Scuola e compagni
Gentili dottori/dottoresse,
cercherò di essere sintetico. Durante tutto il percorso scolastico, dalle elementari fino al liceo, non ho mai avuto problemi sul profitto e nemmeno nei rapporti con i professori. Soltanto che da circa due anni quando un professore mi fa un complimento o una critica, mi consegna un compito dove ho preso 9 o 5 che sia, ricevo sempre critiche: quel voto è gonfiato, ingiusto, regalato. In modo particolare a giugno nei quadri di fine anno la madre di una compagna di classe ha detto che “i veri voti sono quelli che riserverà la vita” alludendo al fatto che i miei voti non sono meritati. Ma chi ha passato intere giornate sui libri? Chi ha passato giornate intere in preda all’ansia dell’interrogazione? Chi ha sputato sangue (mi scusi l’espressione) per capire quel concetto di filosofia o quel passaggio di matematica?
Questo è l’ultimo anno di liceo, non mancheranno sicuramente discussioni per tutto ciò, però volevo chiedervi perché quando una persona prende ottimi voti (o in genere ha successo nella vita) viene immediatamente criticata. Perché si dice che ha ottenuto quel voto perché “sta simpatico al prof” oppure ha ottenuto il posto di lavoro per “raccomandazione”? è gelosia o preferiscono non ammettere a se stessi che in quel caso c’è qualcuno meglio di loro?
Grazie.
cercherò di essere sintetico. Durante tutto il percorso scolastico, dalle elementari fino al liceo, non ho mai avuto problemi sul profitto e nemmeno nei rapporti con i professori. Soltanto che da circa due anni quando un professore mi fa un complimento o una critica, mi consegna un compito dove ho preso 9 o 5 che sia, ricevo sempre critiche: quel voto è gonfiato, ingiusto, regalato. In modo particolare a giugno nei quadri di fine anno la madre di una compagna di classe ha detto che “i veri voti sono quelli che riserverà la vita” alludendo al fatto che i miei voti non sono meritati. Ma chi ha passato intere giornate sui libri? Chi ha passato giornate intere in preda all’ansia dell’interrogazione? Chi ha sputato sangue (mi scusi l’espressione) per capire quel concetto di filosofia o quel passaggio di matematica?
Questo è l’ultimo anno di liceo, non mancheranno sicuramente discussioni per tutto ciò, però volevo chiedervi perché quando una persona prende ottimi voti (o in genere ha successo nella vita) viene immediatamente criticata. Perché si dice che ha ottenuto quel voto perché “sta simpatico al prof” oppure ha ottenuto il posto di lavoro per “raccomandazione”? è gelosia o preferiscono non ammettere a se stessi che in quel caso c’è qualcuno meglio di loro?
Grazie.
[#1]
Gentile ragazzo, la risposta è molto semplice: si tratta per lo più d'invidia.
Quando qualcuno non riesce ad arrivare a ottenere un certo risultato, per ridurre la sofferenza derivante dal fatto che qualcuno è più bravo di lui, dato che non può elevare se stesso, non gli rimane che sminuire l'altro.
Non faccia caso a questo genere di piccolezze e pensi al suo profitto scolastico, se ciò che studia le piace.
Cordiali saluti
Quando qualcuno non riesce ad arrivare a ottenere un certo risultato, per ridurre la sofferenza derivante dal fatto che qualcuno è più bravo di lui, dato che non può elevare se stesso, non gli rimane che sminuire l'altro.
Non faccia caso a questo genere di piccolezze e pensi al suo profitto scolastico, se ciò che studia le piace.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
quando quelle persone ti criticano, probabilmente tu non te ne accorgi, ma l'espressione del tuo viso tradisce il tuo imbarazzo e la tua rabbia.
Se gli altri ti percepiscono arrabbiato si sentono soddisfatti, e questo alimenta la loro voglia di farti arrabbiare di nuovo.
Per cui il problema non è quello che ti dicono gli altri, ma il "come" reagisci tu.
Inizia a riflettere sul perchè certe frecciate ti infastidiscono così, sono certo che scoprirai subito un modo alternativo per evitare di arrabbiarti.
