Disagio emotivo
Salve dottor*.
Scrivo questo consulto come richiesta d’aiuto, poiché mi sento senza destinazione e spero che qualcun* di voi riesca ad aiutarmi.
La scorsa estate ho sperimentato un periodo della mia vita di forte ansia, caratterizzato da una marcata ipocondria che, seppur in forma molto più leggera, ho sempre avuto.
La scorsa estate però la situazione è diventata insostenibile:i pensieri intrusivi erano sempre presenti e avevo costante paura di ammalarmi, di fare incidenti e di catastrofi del genere.
Fortunatamente con l’arrivo dell’inverno la situazione si è molto calmata, anzi, a gennaio penso di aver sperimentato uno dei periodi più tranquilli di questi ultimi anni, poiché mi sentivo molto serena ed appagata.
Ora sento invece gli stessi sintomi dell’anno scorso, ansia ed ipocondria ma soprattutto, a differenza dello scorso anno ho molta ansia nei confronti del mio futuro.
Sono una studentessa universitaria fuoricorso di due anni e purtroppo mi sento molto a disagio per questo.
Sono ormai due settimane che niente riesce a risollevarmi, mi sento totalmente spenta e apatica.
Passo ore e ore in silenzio, come se fossi avvolta dalla tristezza e dall’angoscia.
Scrivo perché vorrei ricevere un consiglio, un messaggio di conforto, purtroppo non posso permettermi un percorso terapeutico, anche se so in cuor mio di averne bisogno.
Grazie a chi mi leggerà.
Scrivo questo consulto come richiesta d’aiuto, poiché mi sento senza destinazione e spero che qualcun* di voi riesca ad aiutarmi.
La scorsa estate ho sperimentato un periodo della mia vita di forte ansia, caratterizzato da una marcata ipocondria che, seppur in forma molto più leggera, ho sempre avuto.
La scorsa estate però la situazione è diventata insostenibile:i pensieri intrusivi erano sempre presenti e avevo costante paura di ammalarmi, di fare incidenti e di catastrofi del genere.
Fortunatamente con l’arrivo dell’inverno la situazione si è molto calmata, anzi, a gennaio penso di aver sperimentato uno dei periodi più tranquilli di questi ultimi anni, poiché mi sentivo molto serena ed appagata.
Ora sento invece gli stessi sintomi dell’anno scorso, ansia ed ipocondria ma soprattutto, a differenza dello scorso anno ho molta ansia nei confronti del mio futuro.
Sono una studentessa universitaria fuoricorso di due anni e purtroppo mi sento molto a disagio per questo.
Sono ormai due settimane che niente riesce a risollevarmi, mi sento totalmente spenta e apatica.
Passo ore e ore in silenzio, come se fossi avvolta dalla tristezza e dall’angoscia.
Scrivo perché vorrei ricevere un consiglio, un messaggio di conforto, purtroppo non posso permettermi un percorso terapeutico, anche se so in cuor mio di averne bisogno.
Grazie a chi mi leggerà.
[#1]
Gentile utente,
dalla sua richiesta percepisco la sua angoscia e il senso di smarrimento.
Comincio col dire che la paura delle malattie e della morte in realtà nasconde la paura della vita, quindi l’ansia che può essere legata al contesto familiare, al clima psicologico che lei vive e da cui ne è inevitabilmente influenzata. Con l’aiuto del metodo carta e penna provi a riportare esattamente cosa la spaventa del futuro, qual è la sua principale ansia? Comprende la sua famiglia di origine?
Alla fine di ogni punto scriva non è successo e probabilmente non succederà mai! . Una volta riattivato il meccanismo ossessivo dei pensieri intrusivi la principale ansia diviene la paura di avere l’ansia. L’essere fuori corso non deve farla sentire a disagio per vari motivi, primo perché ha svolto i suoi esami secondo le sue possibilità, secondo perché questo disagio non aiuta ma porta alla stagnazione con una diminuzione della propria autoefficacia, una perdita di energie che andrebbero ulteriormente ad inficiare nello studio.
La sua frase Passo ore e ore in silenzio, come se fossi avvolta dalla tristezza e dall’angoscia. sembra una tendenza alla depressione, per questo il mio suggerimento è di rivolgersi al più presto presso uno psicologo o uno psicoterapeuta della sua zona, vedrà che potrà interrompere il circuito malsano di pensieri negativi. Lei dice di non poterselo permettere, provi a ricercare dei consultori, chieda all’asl di competenza, esistono anche sportelli d’ascolto gratuiti, si faccia aiutare per questa ricerca dal medico di famiglia. Intanto provi a svolgere un po' di attività fisica, l’aiuterà a mettere in circolo adrenalina e serotonina, forza non si scoraggi, la vita và vissuta con fiducia e speranza.
