Lavoro: continuare o rifiutare?

Buonasera, cercherò di essere il più chiaro possibile, anche se non lo trovo facile.

Allora, ho 28 anni, i miei si sono separati quando avevo 4 anni dopo che mia madre mi portò via di casa per capriccio, da allora vado circa 6 volte l'anno da un professionista.

Ho un buon rapporto con mio padre, e fino a 2 anni fa lo avevo anche con mia mamma, essendo suo figlio faccio la stagione in una società chiusa (lavori solo se sei figlio) dal 2022 a malincuore.

A malincuore perché ho scoperto che mia madre tradisce l'attuale compagno e padre di mia sorella piccola, con uno dell'azienda, da lì in poi tutto è degenerato.

1) Mia madre è diventata una bestia, arrivando a mettermi le mani addosso in un paio di occasioni.

2) una cara amica di famiglia ha saputo che io sapevo e ne ha voluto parlare per telefono, minacciandomi con suo marito dopo che ho detto che trovo questo comportamento scorretto, lavorano entrambi nell'azienda.

3) Per puro caso ho scoperto che tradiva mio padre con un mio collega, probabile motivo per cui non mi aiuta o rivolge parola.

4) All'interno della società ci sono delle fazioni e mia madre è a "capo" di una di esse e col suo carattere si è creata delle grandi antipatie, quindi devo stare attento ad eventuali trasferte o simili, è capitato mi sparissero documenti importanti o denaro.

Ho sempre vissuto cercando di accontentare gli altri, lasciandomi manipolare da mia madre, che da quando ho conosciuto veramente reputo una pessima persona, è arrivata a farmi licenziare dal mio vecchio lavoro senza che io lo sapessi o potessi dire una parola, perchè ero l'unico dei figli a non lavorare nell'azienda.

Vorrei lasciare il posto attuale ma sono combattuto, in 4 mesi guadagno bene e sarebbe sputare su una buona possibilità, ma dall'altra lavorare lì mi fa male, perchè devo di nuovo far finta di niente, fingere sorrisi e che tutto vada bene, per non far sfigurare mia madre.

Ci tengo a precisare che non sono mai stato fermo, ho terminato le scuole senza alcuna difficoltà, non ho mai creato problemi, ho lavorato come fabbro per 6 anni ed ora questo, e nel frattempo cerco di avviare un'attività sul web come montatore video.

Settimana prossima dovrò andare per scegliere la sede di lavoro tra quelle rimanenti in base alla graduatoria, sono parecchio in crisi.

