Esperienza terminata, senso di vuoto e timore

Buongiorno.
Sono un ragazzo 21 anno, ansioso e ipocondriaco.
È da circa 3 anni che lotto con questa bestia dell’ipocondria tra alti e bassi, ma ultimamente anche nei bassi riesco a gestire la situazione.
Ma ciò che mi aiutava molto era il Servizio Civile, terminato oggi tra le lacrime e il magone che mi porto ancora dietro.
Nei momenti e nei giorni che la mia mente era collegato a qualche brutta malattia al cuore e magari la paura di poter morire all’improvviso, il mio impegno che avevo la mattina di mettermi sullo scooter e andare in sede dove svolgevo il servizio civile mi faceva affrontare quotidianamente la situazione e gestivo tutto alla grande.
Ora che è tutto finito, a parte ad aver paura ora di cadere giù anche se sto benino, non so che fare in futuro.
O meglio, ho un idea (concorso sei carabinieri che dovrò fare), ma in attesa di tutte le procedure dei test, delle ammissioni ecc ne passerà del tempo e ora ho un senso di vuoto clamoroso.
Ero abituato ormai a questa routine dello SCU, di quello che facevo, delle ore che svolgevo.
Ora solo al pensiero che da domani mattina non mi metterò più sullo scooter per andare lì, essermi su quella sedia, salire quelle scale, tornare a casa da Napoli città a provincia mi fa venire da piangere sia per la paura dell’ipocondria che gestivo così, sia perché è tutto finito e sia perché da adesso non so che fare, o meglio, abituarmi ad un qualcosa diverso del servizio civile.
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4k 190
Gentile utente,
il modo per combattere il vuoto e il timore di cui parla nel titolo, e insieme l'ipocondria in agguato, esiste.
La prima cosa è trovare un'altra routine che la sottragga alla noia e ai pensieri ossessivi, può essere qualcosa di simile al servizio civile, sia come volontariato -in parrocchia, al CAI, nei vari centri di aggregazione tipo gli scout etc. - sia come lavoro pagato.
In questa stagione può occuparsi di curare giardini e terrazzi, di portare a spasso i cani, di lavorare come apprendista in qualche ufficio.
Iscriversi all'università ugualmente le farebbe riprendere lo scooter e iniziare un'altra piacevole routine.
La diagnosi l'ha fatta da sé: è il vuoto delle giornate che porta con sé il timore ipocondriaco.
Se non riesce a trovare e gestire da solo l'attività, si faccia aiutare da un* psicolog*.
Le faccio molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com