Ossessione per mio marito e la sua famiglia
Salve a tutti,
per cercare di capire i motivi di questi miei disagi e come superarli.
Sono stata fidanzata per 16 anni e lo scorso anno mi sono sposata. Mio marito è la persona più bella che conosca, buono, sincero, amorevole, affettuoso..
Il problema è che da qualche anno, e soprattutto ora dopo il matrimonio, ho iniziato ad avere una gelosia ossessiva verso la madre.
C’è da dire che la sua famiglia nei miei confronti si comporta bene, forse qualche volta ci sono rimasta male per alcuni atteggiamenti che però sono stati frutto di ignoranza. Ciò che mi da fastidio è l’apprensione che mio marito ha verso la madre. Si sentono tutti i giorni, e cerca di tutelarla in ogni occasione, anche dinanzi a discorsi ipotetici. Ad esempio se parliamo di figli e dico che un’amica lascia la figlia alla mamma mentre è a lavoro, mi dice immediatamente perché non la lascia anche alla suocera, cioè la sua preoccupazione più grande è pensare sempre alla mamma anche di fronte ad un discorso che ha tutt’altro contenuto. Per questo ci litigo pesantemente, e lui mi fa notare che tutte le attenzioni che presta a lei non tolgono nulla a me. Con la mia di famiglia, con la quale sono unitissima, è tranquillo e sereno.
Ho cominciato una terapia psicologica che ho dovuto interrompere dopo 6 mesi, perché non ho trovato alcun miglioramento e non ho le possibilità economiche per proseguirla, almeno per ora.
Ogni volta che sono lontana da lui penso in maniera ossessiva a quante volte abbia telefonato, quante volte abbia inviato messaggi alla mamma, e quando rientra controllo il suo telefono. Ovviamente trovo sempre il messaggio o la chiamata e da lì parte il litigio fino a sera, poi ci chiariamo e il giorno dopo succede lo stesso.
Me ne vergogno perché penso che una persona intelligente non può controllare il telefono o farsi rovinare la giornata da queste cose, ma purtroppo accade. Mi da fastidio che ogni giorno si scambino il buongiorno, che si chiamino per chiedere se va tutto bene. A tratti penso che sia eccessivo, cioè mi chiedo se è normale che una madre debba domandare al figlio sposato di 33 anni se è rientrato a casa, se è tutto ok, dargli il buongiorno, e pensare che sia il suo primo pensiero da sveglia, come se non avesse una vita sua, ma altre volte penso che questo non dovrebbe toccarmi perché infondo non c’è nulla di male visto che non mi fa mancare nulla. Ma il mio desiderio è che lui avesse questo tipo di rapporto solo con me, che si senta in dovere o abbia piacere a sentirsi solo con me tutti i giorni. Lui dice che se chiama una volta al giorno o rassicura la madre che è rientrato da lavoro con la moto, laddove glielo chiede, non vuol dire dar conto alla madre, è solo un modo per avere un rapporto.
Mi sono fatta rovinare anche i momenti più belli della mia vita da questi gesti, cioè anche dinanzi a belle esperienze o notizie, se c’è il messaggio o la telefonata, mi rovino la giornata non facendo altro che pensare a quello, come se oscurasse tutto.
So che è difficile dare consigli sulla base di sole poche parole, ma vi chiedo di darmi qualche punto di vista o spunto su cui riflettere. Grazie mille
per cercare di capire i motivi di questi miei disagi e come superarli.
Sono stata fidanzata per 16 anni e lo scorso anno mi sono sposata. Mio marito è la persona più bella che conosca, buono, sincero, amorevole, affettuoso..
Il problema è che da qualche anno, e soprattutto ora dopo il matrimonio, ho iniziato ad avere una gelosia ossessiva verso la madre.
C’è da dire che la sua famiglia nei miei confronti si comporta bene, forse qualche volta ci sono rimasta male per alcuni atteggiamenti che però sono stati frutto di ignoranza. Ciò che mi da fastidio è l’apprensione che mio marito ha verso la madre. Si sentono tutti i giorni, e cerca di tutelarla in ogni occasione, anche dinanzi a discorsi ipotetici. Ad esempio se parliamo di figli e dico che un’amica lascia la figlia alla mamma mentre è a lavoro, mi dice immediatamente perché non la lascia anche alla suocera, cioè la sua preoccupazione più grande è pensare sempre alla mamma anche di fronte ad un discorso che ha tutt’altro contenuto. Per questo ci litigo pesantemente, e lui mi fa notare che tutte le attenzioni che presta a lei non tolgono nulla a me. Con la mia di famiglia, con la quale sono unitissima, è tranquillo e sereno.
Ho cominciato una terapia psicologica che ho dovuto interrompere dopo 6 mesi, perché non ho trovato alcun miglioramento e non ho le possibilità economiche per proseguirla, almeno per ora.
