; e forse anche una "resistenza" inconscia alla gravidanza.
Tutto questo troverà ascolto presso un* psicolog*. Come ripeto, ne trova anche nel suo ospedale.
La invito ad accedere al più presto a questo ausilio per evitare di vivere male gravidanza, puerperio e allattamento e di iniziare una sorta di lotta con tutti quelli che guarderanno con occhi diversi dai suoi ai diritti del nascituro, a partire da suo marito e dal pediatra stesso. Per esempio lei scrive: "Sono conscia che i primi 6 mesi di vita del bambino sia puramente a scopo nutritivo".
L'abbraccio della madre, il suo rapporto fisico con il piccolo non è "puramente a scopo nutritivo", signora. Inoltre anche sul corpo della madre la suzione ha effetti medici e psicologici che è meglio non eludere.
Mi chiedo se lei conosca già il sesso di su* figli*, e se questo abbia inciso sul suo stato d'animo.
Auguri infiniti.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com