Le sono vicina, un caro saluto.
Dott.ssa Maria Graziano
dalla sua richiesta percepisco la sua angoscia e il senso di smarrimento.
Comincio col dire che la paura delle malattie e della morte in realtà nasconde la paura della vita, quindi l’ansia che può essere legata al contesto familiare, al clima psicologico che lei vive e da cui ne è inevitabilmente influenzata. Con l’aiuto del metodo carta e penna provi a riportare esattamente cosa la spaventa del futuro, qual è la sua principale ansia? Comprende la sua famiglia di origine?
Alla fine di ogni punto scriva non è successo e probabilmente non succederà mai! . Una volta riattivato il meccanismo ossessivo dei pensieri intrusivi la principale ansia diviene la paura di avere l’ansia. L’essere fuori corso non deve farla sentire a disagio per vari motivi, primo perché ha svolto i suoi esami secondo le sue possibilità, secondo perché questo disagio non aiuta ma porta alla stagnazione con una diminuzione della propria autoefficacia, una perdita di energie che andrebbero ulteriormente ad inficiare nello studio.
La sua frase Passo ore e ore in silenzio, come se fossi avvolta dalla tristezza e dall’angoscia. sembra una tendenza alla depressione, per questo il mio suggerimento è di rivolgersi al più presto presso uno psicologo o uno psicoterapeuta della sua zona, vedrà che potrà interrompere il circuito malsano di pensieri negativi. Lei dice di non poterselo permettere, provi a ricercare dei consultori, chieda all’asl di competenza, esistono anche sportelli d’ascolto gratuiti, si faccia aiutare per questa ricerca dal medico di famiglia. Intanto provi a svolgere un po' di attività fisica, l’aiuterà a mettere in circolo adrenalina e serotonina, forza non si scoraggi, la vita và vissuta con fiducia e speranza.
Le sono vicina, un caro saluto.
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche in presenza e on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it
[#2]
Utente
Grazie dottoressa, il Suo messaggio mi ha fatto scendere una lacrima. Mi ha fatto sentire abbracciata virtualmente e per questo La ringrazio infinitamente.
Mio padre e mia madre, seppur in modi diversi, soffrono entrambi di ansia diagnosticata e io mi sento molto responsabile del loro umore. Hanno sempre avuto una grande considerazione di me, e io vorrei laurearmi presto per poter aiutare la mia famiglia dal punto di vista economico, quindi per la questione fuoricorso mi sento un po’ un fallimento per questo.
Cercherò una soluzione ai miei problemi, ma nel frattempo La ringrazio nuovamente, rileggerò la sua risposta nei prossimi momenti di difficoltà.
Mio padre e mia madre, seppur in modi diversi, soffrono entrambi di ansia diagnosticata e io mi sento molto responsabile del loro umore. Hanno sempre avuto una grande considerazione di me, e io vorrei laurearmi presto per poter aiutare la mia famiglia dal punto di vista economico, quindi per la questione fuoricorso mi sento un po’ un fallimento per questo.
Cercherò una soluzione ai miei problemi, ma nel frattempo La ringrazio nuovamente, rileggerò la sua risposta nei prossimi momenti di difficoltà.
[#3]
Cara ragazza, non permetta al senso di fallimento di impedire la realizzazione dei suoi sogni, lo scacci via come fa un cagnolino bagnato quando si scuote per fare cadere l'acqua, ne ha la forza e le capacità, ma può anche chiedere il sostegno di uno psicologo come le dicevo prima.
Il ritardo nella carriera universitaria è da mettere in conto senza per questo colpevolizzarsi. Ognuno ha i suoi tempi...
Le auguro ogni bene, sfoderi il suo coraggio e vada avanti, mi faccia sapere il giorno della laurea, l'aspetterò per festeggiare.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Graziano
Il ritardo nella carriera universitaria è da mettere in conto senza per questo colpevolizzarsi. Ognuno ha i suoi tempi...
Le auguro ogni bene, sfoderi il suo coraggio e vada avanti, mi faccia sapere il giorno della laurea, l'aspetterò per festeggiare.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Graziano
Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 406 visite dal 13/06/2024.
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