Vi ringrazio in anticipo per il tempo speso, è probabilmente un testo confuso, ma credo mi rispecchi al momento.
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Dr.ssa Maria Graziano Psicologo 106 3
Gentile utente,
nella sua richiesta ci sono diversi elementi poco chiari o almeno a noi oscuri,
ad esempio perché afferma di essere stato portato via quando era piccolo dalla madre per capriccio? Che dall’età di quattro anni va sei volte l’anno da un professionista, di che tipo di professionista sta parlando? Se si tratta di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, sei volte l’anno è un numero di incontri insufficiente a svolgere qualsiasi tipo di percorso terapeutico individuale.
Cosa intende per "faccio la stagione", è un lavoro stagionale che svolge in una azienda familiare?
Inoltre alla frase "ho scoperto che mia madre tradisce l’attuale compagno nonché padre di mia sorella piccola" , è una sua sensazione/intuizione o li ha colti in flagrante? Come comunicato questa scoperta a sua madre?
Quando parla del terzo punto "3) Per puro caso ho scoperto che tradiva mio padre con un mio collega, probabile motivo per cui non mi aiuta o rivolge parola". Si riferisce ad un tradimento precedente a questo, quando lei era piccolo?
Riguardo alla manipolazione lei dice "Ho sempre vissuto cercando di accontentare gli altri, lasciandomi manipolare da mia madre, che da quando ho conosciuto veramente reputo una pessima persona, è arrivata a farmi licenziare dal mio vecchio lavoro senza che io lo sapessi o potessi dire una parola, perché ero l'unico dei figli a non lavorare nell'azienda. ", si è chiesto come mai negli anni ha vissuto accontentando gli altri fino a farsi manipolare? ha cercato l’aiuto di un professionista per uscire dalle influenze familiari? Sviluppare un pensiero e una visione autonoma e indipendente?
Nel precedente consulto lei parla di una paura della guida e di un problema di sonnolenza patologica, le era stato già suggerito dalla collega di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, non crede che anche questa sua difficoltà sia legata alla sua storia relazionale infantile? ai suoi possibili traumi? Dal modo in cui racconta le vicissitudini familiari sembra che nulla sia stato affrontato in maniera matura, non vi è stata una elaborazione della sofferenza accumulata e che la influenza nella sua quotidianità. Noi non possiamo entrare nel merito delle relazioni o nel comportamento di sua madre, ma possiamo aiutare lei che ci scrive suggerendole di analizzare il suo vissuto nella stanza di uno psicologo.
Comprendo che oggi lasciare un buon posto di lavoro non è una scelta da fare con leggerezza, per tale motivo credo sia utile ponderare questa scelta preventivamente con l’aiuto di un terapeuta per individuare ciò che realmente lei desidera sulla base delle sue potenzialità professionali, al di là di tutte le emozioni che la muovono e la spingono verso una direzione piuttosto che un’altra.
L’emozione che più emerge e predomina in questo suo testo è la rabbia e il risentimento nei confronti di sua madre, da qui il suo stato di confusione e annebbiamento della razionalità.
È consigliabile quanto prima elaborare il proprio stato interiore, revisionare le relazioni familiari per poter fare le scelte professionali con uno stato d’animo più sereno ed equilibrato evitando di compiere scelte affrettate di cui pentirsi in un futuro. Ricerchi uno psicoterapeuta nella sua zona per elaborare le delusioni e le mancanze e lo stato di dipendenza per affrontare quelle che lei chiama manipolazioni esterne. Restando a disposizione per altri chiarimenti le auguro una serena continuazione di giornata.
Dottoressa Maria Graziano

Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
Consulenze psicologiche on line
mari.graziano1971@gmail.com
www.analisiemozionalemariagraziano.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio, cerco di chiarire alcuni punti che riconosco essere poco chiari.
Allora, "perché afferma di essere stato portato via quando era piccolo dalla madre per capriccio?" mia madre si era stancata di mio padre e ha scelto di portarmi via di casa senza farlo sapere a nessuno, è una donna che vive di istinto, non pensa molto alle proprie azioni, a meno che non gli causino danni.
"Che dall’età di quattro anni va sei volte l’anno da un professionista, di che tipo di professionista sta parlando?" Vado da uno psicologo che mi ha aiutato molto, prima gli incontri erano di più ma poi ho deciso di provare a diminuire per vedere come stavo, sbagliando probabilmente.
"Cosa intende per "faccio la stagione", è un lavoro stagionale che svolge in una azienda familiare?" Si, è un lavoro stagionale, ma non in una azienda familiare, ci lavori solo se sei figlio di uno dei dipendenti.
"è una sua sensazione/intuizione o li ha colti in flagrante? Come comunicato questa scoperta a sua madre?" Colti in flagrante, credeva che non fossi in casa, sono stato calmo, mi sono un po' alterato quando mi ha messo le mani addosso, ma mi sono limitato ad alzare la voce, me ne vergogno ma non sapevo cosa fare onestamente.
"Per puro caso ho scoperto che tradiva mio padre con un mio collega, probabile motivo per cui non mi aiuta o rivolge parola". Si riferisce ad un tradimento precedente a questo, quando lei era piccolo? Si, stava ancora con mio padre.
"Si è chiesto come mai negli anni ha vissuto accontentando gli altri fino a farsi manipolare? ha cercato l’aiuto di un professionista per uscire dalle influenze familiari? Sviluppare un pensiero e una visione autonoma e indipendente?" Ci penso costantemente, ma non trovo una risposta che non sia "perché mi sembra giusto", non mi piace ma non riesco a farne a meno, affronto questi problemi con lo psicologo e mi sembra di fare progressi, poi ricado, torno al punto di partenza.
"Nel precedente consulto lei parla di una paura della guida e di un problema di sonnolenza patologica, le era stato già suggerito dalla collega di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, non crede che anche questa sua difficoltà sia legata alla sua storia relazionale infantile? ai suoi possibili traumi?" Sto pensando di iniziare un nuovo percorso, come suggerito in precedenza, diciamo che questo è un nuovo tassello, ho scoperto solo recentemente di essere stato portato via da piccolo.
"Dal modo in cui racconta le vicissitudini familiari sembra che nulla sia stato affrontato in maniera matura, non vi è stata una elaborazione della sofferenza accumulata e che la influenza nella sua quotidianità. Noi non possiamo entrare nel merito delle relazioni o nel comportamento di sua madre, ma possiamo aiutare lei che ci scrive suggerendole di analizzare il suo vissuto nella stanza di uno psicologo." Condivido, la maturità nella mia famiglia non abbonda, si preferisce nascondere, dimenticare e fingere che tutto vada bene, piuttosto che affrontare il problema, io "ritengo" di averlo fatto spesso, ma non sono mai riuscito a risolvere niente.
"Comprendo che oggi lasciare un buon posto di lavoro non è una scelta da fare con leggerezza, per tale motivo credo sia utile ponderare questa scelta preventivamente con l’aiuto di un terapeuta per individuare ciò che realmente lei desidera sulla base delle sue potenzialità professionali, al di là di tutte le emozioni che la muovono e la spingono verso una direzione piuttosto che un’altra." Mi viene consigliato di continuare a testa alta, però non so, sono combattuto su questo punto.
"L’emozione che più emerge e predomina in questo suo testo è la rabbia e il risentimento nei confronti di sua madre, da qui il suo stato di confusione e annebbiamento della razionalità. È consigliabile quanto prima elaborare il proprio stato interiore, revisionare le relazioni familiari per poter fare le scelte professionali con uno stato d’animo più sereno ed equilibrato evitando di compiere scelte affrettate di cui pentirsi in un futuro. Ricerchi uno psicoterapeuta nella sua zona per elaborare le delusioni e le mancanze e lo stato di dipendenza per affrontare quelle che lei chiama manipolazioni esterne." Mi descrive perfettamente, non posso aggiungere altro.
"Restando a disposizione per altri chiarimenti le auguro una serena continuazione di giornata." La ringrazio Dottoressa, le auguro altrettanto.
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Dr.ssa Maria Graziano Psicologo 106 3
Gentile utente,
la ringrazio per avere aggiunto nuove informazioni utili ad avere un quadro più chiaro delle dinamiche familiari e delle sue caratteristiche caratteriali.
Desidero darle alcuni spunti su cui riflettere possibilmente con l’aiuto di un bravo psicoterapeuta, da ciò che leggo deduco che ancora c’è molto da affrontare ed rielaborare, consideri che per una buona riuscita del percorso terapeutico è auspicabile una continuità e una frequenza settimanale.
A seguire gli spunti di riflessione a cui non è tenuto a rispondere in questa sede, ma utilizzarli per un lavoro introspettivo e di riappacificazione con sé e con gli altri.
1) *La fuga di sua madre* che lei definisce "un capriccio di una persona istintiva", è ancora la visione del bambino che si sente strappato via da casa e costretto a dormire in macchina e non comprende il reale motivo di questa fuga che ai suoi occhi appare non necessaria e addirittura "folle". Questo evento potrebbe essere rivisto con lo sguardo dell'adulto in grado di comprendere il punto di vista dell’altro anche se non condivisibile? Potrebbe essere il gesto di sua madre, più che istintivo, un gesto disperato di una donna in preda al panico che desidera fuggire da una realtà fatta di incomprensioni, insoddisfazioni e inganni? Occorre considerare che a seguito della fuga si concretizzo la separazione! Portare con sé il proprio figlio potrebbe essere ricondotto al desiderio di sottrarlo a un mondo che avvertiva come minaccioso, luogo di sofferenza, è possibile? Ha mai chiesto a sua madre le emozioni che la spinsero a quella fuga che l’ha coinvolto?
2) *Riguardo all’autonomia e all’espressione di un desiderio o un pensiero proprio* in grado di essere espresso con assertività all'esterno lei risponde "Ci penso costantemente, ma non trovo una risposta che non sia "perché mi sembra giusto", non mi piace ma non riesco a farne a meno" ciò lascia intendere che il suo schema mentale e comportamentale ricorrente è "accontentare sempre gli altri perché è giusto, fino a farsi manipolare" senza esprimere il suo vero Sé. Il suo schema generalizzato le suggerisce che è sempre giusto essere il bravo e buono ragazzo perché solo così si viene amati. Il mio suggerimento è di lavorare sull’autostima, sull'autonomia e sull'assertività per combattere le dipendenze affettive, scoprire anche le proprie emozioni e desideri...un lungo lavoro.
3) *Riguardo all'attività professionale* lei dice "lavorare lì mi fa male, perché devo di nuovo far finta di niente, fingere sorrisi e che tutto vada bene, per non far sfigurare mia madre." Anche qui il valore del proprio Io viene sacrificato per non far sfigurare la madre anche se questo le costa vivere nella finzione e non nella verità. Anche in questo caso emerge la dipendenza dall'altro.
Riflessione : La finzione è un elemento ricorrente nella sua famiglia, chi può interrompere questa catena di assenza di verità e lealtà ?
4)*Ancora riguardo al lavoro : " Mi viene consigliato di continuare a testa alta, però non so, sono combattuto su questo punto." Scusi ma chi glielo consiglia è il suo Io? o il Padre Eterno? e poi..."a testa alta" si vorrebbe intendere facendo ancora finta di nulla? sopprimendo i suoi reali desideri e le sue emozioni? Vivere in uno stato di compiacimento e dipendenza ricordandosi ogni giorno che il lavoro ce l’ha perche è figlio di sua madre?
La renderebbe felice o almeno sereno questa condizione di "testa alta"? Sono sempre necessari e indispensabili i consigli degli altri nelle scelte personali che determineranno il suo futuro? Sono riflessioni che le propongo con le migliori intenzioni professionali!
Mi fermo qui perché credo che abbia già abbastanza spunti su cui lavorare.
Le auguro davvero un mondo di auguri, ma soprattutto le auguro di trovare il percorso che la conduca fuori dal tunnel, al di là della visione degli schemi ricorrenti vi è una realtà molto più variopinta e affascinante da vivere.
Buona domenica gentile utente, se le fa piacere mi faccia sapere più avanti il proseguo.

