Rassegnazione e impossibilità

Salve, sono un uomo di 30 anni, che vive da solo con i propri genitori (ma mentalmente si può dire solo).
Non possiedo amici veri che mi possano sostenere, ma solo conoscenti e colleghi, e il mio aspetto fisico mi ha sempre frenato in tutto (appunto anche nel coltivare vere amicizie).
Per quanti cambiamenti io possa adoperare, gli sforzi non ripagano.
Ho avuto una ragazza per anni, ma più che vero amore sembrava un amore di "convenienza", soprattutto da parte mia non sentivo vero amore.
La vita si fa sempre più dura, soprattutto a quest'età e sinceramente inizio a pensare che non ci siano vere soluzioni.
La soluzione è la rassegnazione e l'accettazione di una vite triste, scura mentre vedi i tuoi colleghi divertirsi, creare famiglie, avere donne su donne, farsi addirittura amanti e tu sei costretto nella tua solitudine a stare tutte le sere a mangiarti il fegato.
Non cercavo aiuto, ma volevo solo sfogare da qualche parte ciò che ho capito della vita... che se sei fortunato e nasci bello o esteticamente accettabile avrai una vita dignitosa, altrimenti, al giorno d'oggi sarebbe meglio non nascere affatto.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
premetto che persone anche di aspetto sgradevole possono essere simpatiche, amabili, coltivare amicizie e talvolta anche relazioni sentimentali.
Aggiungo che spesso la percezione della propria "bruttezza" è frutto di dismorfismo, ossia è negli occhi di chi si guarda allo specchio e non nella realtà, come nel caso degli anoressici, che si vedono grassi anche quando sono ridotti pelle e ossa.
Concludo col dirle che la maggior parte di quelli che ci scrivono o che si presentano nel nostro studio lamentando l'uno o l'altro difetto fisico e imputando ad esso la mancanza di relazioni, in realtà spostano all'esterno qualche propria voragine interiore, che spesso li priva delle doti che rendono umana, simpatica, capace di scambi affettivi una persona.
Lei esordisce col dire che è un uomo il quale "vive da solo con i propri genitori (ma mentalmente si può dire solo)".
Nessuno scambio affettivo coi genitori? E perché allora vive a casa loro? La "bruttezza" le ha impedito anche di studiare e di lavorare?
E la relazione con la ragazza per la quale "soprattutto da parte mia non sentivo vero amore" è frutto della sua bruttezza o della sua difficoltà a rispettare e amare un altro essere umano?
Spero di averle offerto qualche spunto di riflessione.
Restiamo in attesa.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buonasera, cercherò di rispondere punto per punto. Si può essere amabili e socievoli quanto si vuole (visto che io sono amato da tutti nella mia famiglia), ma se non si ha quell'attrazione minima che dall'altra parte la si nota, è tutto inutile.
Il dismorfismo è una "malattia" e non credo di esserne affetto, magari lo fossi. Anzi disprezzo ancora di più l'esteticamente accettabile che si autocommisera.
Riguardo ai miei genitori nulla da dire. Abbiamo un rapporto buono. Intendevo mentalmente solo, facendo intuire la mia solitudine interiore che non può essere colmata da un affetto paterno o materno. Almeno alla mia età.
Sul lavoro, io lavoro da parecchi anni e percepisco uno stipendio tale da potermi mantenere.
La relazione con questa ragazza è stata un frutto di una coincidenza, in cui sia io che lei, essendo totalmente estraniati dal mondo sociale, ci siamo ritrovati a stare insieme. Esteticamente lei non era il mio "tipo" ma l'ho accettato e credo che anche lei abbia fatto lo stesso anche se non mi è stato detto.
Concludo dicendo che io ho apprezzato la sua risposta cosí come apprezzo chi studia o chi lavora per raggiungere il suo scopo finale. Purtroppo peró, posso dirle che nessuno studio, nessuna scienza, nessuna persona può comprendere determinate cose se non le si vivono e soprattutto se non si nasce in un determinato modo. Io penso a 30 anni di aver capito come funziona questo mondo, almeno quello dei miei tempi. Il punto è continuare a vivere accettando di essere deriso e rassegnato oppure cambiare rotta? Quella è la risposta che può darmi solo una persona che ha vissuto una situazione simile alla mia.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
perché non prova almeno qualche colloquio psicologico in presenza?
Quanto alla sfortuna di un aspetto non attraente, ci sono esempi classici di persone che hanno compensato con doti straordinarie (da Socrate a Toulouse-Lautrec) e anche esempi attuali.
Spesso le doti di intelligenza, simpatia etc. risultano attraenti quanto e più di un viso perfetto e di un corpo statuario.
Scrivendo del dismorfismo: "anzi disprezzo l'esteticamente accettabile che si autocommisera" lei non si mostra empatico.
Provi ad immaginare delle persone che realmente si vedono inaccettabili. Non si tratta di capricciosi che vorrebbero essere ancora più belli. Rifletta a quanti ne vediamo noi nel nostro studio professionale; come si troverebbero se li disprezzassimo? Quante possibilità avrebbero di guarire?
Nel suo caso è evidente che una situazione fisica che non posso valutare perché non la conosco ha determinato uno stato d'animo negativo. Lei ha scritto infatti che il suo aspetto le ha impedito di coltivare anche vere amicizie. Quando mai l'amicizia guarda alla bellezza dell'amico? Non guarda piuttosto alla serenità, al sorriso, alla disponibilità, al senso dell'umorismo?
Quando una delle nostre caratteristiche, nel suo caso la non attraenza, diventano centrali e ci assillano, finiscono per agire sul carattere e sui rapporti con gli altri.
A questo punto però non è l'aspetto che ci limita, ma le conseguenze dell'aspetto sull'umore e sul comportamento.
Come tutti noi, lei ha una sola vita da vivere: non le conviene giocarsela al meglio?
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Buongiorno, anche qui cercherò di risponderla punto per punto, cercando di non dimenticare nulla.
Per quanto riguarda doti straordinarie, purtroppo non ne sono dotato e credo la gran maggior parte delle persone, quindi se si nasce "fortunati" nella sfortuna, buon per loro, ma parliamo di casi isolati che si contano sulle dita di una mano.