Ogni volta che sono lontana da lui penso in maniera ossessiva a quante volte abbia telefonato, quante volte abbia inviato messaggi alla mamma, e quando rientra controllo il suo telefono. Ovviamente trovo sempre il messaggio o la chiamata e da lì parte il litigio fino a sera, poi ci chiariamo e il giorno dopo succede lo stesso.
Me ne vergogno perché penso che una persona intelligente non può controllare il telefono o farsi rovinare la giornata da queste cose, ma purtroppo accade. Mi da fastidio che ogni giorno si scambino il buongiorno, che si chiamino per chiedere se va tutto bene. A tratti penso che sia eccessivo, cioè mi chiedo se è normale che una madre debba domandare al figlio sposato di 33 anni se è rientrato a casa, se è tutto ok, dargli il buongiorno, e pensare che sia il suo primo pensiero da sveglia, come se non avesse una vita sua, ma altre volte penso che questo non dovrebbe toccarmi perché infondo non c’è nulla di male visto che non mi fa mancare nulla. Ma il mio desiderio è che lui avesse questo tipo di rapporto solo con me, che si senta in dovere o abbia piacere a sentirsi solo con me tutti i giorni. Lui dice che se chiama una volta al giorno o rassicura la madre che è rientrato da lavoro con la moto, laddove glielo chiede, non vuol dire dar conto alla madre, è solo un modo per avere un rapporto.
Mi sono fatta rovinare anche i momenti più belli della mia vita da questi gesti, cioè anche dinanzi a belle esperienze o notizie, se c’è il messaggio o la telefonata, mi rovino la giornata non facendo altro che pensare a quello, come se oscurasse tutto.
So che è difficile dare consigli sulla base di sole poche parole, ma vi chiedo di darmi qualche punto di vista o spunto su cui riflettere. Grazie mille
[#1]
Gentile signora,
che Suo marito abbia un bel rapporto con la mamma mi pare solo una cosa ottima.
Provi a pensare che razza di persona sarebbe se fosse insensibile verso la propria madre.
D'altra parte Lei definisce Suo marito "la persona più bella che conosca, buono, sincero, amorevole, affettuoso.."
Tutto ciò è anche grazie a quella donna di cui Lei è molto gelosa.
Non mi pare che una telefonata al giorno possa farci pensare ad un rapporto morboso, anche perché Lei stessa definisce Suo marito come una persona affettuosa.
Ed egli è affettuoso anche verso la propria mamma.
Ma è ovvio che deve dividere Suo marito con il resto del mondo (genitori, parenti, amici, colleghi, ecc...), non può pretendere che Suo marito parli solo con Lei.
Poi, senz'altro ha una relazione esclusiva solo con Lei, ma ciò non cancella che Suo marito è anche un figlio, un amico, un fratello, ecc... Un domani sarà anche un padre, altra esperienza che inevitabilmente dovrà essere integrata.
Il problema ci sarebbe se Suo marito non riuscisse a staccarsi dalla mamma, penalizzando Lei e ignorandoLa, cosa che mi pare non sia mai avvenuta.
Che cosa può fare?
Modificare completamente atteggiamento su questa faccenda. Anche perché ha senso litigare ogni giorno? Ha senso litigare per una questione del genere?
Cordiali saluti,
che Suo marito abbia un bel rapporto con la mamma mi pare solo una cosa ottima.
Provi a pensare che razza di persona sarebbe se fosse insensibile verso la propria madre.
D'altra parte Lei definisce Suo marito "la persona più bella che conosca, buono, sincero, amorevole, affettuoso.."
Tutto ciò è anche grazie a quella donna di cui Lei è molto gelosa.
Non mi pare che una telefonata al giorno possa farci pensare ad un rapporto morboso, anche perché Lei stessa definisce Suo marito come una persona affettuosa.
Ed egli è affettuoso anche verso la propria mamma.
Ma è ovvio che deve dividere Suo marito con il resto del mondo (genitori, parenti, amici, colleghi, ecc...), non può pretendere che Suo marito parli solo con Lei.
Poi, senz'altro ha una relazione esclusiva solo con Lei, ma ciò non cancella che Suo marito è anche un figlio, un amico, un fratello, ecc... Un domani sarà anche un padre, altra esperienza che inevitabilmente dovrà essere integrata.
Il problema ci sarebbe se Suo marito non riuscisse a staccarsi dalla mamma, penalizzando Lei e ignorandoLa, cosa che mi pare non sia mai avvenuta.
Che cosa può fare?
Modificare completamente atteggiamento su questa faccenda. Anche perché ha senso litigare ogni giorno? Ha senso litigare per una questione del genere?
