Non so come comportarmi nella mia relazione
Buonasera,
Premetto che ho fatto due anni di analisi e nel tempo sono stata in grado di riconoscere molte delle mie fragilità nella vita di coppia.
Nonostante ciò da quasi due anni ho una relazione con un uomo di 15 anni più grande di me.
Eravamo amici da diversi anni, ma in un modo o nell’altro ci sentivamo mentalmente intimi e affini.
Dopo alcune esperienze fallimentari per me ed un rapporto più amicale che altro con una donna per lui ci siamo incontrati e abbiamo (non senza titubanza) deciso di viverci.
Lui evitante e ansioso, io ansiosa e terrorizzata dal ricadere in qualche schema di codipendenza.
Ma la tenerezza e l’affetto erano tali che ci siamo abbandonati.
Lui, 47enne, dice da subito che da una relazione vorrebbe un figlio.
Io, 34enne, vorrei tanto coronare il sogno di avere una famiglia con l’uomo che amo e che stimo.
Scopro col tempo tante difficoltà, incomprensioni tentativi di sovranalisi inconcludenti che ci mandano in affanno.
Nonostante fossimo amici, scopro solo all’inizio della storia che vive con la madre psichiatrica (autosufficiente) di cui si occupa da sempre.
Va da sè: il loro rapporto è esclusivo.
Io finisco col sentirmi l’amante perché i suoi di lui bisogni sono ingombranti.
Lo sport (portato ad attività impegnative semi agonistiche), la madre, il lavoro (che condivide col padre e col fratello, che lo tiraneggiano coi sensi di colpa).
Il padre lo abbandona ad un anno con la madre incinta, il fratello scappa per sposarsi appena può.
Insomma, non che io me la sia cavata meglio nella mia storia (anche io sono stata rifiutata da mio padre, ho perso mio fratello gemello alla nascita e quindi capisco cosa risuona tra noi).
Insomma.
Lui non si stacca dalla famiglia per vivere un di più con me.
È tormentato dai sensi di colpa di abbandonarla.
Crede di non meritare amore ed è disposto anche a chiudere con me perché non vede una soluzione percorribile.
Io voglio lui nella mia vita ma non riesco a mostrargli le mille possibilità che abbiamo davanti.
Lui ha paura la sua frase tipo è vorrei ma non posso.
Io non posso reggere una relazione di comodo c’è speranza per noi?
O devo cercare un modo per lasciarlo andare?
Sembra sempre che cerchi da me la conferma che non è in grado si sente sempre sotto fatica, anche se io cerco di non chiedergli nulla e assecondare i suoi tempi.
Ma a volte ho bisogno di sentirmi amata senza complicazioni.
E credo di non essere in grado.
E non so che fare.
Premetto che ho fatto due anni di analisi e nel tempo sono stata in grado di riconoscere molte delle mie fragilità nella vita di coppia.
Nonostante ciò da quasi due anni ho una relazione con un uomo di 15 anni più grande di me.
Eravamo amici da diversi anni, ma in un modo o nell’altro ci sentivamo mentalmente intimi e affini.
Dopo alcune esperienze fallimentari per me ed un rapporto più amicale che altro con una donna per lui ci siamo incontrati e abbiamo (non senza titubanza) deciso di viverci.
Lui evitante e ansioso, io ansiosa e terrorizzata dal ricadere in qualche schema di codipendenza.
Ma la tenerezza e l’affetto erano tali che ci siamo abbandonati.
Lui, 47enne, dice da subito che da una relazione vorrebbe un figlio.
Io, 34enne, vorrei tanto coronare il sogno di avere una famiglia con l’uomo che amo e che stimo.
Scopro col tempo tante difficoltà, incomprensioni tentativi di sovranalisi inconcludenti che ci mandano in affanno.
Nonostante fossimo amici, scopro solo all’inizio della storia che vive con la madre psichiatrica (autosufficiente) di cui si occupa da sempre.
Va da sè: il loro rapporto è esclusivo.
Io finisco col sentirmi l’amante perché i suoi di lui bisogni sono ingombranti.
Lo sport (portato ad attività impegnative semi agonistiche), la madre, il lavoro (che condivide col padre e col fratello, che lo tiraneggiano coi sensi di colpa).
Il padre lo abbandona ad un anno con la madre incinta, il fratello scappa per sposarsi appena può.
Insomma, non che io me la sia cavata meglio nella mia storia (anche io sono stata rifiutata da mio padre, ho perso mio fratello gemello alla nascita e quindi capisco cosa risuona tra noi).
Insomma.
Lui non si stacca dalla famiglia per vivere un di più con me.
È tormentato dai sensi di colpa di abbandonarla.
Crede di non meritare amore ed è disposto anche a chiudere con me perché non vede una soluzione percorribile.
Io voglio lui nella mia vita ma non riesco a mostrargli le mille possibilità che abbiamo davanti.
Lui ha paura la sua frase tipo è vorrei ma non posso.
Io non posso reggere una relazione di comodo c’è speranza per noi?
O devo cercare un modo per lasciarlo andare?
Sembra sempre che cerchi da me la conferma che non è in grado si sente sempre sotto fatica, anche se io cerco di non chiedergli nulla e assecondare i suoi tempi.
Ma a volte ho bisogno di sentirmi amata senza complicazioni.
E credo di non essere in grado.
E non so che fare.
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Buonasera, per ogni difficoltà di coppia è necessaria una comunicazione il più chiara e genuina possibile, che consenta ad entrambi di mettere sul tavolo a carte scoperte cosa si offre e cosa si chiede in quella specifica relazione (anche con l'eventuale supporto di un professionista) per capire se c'è effettivamente spazio per un progetto comune che tenga conto dei bisogni di entrambi i partner.
Un saluto,
Dottoressa Irene Mottola
Un saluto,
Dottoressa Irene Mottola
Dottoressa Irene Mottola
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 304 visite dal 15/06/2024.
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