Dott.ssa Maria Graziano

Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
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Utente
Utente
La ringrazio ancora per la disponibilità e gli spunti, ho deciso di mettermi in contatto con un professionista per iniziare un nuovo percorso.
Ho molto su cui riflettere, mi permetto solo di chiarire l'unico punto di cui sono certo, ovvero il punto 1.
Mio padre ha isuoi difetti, ma non è mai stato ne violento o infedele, anzi, è lei ad esserlo, considera l'uomo/compagno/marito come un passatempo da gettare all'occorrenza.
Prima di scoprire quello che accadde realmente, mi raccontò di avermi lasciato a casa con mia nonna per poi andarsene da sola in modo da non crearmi danno, poi ho scoperto la realtà dei fatti e la sua versione crolla, ho trovato per caso i documenti del tribunale e degli assistenti sociali.
Chiedergli spiegazioni ormai è inutile, diventa aggressiva, e onestamente non ho più voglia di litigate, quando capisce di non averti più dalla sua parte cambia totalmente.
La ringrazio ancora per il suo tempo, scriverò ancora quando avrò novità.
Le auguro una buona domenica Dottoressa.
[#5]
Dr.ssa Maria Graziano Psicologo 106 3
Gentile utente,
E stato un piacere aiutarla.
Ottima scelta quella di iniziare un percorso con un nuovo professionista.
Un caro saluto
Dott.ssa M. Graziano

Dott.ssa Maria Graziano Psicologa
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