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa, la ringrazio per la puntuale risposta. Io so che il mio atteggiamento ad oggi risulta sbagliato, e purtroppo non mi riconosco più, visto che non sono mai stata così. Io credo che questo sia dovuto al fatto che in alcuni atteggiamenti, soprattutto in passato quando la madre ha avuto problemi di salute, ho riscontrato morbosità non giustificate, riconosciute anche da lui che ad oggi cerca di migliorare. Ed inoltre la madre vede in lui la figura di figlio, compagno, amico, sanitario ecc, non perché non siano presenti queste figure ma perché durante la malattia mio marito ha sostituito tutte queste figure. Per questo però sembra che ora mi dia fastidio qualunque cosa, e infatti lui per non litigare davanti a me cerca di avere meno contatti (telefonate, messaggi ecc) possibili, ma poi quando non ci sono si sentono anche 2/3 volte al giorno per sciocchezze. Questo mi fa stare doppiamente male perché mi ritengo una persona orribile visto che costringo mio marito ad avere questi limiti, ma non posso farci nulla. Cioè a volte mi chiedo se, come giustamente sostiene lei, si tratti di sola sensibilità o morbosità, tanto è che lui è affettuoso con tutti (padre, amici, fratello) e non mi da fastidio, ma mi da fastidio quando lo fa con la madre. Le faccio degli esempi: avvisa quando rientra da lavoro perché va in moto e la madre si preoccupa, chiama per sapere se è tutto ok, accompagna la madre a tutte le visite, organizza una cena a casa sua almeno una volta a settimana, la madre lo chiama per ricordargli del compleanno del nipotino, di fare il regalo, di fare gli auguri a tizio caio e Sempronio. Cioè a volte mi sembra che non abbiamo una vita nostra come famiglia indipendente, ma non so se esagero ed ho una visione distorta. Questi le sembrano atteggiamenti normali? Oppure di una persona che ancora non si è staccata dalla propria famiglia di origine? La prego ho bisogno di un parere oggettivo, perché ritengo che in alcuni casi le cose siano oggettive e non di interpretazione, e se sono io ad avere una visione sbagliata voglio impegnarmi a cambiare
[#3]
Mentre leggevo la Sua risposta, immaginavo che la signora non avesse più il marito, ma mi pare di capire che Suo suocero sia presente. Come mai non la accompagna lui alle visite, ma deve intervenire il figlio? E con l'altro fratello come si comporta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Sì mio suocero è presente, ma mio marito è un infermiere che lavora nell’ospedale dove lei fa le visite. Originariamente la accompagnava per darle man forte e per parlare con i medici capendone di più. Oggi, nonostante siano controlli di routine, è ancora così, perché entrambi lui e lei si sentono più sicuri
[#5]
Utente
Gentile Dott.ssa, la ringrazio per la puntuale risposta. Io so che il mio atteggiamento ad oggi risulta sbagliato, e purtroppo non mi riconosco più, visto che non sono mai stata così. Io credo che questo sia dovuto al fatto che in alcuni atteggiamenti, soprattutto in passato quando la madre ha avuto problemi di salute, ho riscontrato morbosità non giustificate, riconosciute anche da lui che ad oggi cerca di migliorare. Ed inoltre la madre vede in lui la figura di figlio, compagno, amico, sanitario ecc, non perché non siano presenti queste figure ma perché durante la malattia mio marito ha sostituito tutte queste figure. Per questo però sembra che ora mi dia fastidio qualunque cosa, e infatti lui per non litigare davanti a me cerca di avere meno contatti (telefonate, messaggi ecc) possibili, ma poi quando non ci sono si sentono anche 2/3 volte al giorno per sciocchezze. Questo mi fa stare doppiamente male perché mi ritengo una persona orribile visto che costringo mio marito ad avere questi limiti, ma non posso farci nulla. Cioè a volte mi chiedo se, come giustamente sostiene lei, si tratti di sola sensibilità o morbosità, tanto è che lui è affettuoso con tutti (padre, amici, fratello) e non mi da fastidio, ma mi da fastidio quando lo fa con la madre. Le faccio degli esempi: avvisa quando rientra da lavoro perché va in moto e la madre si preoccupa, chiama per sapere se è tutto ok, accompagna la madre a tutte le visite, organizza una cena a casa sua almeno una volta a settimana, la madre lo chiama per ricordargli del compleanno del nipotino, di fare il regalo, di fare gli auguri a tizio caio e Sempronio. Cioè a volte mi sembra che non abbiamo una vita nostra come famiglia indipendente, ma non so se esagero ed ho una visione distorta. Questi le sembrano atteggiamenti normali? Oppure di una persona che ancora non si è staccata dalla propria famiglia di origine? La prego ho bisogno di un parere oggettivo, perché ritengo che in alcuni casi le cose siano oggettive e non di interpretazione, e se sono io ad avere una visione sbagliata voglio impegnarmi a cambiare
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.4k visite dal 25/06/2024.
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