Ansia e ipocondria

Salve,
volevo essere tranquillizzata riguardo alcune cose essendo una persona particolarmente ansiosa.

Vi permetto che sono in cura da una psichiatra da tempo, anche se ultimamente vado molto meno perché credevo di stare meglio.

Quest ultimo periodo però sta diventando particolarmente stressante.


Non riesco a concentrarmi sui "reali" problemi perché a volte mi autoconvinco di avere delle malattie.

In questo caso ho paura di avere un'aneurisma cerebrale.

Anni fa una ragazza che conoscevo è morta per questo, e l'unica cosa che mi è stata detta è stata "è morta perché aveva mal di testa".


Ho sempre l'ansia che all'improvviso, a me o persone accanto a me, possa venire mal di testa e possano morire.

Medici conoscenti mi hanno tranquillizzata dicendomi che nulla accade per caso o all'improvviso, che ci sono sempre fattori di rischio o campanelli di allarme.


Io ho fatto le ultime analisi due anni fa ed erano perfette.

Non soffro di mal di testa, ogni tanto di cervicale ma ormai so riconoscerla.

Spesso ultimamente sento un tremolio all'occhio e un annetto fa ho fatto una lastra alla testa, dove non è uscito niente.

Ma so benissimo che la lastra non vede queste cose.


Voi direte "se non hai sintomi ne niente perché preoccuparsi?
"
Però l'ansia purtroppo è così, e ho paura che proprio perché le cose vanno relativamente bene, possa succedere qualcosa di brutto ed improvviso.


A volte vorrei fare controlli per assicurarmi che io non abbia niente perché penso, chi dice che se non ho sintomi non possa succedermi nulla?


Al momento non so come tranquillizzarmi, e mi dispiace anche rompere le scatole con le mie ansie... ma spero di trovare delle risposte.


Grazie!
[#1]
Dr.ssa Susanna Mattoccia Psicologo 36 3
Buonasera,
La cito: A volte vorrei fare controlli per assicurarmi che io non abbia niente perché penso, chi dice che se non ho sintomi non possa succedermi nulla?
Effettivamente ha ragione: nessuno può garantirle nulla in questo senso. Nel bene o nel male, le cose possono accadere. Quello che cambia - nel suo caso - è che nei suoi pensieri è continuamente attivo un allarme che le suggerisce che cose terribili stanno per accadere, e poco importa se arrivano o meno, perché il suo benessere risulta essere ugualmente condizionato.
Ricercare rassicurazioni non è la strada giusta. Intraprendere un percorso psicologico (non solo psichiatrico) potrebbe aiutarla.

Dott.ssa Susanna Mattoccia

[#2]
Utente
Utente
Esatto, ho la paura costante che qualcosa potesse accadere.
Poi cerco di rassicurarmi dicendomi che sto bene, che probabilmente se qualcosa non va ci sono campanelli d'allarme e che devo "godermi" il mio benessere invece di pensare costantemente a cosa potrebbe accadere.
Però poi improvvisamente tornano queste "ossessioni".
A volte credo che la mia sia più una sorta di "fuga" da situazioni reali, o una autoconvinzione del fatto che non possa meritarmi cose belle, e quindi, di conseguenza, mi autoconvinco che qualcosa di brutto stia per accadere..

Nella mia testa improvvisamente penso di avere una malattia o qualcosa di simile.. ma forse è più questo il problema, è possibile?

Non so se mi sono spiegata.

Comunque la ringrazio molto per la risposta e per la disponibilità !
[#3]
Dr.ssa Susanna Mattoccia Psicologo 36 3
Sì, si è spiegata benissimo.
Il pensiero che lei fa quando si convince di doversi godere il benessere perché ORA sta bene, già contiene in sé il presentimento che qualcosa potrebbe non essere più così da un momento all'altro.
Le faccio un esempio estremo. Immaginiamo un appassionato di corsa. Il nostro ipotetico runner, ogni volta che va a correre, pensa: "vado oggi a godermi questa corsa, perché potrei non avere più le gambe domani". Probabilmente, l'uscita del nostro amico non sarà delle migliori, perché - pur facendo qualcosa di bello e piacevole - il suo pensiero risulterà comunque inquinato dagli ipotetici cambiamenti negativi che potrebbero rovinare il suo benessere.

Le ragioni per cui questo le capita possono essere comprese a fondo solo in un contesto di lavoro psicologico, ma la sua interpretazione del malessere è sicuramente valida nella misura in cui la riconosce vicina alla sua personalità ed esperienza.

Sicuramente però non è una condanna e se nel tempo dovessero persistere questi spiacevoli pensieri potrebbe valutare di intraprendere un percorso psicologico, anche breve, per riuscire perlomeno ad arginarli.

Intanto, se le posso dare un piccolo consiglio, smetta di cercare rassicurazioni sulla sua salute (a meno che non si sente bene e deve recarsi dal medico, ovviamente). Inoltre, lei non è "tenuta" a godersi il benessere, faccia le cose se e quando vuole, non perché spinta dal senso del dovere, in quanto persona sana :)

Un carissimo saluto, noi siamo qui

Dott.ssa Susanna Mattoccia

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