Le doti di simpatia possono anche risultare buone, ma quando poi c'è da instaurare un rapporto, la simpatia serve a ben poco, se non c'è attrazione fisica a rendere vero e duraturo un rapporto.

Ciò lo collego anche al coltivare vere amicizie, ovvio. Intendo amicizie con cui uscire sistematicamente, ma chi uscirebbe con un ragazzo poco attraente se si vuol fare "colpo"? Penso in pochi no? Oppure magari ti portano per "tenerezza" o "compassione"?
Ho sempre cercato di avere buoni rapporti con tutti, ripeto, ma il mio aspetto ma mi ha limitato in tutto, anche nell'instaurare una vera amicizia, che lo si voglia mettere in dubbio o meno, purtroppo è la verità.

Capitolo dismorfismo: Lei come si sentirebbe se non avesse una mamma e un padre da quando è nata, oppure avendo li persi a età prematura, nell' ascoltare una persona che si lamenta continuamente perché la mamma di 85 anni è all'ospedale perchè le fa male la pancia? Avrebbe compassione o empatia per quella persona? Magari si. Tuttavia, lei lo fa per professione, è implicito che debba essere professionale ed empatica, ma io non ho scelto questa professione, quindi non sono limitato da una scelta professionale o da alcun valore etico, se non quello personale.

Sull'ultimo punto ha ragione. Credo che sia inevitabile che tutto ciò ha avuto tantissime ripercussioni sul mio stato d'animo e/o umore. Tuttavia vorrei vedere tanti altri al mio posto, se non avrebbero avuto ripercussioni morali qualora fossero nati in un determinato modo.