PS: la prossima volta che un genitore fa una battuta simile tu rispondigli sorridendo "Eh...la genetica non mente"
quando quelle persone ti criticano, probabilmente tu non te ne accorgi, ma l'espressione del tuo viso tradisce il tuo imbarazzo e la tua rabbia.
Se gli altri ti percepiscono arrabbiato si sentono soddisfatti, e questo alimenta la loro voglia di farti arrabbiare di nuovo.
Per cui il problema non è quello che ti dicono gli altri, ma il "come" reagisci tu.
Inizia a riflettere sul perchè certe frecciate ti infastidiscono così, sono certo che scoprirai subito un modo alternativo per evitare di arrabbiarti.
PS: la prossima volta che un genitore fa una battuta simile tu rispondigli sorridendo "Eh...la genetica non mente"
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#3]
Caro ragazzo, mi permetto di scriverti non in veste di psicologo, ma di ex-ragazzo.
E uno di quelli terribili: i pochi sette di cui mi ricordi erano quelli in condotta.
Potrei quindi essere, potenzialmente, uno dei tuoi "critici"...
In effetti tu ti fai il mazzo sui libri, io me lo facevo sul tavolo da biliardo.
Ero un mezzo campione, sai?
Alcuni dei tuoi critici, stai sicuro, sono bravissimi in qualche cosa.
Sicuramente qualcuno è più furbo di te.
Sicuramente qualcun altro sa mentire meglio.
Altri sicuramente sono degli ottimi fancazzisti.
Qualcuno sicuramente sarà scem... hmmm... meno dotato da madre natura.
Guarda per le strade e per le piazze: ci sono delle statue.
Non ce n'è una che è stata eretta ad un critico.
Solo a persone criticate.
Da una parte potrei dirti "non ti curar di loro".
Però c'è anche un altro risvolto, e solo tu puoi, analizzandoti, valutare se questa motivazione è attinente o se è solo la fantasia di un vecchio cinquantenne.
Ci può essere una tua compartecipazione in questo scatenare di critiche?
Ci può essere un tuo atteggiamento di superiorità rispetto agli altri?
Quella che viene in gergo chiamata "puzza sotto il naso"?
Non lo so, naturalmente, non ti conosco.
Se hai scritto qui vuol dire che la situazione ti fa soffrire, e desideri trovare una soluzione.
Pensaci su.
Se, guardandoti dentro concludi che non è vero, butta tutto nello sciaquone, tira l'acqua, e non ti curar di loro.
Ma se ti accorgi che potrebbe esserci qualcosa del genere, puoi essere tu l'attore del cambiamento.
In bocca al lupo per la scuola, gli esami e la vita.
E uno di quelli terribili: i pochi sette di cui mi ricordi erano quelli in condotta.
Potrei quindi essere, potenzialmente, uno dei tuoi "critici"...
In effetti tu ti fai il mazzo sui libri, io me lo facevo sul tavolo da biliardo.
Ero un mezzo campione, sai?
Alcuni dei tuoi critici, stai sicuro, sono bravissimi in qualche cosa.
Sicuramente qualcuno è più furbo di te.
Sicuramente qualcun altro sa mentire meglio.
Altri sicuramente sono degli ottimi fancazzisti.
Qualcuno sicuramente sarà scem... hmmm... meno dotato da madre natura.
Guarda per le strade e per le piazze: ci sono delle statue.
Non ce n'è una che è stata eretta ad un critico.
Solo a persone criticate.
Da una parte potrei dirti "non ti curar di loro".
Però c'è anche un altro risvolto, e solo tu puoi, analizzandoti, valutare se questa motivazione è attinente o se è solo la fantasia di un vecchio cinquantenne.
Ci può essere una tua compartecipazione in questo scatenare di critiche?
Ci può essere un tuo atteggiamento di superiorità rispetto agli altri?
Quella che viene in gergo chiamata "puzza sotto il naso"?
Non lo so, naturalmente, non ti conosco.
Se hai scritto qui vuol dire che la situazione ti fa soffrire, e desideri trovare una soluzione.
Pensaci su.
Se, guardandoti dentro concludi che non è vero, butta tutto nello sciaquone, tira l'acqua, e non ti curar di loro.
Ma se ti accorgi che potrebbe esserci qualcosa del genere, puoi essere tu l'attore del cambiamento.
In bocca al lupo per la scuola, gli esami e la vita.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 17/09/2009.
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