Amore e ritorno dell'angoscia

Salve,
Mi trovo qui nuovamente a scrivere in quanto in una situazione di crisi esacerbata da un accadimento aimè molto doloroso e nella fattispecie una delusione d'amore se così la si può chiamare.
Infatti da ieri sera, momento nel quale ho avuto questa amara notizia ho ripreso ad avere forti stati di angoscia misti ad attacchi di panico, i quali nonostante la mia situazione fosse comunque molto difficile, si erano acquetati di molto prima di avere questa ulteriore "bastonata" e ora mi trovo in una situazione nettamente più difficile rispeto a quella di qualche giorno fa, non so sinceramente come affrontarla.
È come se fossi saturo di stare male e questo malessere sinceramente non riesco a contenerlo è come se me lo volessi "strappare" di dosso e non sentire più nulla, per fortuna è altalenate anche se riconosco di avere una improvvisa e marcata nota depressiva fra cui anche pensieri intrusivi suicidari (quando mi vengono ho paura di fare qualche cazzata) , mancanza di forze, mancanza di appetito, apatia, pessimismo, iperventilazione che mi porta ad avere una sensazione di capogiri, sbandamento e tipo spilli alle mani, improvvisamente è come se avessi paura di mettere in atto quello che penso e allo stesso tempo di impazzire, fortunatamente ho delle gocce al bisogno che uso in momenti così soverchianti (anche se sinceramente ho paura della dipendenza che potrebbe derivarne).
Purtroppo posso dire che la scelta della ragazza di non avere un proseguo sentimentale la condivido anche se non l'ho apertamente ammesso, diciamo che razionalmente ha senso per una serie di fattori fra cui anche il fatto che io devo imparare ad avere una maggior stabilità di tipo affettiva e in qualche modo anche una maggior maturità oltre che risolvere delle mie questioni private molto delicate e destabilizzanti, ma al contempo vorrei non prendere in considerazione tutto ciò, vorrei che lei non svesse fatto questo tipo di scelta, vorrei vivermi le emozioni, vorrei nella maniera più assoluta non perderla ma anche e soprattutto come persona o forse dico tutto ciò per il semplice fatto che mi sento innamorato di lei.
Ciò non lo trovo giusto, mi sento quasi stupido nel sentirmi dire che si lei ha grande affetto nei miei confronti e anzi tende sempre a volermi stare vicino dimostrando una sorta di ambivalenta nel quale io sono cascato o meglio ci ho sperato ma l'unico "stronzo" che ne soffre sono io, nonostante capisco il suo punto di vista e anche la questione relativa al fatto che lei vive una situazione difficile, però egoisticamente è come se non mi interessasse molto e anzi la cosa mi fa rabbia, parecchia rabbia. Tutto ciò non ci voleva, specie in un periodo come questo, nel quale sto affrontando parecchi punti nevralgici e al contempo ho una grandissima mole di stress ansie e ossessioni, ho tagliato i ponti con i miei genitori e al contempo sto cercando di ricostruire la mia vita partendo da zero, affrontando ancora quelle che sono le mie difficoltà, inoltre nella città in cui vivo non ho amicizie né conoscenti per cui tutto diventa molto più difficile e complesso, ma veramente tanto. Sinceramente non ho una domanda, più che altro è un piccolo sfogo nella speranza di essere compreso, d'altro canto sarebbe diverso se lo scrivessi soltanto su un foglio.
[#1]
Dr.ssa Amalia Prunotto Psicologo, Psicoterapeuta 13
Buonasera,
ho letto tutti d'un fiato la sua mail perché (e penso non sarò l'unica ),rifletta lo stato d'animo dolorosissimo di chi deve fare fronte ad una delusione d'amore.
Alla fine di in progetto.
Quanto di noi possono dire di non averlo provato questo dolore fatto di confusione,smarrimento,delusione,desiderio di fuga e ripristino insieme?
Questo per sottolineare come siano sentimento,affetti,stati normali e definirli con etichette patologiche non sia giusto.
Altro e ' che possa essere la sua immaturità?,affettiva,instabilità ad aver contribuito allo smarrirsi della sua coppia ?,è questo che vuole affermare?
Non lo.possiamo sapere;spesso le relazioni nascono per un bisogno e per questo pure vengono meno perché terminano la loro funzione .
Anche lei presubilmente nom aveva più nutrimento da questa e neanche riusciva a darlo.
Purtroppo o per fortuna si cambia,si cambia,si evolve,ci si emancipa.
Se vi pensa anche lei non era più quello di prima ;e forse era stanco a sua volta,insoddisfatto e desideroso di altro.
Occorre prendere in mano la sua vita,un passo alla volta .
Rivedere piano e progetti.
Intraprenda un buon percorso di psicoterapia,non per gestire il sintomo tout cour,ma pef dare vita ai suoi sogni.
Se lo deve .
Un saluto cordiale
A.Prunotto

Dr.ssa Amalia Prunotto
Psicologa-Psicoterapeuta
Psicoterapie Dinamiche brevi
Training Autogeno
Padova-ParmalI